Gallipoli, un altro sequestro per il lido a Punta della Suina: “Fuorilegge anche i bagni”

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di CHIARA SPAGNOLO – bari.repubblica.it

Un’altra tegola si abbatte sul lido Punta della Suina di Gallipoli, uno degli stabilimenti più noti nel Salento e set di film e video, come Mine vaganti di Ferzan Ozpetek e Non vivo più senza te di Biagio Antonacci. I militari della Capitaneria di porto di Gallipoli hanno infatti sequestrato circa 5mila metri quadrati di aree demaniali utilizzate dallo stabilimento, tra cui l’isolotto e le fosse biologiche a servizio dei bagni sistemati sulle pedane di legno.

L’apposizione di nuovi sigilli non ha inibito l’attività del lido, che resta comunque aperto e pienamente fruibile dalla clientela. Contestualmente è stato notificato ai titolari della struttura il decreto di convalida del sequestro di 200 metri quadrati di scogli e dune, disposto il 26 giugno scorso, firmato dal gip Antonia Martalò.

Sia la richiesta di convalida sia il nuovo sequestro sono stati effettuati dal sostituto procuratore Emilio Arnesano che dopo l’apposizione dei primi sigilli su scogli e dune (che sarebbero stati spianati per sistemarvi lettini e ombrelloni) ha disposto ulteriori accertamenti sia sulla struttura che sulle autorizzazioni rilasciate negli anni da vari enti.

Dai controlli sarebbe risultata l’inesistenza di alcune fosse biologiche che avrebbero dovuto essere asservite ai bagni, nonché “l’occupazione abusiva di aree demaniali marittime senza titolo concessorio” e “la realizzazione di opere abusive in assenza di permesso a costruire in zona di tutela e salvaguardia ecologica, nel Parco naturale isola di Sant’Andrea-Punta Pizzo, nella fascia di 300 metri dalla battigia”.

Le contestazioni sono state mosse al legale rappresentante della Its, la società che gestisce il lido, nei cui confronti la settimana scorsa era già stato ipotizzato il reato di deturpamento delle bellezze naturali in relazione al presunto livellamento di scogli e dune. Rispetto a quella ipotesi, la società si era dichiarata totalmente estranea, specificando che scogli e dune non erano mai stati modificati e che l’attività balneare – effettuata tramite il posizionamento di ombrelloni e lettini – è sempre stata adattata all’ambiente circostante.

Sulla scorta di documentazione cartacea e fotografica i legali della Its hanno chiesto al gip di non convalidare il sequestro, ottenendo però un netto rifiuto. Un’ulteriore sollecitazione in tal senso sarà inoltrata al giudice per le indagini preliminari nei prossimi giorni, in relazione al sequestro preventivo delle nuove aree.

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