Si allarga l'inchiesta sulle presunte sentenze tributarie pilotate che il 3 novembre scorso ha portato all'arresto a Bari di 17 persone tra giudici tributari, commercialisti, avvocati e imprenditori. Le novità investigative riguarderebbero il coinvolgimento di altri professionisti.
Dai cinque interrogatori del giudice tributario Oronzo Quintavalle, ritenuto uno dei vertici del presunto sistema di sentenze pilotate, sarebbero emersi infatti – si è appreso – nomi nuovi, tra cui quelli di un altro magistrato e di tre cancellieri della commissione tributaria provinciale, di un funzionario dell'Agenzia delle Entrate e di alcuni commercialisti. Nomi che potrebbero completare l'elenco dei 47 indagati nell'inchiesta, numerosi dei quali coperti da "omissis". I reati ipotizzati nel fascicolo sono, a vario titolo, corruzione continuata in atti giudiziari, falsità materiale e ideologica, frode processuale continuata in concorso, riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, responsabilità amministrativa degli enti.
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Secondo quanto emerso dalle indagini compiute dalla Guardia di Finanza e culminate il 3 novembre scorso con gli arresti, le sentenze della commissione tributaria pugliese sarebbero state pilotate dal pagamento di tangenti e per questa ragione – secondo l'accusa – il 98% delle decisioni era a favore delle imprese che impugnavano le contestazioni milionarie sollevate dalla Agenzia delle Entrate. Al centro dell'indagine, il giudice Oronzo (detto 'Sandro') Quintavalle, commercialista di professione, accusato di numerosi episodi di corruzione.
L'INCHIESTA Pilotavano le sentenze tributarie, 7 arresti: c'è anche un giudice