Questa mattina i carabinieri di Foggia e gli agenti della squadra mobile della locale Questura hanno eseguito una misura cautelare applicativa della custodia in carcere a carico di 15 detenuti, ritenuti gli autori – a vario titolo – delle rapine di autovetture avvenute fuori dal carcere del capoluogo, dopo l’evasione in massa di oltre 70 detenuti del 9 marzo 2020.
Le 15 persone sono accusate di rapina pluriaggravata in concorso e tentata rapina aggravata. Le indagini si sono svolte esaminando le immagini delle varie telecamere di videosorveglianza della zona e l’ascolto di diversi testimoni. Attualmente tra i 72 detenuti manca all’appello solo Cristoforo Aghilar, 37enne, che nell’ottobre scorso uccise la mamma dell’ex fidanzata ad Orta Nova, nel Foggiano.
Alcuni dei 15 evasi sono accusati di aver bloccato e minacciato un automobilista costringendolo a farsi consegnare il mezzo e, in altri casi, di aver obbligato i conducenti a farsi accompagnare in luoghi sicuri. Delle 15 misure cautelari per rapina pluriaggravata in concorso e tentata rapina aggravata, 14 sono state notificate in carcere dove quasi tutti i 72 evasi il 9 marzo si trovano di nuovo rinchiusi, catturati nei giorni immediatamente successivi alla fuga. L’ultimo è il 37enne Aghilar, l’unico evaso tuttora ricercato.
Fondamentali ai fini investigativi sono state le immagini delle telecamere per la videosorveglianza della zona. Stando alle indagini di Polizia e Carabinieri, alcuni di questi 15 evasi sono entrati in una autocarrozzeria vicino al carcere e hanno minacciato e spintonato con forza un dipendente, per impossessarsi di due vetture. Altri tre, invece, hanno fermato un veicolo e hanno minacciato pesantemente il conducente, costringendolo a scendere dall’auto per portargliela via e fuggire.
ANCHE IL FIGLIO DI UN BOSS – C’è anche Ivan Caldarola di Bari, 21 anni, ritenuto dagli investigatori vicino al clan Strisciuglio e figlio di Lorenzo Caldarola, storico esponente dello stesso clan, tra i 15 evasi dal carcere di Foggia il 9 marzo e raggiunti ora da una misura cautelare per la rapina di auto usate nella fuga. Riacciuffato, era agli arresti domiciliari e ora è stato portato in carcere dalla polizia di Bari, con l’accusa di rapina aggravata in concorso. Stando a quanto emerso dalle indagini, quella mattina Ivan Caldarola, in compagnia di altri evasi, ha fatto irruzione in un’officina meccanica, agendo violentemente contro gli operai, poi si è impossessato delle chiavi di una autovettura Hyundai, a bordo della quale è poi fuggito verso Bari. Il giovane è stato bloccato lungo la strada dagli agenti delle Volanti.