Foggia, l’inchiesta sui Cera va avanti. La Procura: «Emiliano incontrò i sindaci»

«Vedi che m’ha chiamato Paolo Campo, che ha detto che adesso ti chiamava». È il 2 maggio, nel pieno della trattativa – mai andata in porto – per nominare alla Asp di Chieuti un fedelissimo di Napoleone Cera. E agli atti dell’inchiesta di Foggia, che domani approda davanti ai giudici del Riesame, c’è una intercettazione che l’accusa ritiene fondamentale: dimostrerebbe l’interesse politico del governatore Michele Emiliano ad accontentare il capogruppo Udc, finito ai domiciliari il 17 ottobre – insieme al padre Angelo – per un episodio di tentata concussione ai danni dei vertici del Consorzio di bonifica della Capitanata.
I difensori dei due Cera hanno impugnato l’ordinanza del gip Dino Dello Iacovo. Ma anche la Procura si è rivolta al Tribunale della Libertà contro il «no» all’arresto per gli altri due episodi emersi dall’inchiesta della Finanza: le pressioni (ritenute indebite) sulla Asl di Foggia e – appunto – il presunto scambio con il presidente della Regione, che ai Cera aveva chiesto un aiuto elettorale a favore del sindaco di San Severo e per questo – sempre secondo l’accusa – avrebbe dovuto garantire loro la scelta del commissario della Asp. Un piccolo ente che gestisce tra l’altro una casa di riposo.

Ma nel lungo tira e molla sulla nomina, mai avvenuta, c’è questa intercettazione in cui Napoleone Cera informa il prescelto per la nomina, il suo assistente Cosimo Titta, della telefonata ricevuta da Paolo Campo. Cioè dal capogruppo Pd in Regione, foggiano anche lui. «Dice: “Ma quello da Manfredonia deve andare a fare il commissario all’Asp di Chieuti, ma come fa ad andare a fare là… eppure non si prende un euro”, ho detto: “Ma mica lo fa per i soldi”». Campo (che non è indagato e nulla ha a che fare con l’inchiesta) pone un tema politico, ma svela che la scelta di nominare un uomo di Cera non piace: «Eh, dice che hanno fatto casino in giunta, Piemontese (l’assessore al Bilancio, anche lui foggiano, ndr) e gli altri, capito?». Titta afferra subito: «La cosa alla fine che a lui interessa è quella, la nomina del direttore generale».

La conversazione si muove in realtà su binari errati, perché Cera è convinto che la delibera sia passata («Ti hanno nominato! Ti ha nominato!») e spiega a Titta il perché di quella telefonata di Campo: «Vorrebbe che tu ti dimettessi manco nominato, hai capito?». E alle perplessità del giovane avvocato di Manfredonia, il capogruppo Udc risponde secco: «Devi dire “Paolo, io faccio quello che mi dice il partito” (…), basta, stop, hai capito?». (…) No, tu gli devi dire “Io sono molto amico a Totò Ruggeri», l’assessore al Welfare che per questa storia è indagato con i Cera e con Emiliano per corruzione.

Il punto è qui. «Dice che domani i sindaci di Chieuti e Serracapriola vanno a parlare con Emiliano perché non sono d’accordo con questa nomina», spiega Napoleone a Titta: «Va bene, però, devono spiegare anche le ragioni, non penso che possono dire “io non sono d’accordo su questa nomina perché quello per venire da Manfredonia deve pagare le spese della benzina”». «E comunque, per muoversi tutto il Pd tu immagina che cazzo…», è la considerazione di Cera junior. Cui Titta aggiunge: «C’è qualcosa sotto».

Agli atti dell’inchiesta risulta effettivamente l’incontro di Emiliano con i sindaci della zona. E la Procura, per dimostrare che esiste un rapporto di scambio tra i voti al sindaco di San Severo e la nomina di Titta, vuole capire proprio perché Emiliano non abbia mai firmato la delibera. Perché non c’è stato l’accordo politico tra Pd e Udc, come ha spiegato il governatore in una lettera a Repubblica Bari? Oppure perché la Finanza andò in Regione a prendere gli atti e qualcuno mangiò la foglia? Il gip Dello Iacovo ha escluso l’esistenza del rapporto corruttivo, e inoltre – va detto – Emiliano è anche il capo della coalizione di centrosinistra, quindi si occupa legittimamente di elezioni comunali. L’accusa ritiene però che Emiliano lavorò per imporre quella nomina perché aveva bisogno dei voti dei Cera.

fonte: Massimiliano Scagliarini – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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