Per i fratelli Ventrelli, della Delta Concerti, chiesto il rinvio a giudizio per truffa e fatture false

BARI. Sui palchi salivano alcuni grandi nomi della musica, da Mario Biondi a Fiorella Mannoia, i Pooh, una volta a Ostuni persino i Deep Purple. Ma secondo la Finanza, l’agenzia che per anni ha monopolizzato i concerti pugliesi, abruzzesi e molisani era in realtà una fabbrica di fatture e documenti falsi per truffare il fisco, gli enti pubblici e le banche: un’operazione che avrebbe consentito di sottrarre circa 7 milioni, di cui solo una piccola parte finora è stata recuperata.

Dopo i sequestri scattati a giugno, il pm barese Angela Morea ha chiesto il rinvio a giudizio di nove persone, pugliesi e abruzzesi, con accuse a vario titolo che vanno dai reati fiscali, alla truffa aggravata, al falso materiale, alla falsificazione di timbri, l’occultamento di scritture contabili e la simulazione di reato. In cima alla lista ci sono Tommaso e Antonio Ventrelli, 62 e 32 anni, padre e figlio, titolari delle agenzie Delta Concerti e Delta Concerti Live, il loro commercialista Federico De Feo, di Bari, oltre che gli amministratori delle società definite «cartiere». Quelle cioè che emettevano fatture per il servizio d’ordine, la stampa dei biglietti, la pubblicità, i diritti su generiche esclusive, le royalties. Peccato che – secondo la Finanza – si trattasse di servizi mai svolti, di concerti mai effettuati: ma grazie a quelle fatture, tra il 2010 e il 2013 Delta Concerti (poi fallita) e Delta Concerti Live avrebbero incrementato i costi per oltre 35 milioni risparmiando circa 3 milioni di Iva. Parte dei soldi confluiva poi sui conti delle società cartiere, finendo poi nella disponibilità degli indagati.

L’indagine è nata dopo una querela della Provincia di Bari, che nel 2013 aveva scoperto una falsa cessione di credito effettuata da Delta Concerti a una filiale della Banca Caripe di Francavilla a Mare. Grazie all’utilizzo di un timbro falso, la società aveva fatto credere alla banca di essere creditrice di 33mila euro di contributi da parte della Provincia, così da ottenere l’anticipazione della somma presentando la relativa fattura (falsa anch’essa). Le perquisizioni della Finanza nella sede della Delta Concerti Live hanno permesso di ritrovare anche i timbri falsificati della Provincia di Foggia e dei Comuni di Ostuni, Termoli, Trani, Bisceglie e Vieste: complessivamente, secondo le indagini, tra 2010 e 2012 attraverso false attestazioni di credito i Ventrelli avrebbero ottenuto anticipazioni bancarie per oltre 28 milioni, truffando anche Bnl, Bppb, Mps, Unicredit, Popolare di Novara, Popolare di Bari e Popolare di Milano. Nelle stesse perquisizioni, i militari hanno trovato anche la contabilità delle società cartiere, proprio quella di cui i prestanome avevano denunciato il furto o lo smarrimento. Gli accertamenti fiscali, eseguiti nel 2014, hanno nel frattempo fatto emergere le contestazioni fiscali.

A metà giugno, come detto, il gip Giovanni Abbattista aveva autorizzato un sequestro preventivo per equivalente per 7 milioni di euro, eseguito in tutta Italia su conti correnti, polizze, autovetture, moto e quote di capitale sociale di società, tutti nella disponibilità dei Ventrelli o dei loro prestanome. L’udienza preliminare si aprirà il 13 dicembre davanti al gip Rosa Anna Depalo. [m.s.]