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Il movimento civico scrive a Comune, Regione e Provincia chiedendo spiegazioni su un impianto sorto nella zona artigianale. La replica dell’azienda: procedure corrette
Glo Eco oppure Globeco?
A porsi l’interrogativo è il Liberatorio Politico, in una lettera inviata al sindaco Antonio Azzollini, al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e a Carlo Latrofa, dirigente del settore Ambiente e Rifiuti della Provincia di Bari.
Il movimento civico di Matteo d’Ingeo prende in esame una determina dello scorso 9 maggio, con cui l’ente provinciale ha rilasciato la Via(Valutazione di impatto ambientale) a un impianto per stoccaggio, raggruppamento e ricondizionamento preliminare di rifiuti pericolosi (20.000 tonn/anno) e non pericolosi (200.000 tonn/anno) nella zona artigianale (secondo Pip).
Il provvedimento sarà affisso all’albo pretorio della Provincia fino a oggi.
«Leggendo la determina – scrive il Liberatorio – ci siamo soffermati sul nome della ditta che ha richiesto e ottenuto il parere favorevole dell’Ufficio Ambiente e Rifiuti».
L’azienda citata nel provvedimento è la Glo Eco srl. «In un primo momento – è scritto nella lettera –avevamo pensato che ci fosse stato un “errore” di battitura nel titolo dell’atto dirigenziale, ma l’errore è stato mantenuto in tutte le otto pagine del documento. Abbiamo fatto una ricerca in rete e sul territorio molfettese e abbiamo ipotizzato che la “Glo Eco” potrebbe essere la Globeco srl, l’unica che risponde alle caratteristiche aziendali di cui tratta il documento della Provincia».
Non è tanto l’eventuale errore del documento, quanto la procedura a far sorgere dubbi a d’Ingeo. Che cita la normativa sulla Valutazione di impatto ambientale (art. 29 del D.lgs. n. 152/2006) e allega una foto dell’impianto, in costruzione dal 2009, che – secondo il movimento civico – sembrerebbe ormai completato.
«Per amore di chiarezza e trasparenza, oltre che di legittimità, chiediamo – riporta la lettera del Liberatorio – ai nostri interlocutori se si tratta di un errore oppure l’azienda in questione è la Globeco srl di Molfetta».
In tal caso, il movimento civico chiede alle autorità comunali, regionali e provinciali di verificare se «detto impianto è stato realizzato senza aver conseguito la Via e l’autorizzazione unica»; se «la gestione delle acque meteoriche è stata autorizzata prima della Via». Chiede, inoltre, il Liberatorio, se si è adempiuto o si intenda adempiere alla prescrizione dell’Autorità di Bacino della Puglia in materia di sicurezza idraulica «visto che dallo stralcio della relazione del comitato provinciale per la Via si evince che “Il proponente dichiara di essere dotato di un S.G.A. che verrà opportunamente modificato per recepire nuove procedure di gestione delle problematiche idrauliche generate da eventuali eventi di piena”».
Agli enti viene anche chiesto se il manufatto, che sorge a ridosso dell’alveo di lama Marcinase, sia soggetto a eventuali vincoli paesaggistici e legati alle normative sulle acque pubbliche.
Alla lettera risponde su queste pagine la Globeco, che in prima battuta scioglie il dubbio di partenza: la denominazione Glo Eco è un refuso di stampa.
«Ringraziamo il movimento civico “Liberatorio Politico” – riporta una nota dell’azienda molfettese – per l’utile ruolo che svolge a tutela del territorio molfettese il quale ha disperato bisogno di persone di tale attenzione e competenza al pari degli addetti ai lavori che quotidianamente masticano questa difficile tematica.
Lo ringraziamo per due motivi: il primo è che ci ha consentito di rilevare in tempo l’errore riportato nella determina in oggetto per quanto riguarda la ragione sociale della nostra azienda indicata, per un mero refuso di stampa, come Glo Eco e non come Glob Eco. Questo ci ha consentito di effettuare la correzione in tempo utile. D’altra parte, però, è palese che l’azienda in oggetto non poteva che essere Glob Eco srl visto che il lotto sul quale sorgerà l’attività è pubblicamente di proprietà della scrivente ed inoltre l’attuale sede legale indicata, sempre nella determina, è quella su cui attualmente opera la nostra società; secondo ci consente di rispondere con piacere ai quesiti giustamente posti.
Per quanto riguarda il quesito relativo alla presenza della costruzione precedentemente al rilascio del giudizio positivo di compatibilità ambientale è inesatto affermare che è sempre necessario aver esperito la procedura Via al fine dell’insediamento di siti per la gestione dei rifiuti.
Giova infatti ricordare che non sempre per le attività di gestione rifiuti è necessario aver preventivamente esperito tale procedura dato che per talune tipologie di attività ed al di sotto di un certo quantitativo tale procedura è esclusa ai sensi del D.Lgs 152/06 e ss.mm.ii. nonché della L.R. 11/2001 e ss.mm.ii.
Del resto il comune ha rilasciato un permesso a costruire fermo restando sottinteso che i quantitativi e le attività fossero tali da ricadere nel campo della esclusione dell’applicabilità della normativa Via. E’ stata una scelta della nostra società quella di voler estendere le attività e quindi di dover sottoporre l’iniziativa a Via.
La foto scattata in data 22/05/2011 alle ore 15.38 corrisponde al vero e Glob Eco non ne ha mai fatto segreto anzi con orgoglio ha riportato tale foto su cartelloni pubblicitari ma, all’interno dell’impianto, non viene effettuata alcuna attività se non quella relativa alla mera manutenzione del verde ad ulteriore dimostrazione di quanto la società sia ossequiosa delle leggi vigenti in materia di gestione rifiuti.
Per quanto riguarda invece gli altri quesiti posti a maggior ragione l’ottenimento del giudizio favorevole da tutti gli enti preposti in diversa sede, ivi inclusi il Genio Civile, rende evidente la buona fede e la correttezza dell’operato dell’azienda»
«Possiamo pertanto ribadire con fierezza – conclude la risposta della Globeco – di aver realizzato un impianto per il trattamento di rifiuti speciali di ultima generazione in cui tutte le Bat di competenza (Best Available Techniques) sono state onorate auspicando che, considerato lo sforzo economico profuso di notevole entità, il nostro modello di realizzazione venga seguito sempre da più aziende a beneficio della nostra comunità».
NOTA del Liberatorio
Ringraziamo la GLOBECO per la risposta trasmessa alla Redazione di Molfettalive (l’unico organo di stampa a trattare con professionalità il nostro comunicato) ma esprimiamo al dott. Angelo Messina, responsabile dell’azienda, la nostra insoddisfazione per la risposta che ha trattato solo parzialmente i temi oggetto del nostro intervento. In attesa che il Sindaco, la Provincia e la Regione si esprimano, interpelleremo altri organi competenti affinchè siano chiariti tutti i dubbi.
Ma questa azienda ha assunto qualcuno o ci lavorano tutti a nero?
Qualcuno ha notizie?