fonte: http://bari.repubblica.it/cronaca -di MARIA GRAZIA FRISALDI
Quattro maestre accusate di maltrattamenti su altrettanti alunni di una scuola elementare. Violenze fisiche e psicologiche in aula, all’interno di una classe quarta di una scuola primaria in provincia di Foggia. E’ quanto scoperto dai carabinieri, che sono riusciti ad accertare almeno quattro casi di maltrattamenti reiterati su alunni di una stessa classe. Tutti di nove e dieci anni. Quattro insegnanti – tutte del Foggiano e fra i 42 e i 55 anni – sono state arrestate e sottoposte alla misura degli arresti domiciliari.
Il provvedimento giunge all’esito di una delicata attività investigativa scaturita dalla denuncia presentata, nell’ottobre scorso, dal padre di un alunno della classe nei confronti di una sola delle arrestate, sebbene il primo sentore di malessere all’interno dell’istituto fosse già stato dato dall’insolita migrazione di alunni verso istituti di altri paesi limitrofi.
Grazie alle telecamere piazzate nelle aule (la magistratura ha disposto la non divulgazione delle immagini per tutelare i bambini), i carabinieri hanno potuto accertare le condotte violente delle insegnanti. Diversi gli episodi documentati. E alle violenze fisiche si sono poi aggiunte quelle psicologiche: i bambini venivano derisi per le loro caratteristiche fisiche (un bimbo è stato costretto a dire “io sono basso e bugiardo” di fronte ai propri compagni di classe), costantemente mortificati (con espressioni del tipo “fai schifo!”, “chiudi quella boccaccia che escono solo cose brutte da là!” o “hai il cuore cattivo!”) e minacciati sia verbalmente (“Se ti do una botta in testa tu capisci che hai sbagliato e devi correggere l’errore, va bene? Facciamo questo gioco…”) sia con l’utilizzo di bacchette in legno. O ancora, con ceffoni e libri sulla testa.
La gravità degli episodi accertati ha richiesto un immediato intervento degli uomini dell’Arma, che hanno agito a ridosso della chiusura dell’istituto per le festività pasquali. Non si esclude che nei prossimi giorni possano giungere ulteriori denunce da parte di genitori di altri alunni della stessa classe o degli anni passati.