Droga, scattano retate in tutti i quartieri a Bari e provincia

Giro di vite del Viminale contro la droga. Il Ministero dell’Interno ha chiesto ai prefetti più vigilanza sulle piazze di spaccio e l’inasprimento dei controlli antidroga a Bari e provincia, una delle grandi aree metropolitane a rischio, è già cominciato. Un pugno duro del governo contro i trafficanti di droga richiesto attraverso una circolare inviata alle 103 Prefetture. Stando ai dati forniti dal di- partimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, riferiti unicamente ai delitti emersi in seguito alle segnalazioni fatte alle forze di polizia, Bari è tra le 56 delle 107 province italiane dove il fenomeno dello spaccio e del traffico di cocaina, eroina, hashish e marijuana è più allarmante. Nel corso del 2018, secondo una tendenza che sembra trovare conferma nei dati parziali dell’anno ancora in corso, il numero delle denunce ha raggiunto quota 734, ossia 58,6 denunce ogni 100mila abitanti. A Brindisi (282 denunce totali; 71,8 ogni 100mila abitanti) Foggia (438; 70,4 ogni 100mila abitanti) e Lecce (488 totali; 61,4 ogni 100mila abitanti) la situazione è anche peggiore. Rispetto all’anno precedente il trend barese è migliorato: nel 2017 infatti era tra le 49 città dove il fenomeno aveva superato il livello di guardia con 767 denunce, ossia 60,993 denunce ogni 100mila abitanti (dato quest’ultimo in aumento dell’8,79% rispetto al 2016). Anche in ragione di questi numeri la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha suonato la carica e chiesto ai prefetti di dare «maggiore impulso all’azione di vigilanza del territorio, con specifico riferimento alle aree cittadine maggiormente esposte alle attività di spaccio di sostanze stupefacenti». Ad elaborare il piano d’attacco saranno i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. «L’obiettivo – ha spiegato il Viminale – è migliorare i livelli di sicurezza, assicurando la piena fruibilità degli spazi pubblici, con particolare riferimento agli spazi verdi e alle piazze cittadine».

«Le misure di prevenzione – ha poi precisato in una nota – saranno oggetto di periodico monitoraggio al fine di valutarne l’impatto e disporne l’eventuale implementazione, tenuto conto delle caratteristiche delle singole aree di intervento e del loro livello di esposizione ai fenomeni criminali».

A Bari il giro di vite è già in atto. Polizia e Carabinieri e Guardia di finanza si stanno portando avanti con il lavoro e raccolgono i primi frutti. I carabinieri della Compagnia San Paolo, ad esempio, con l’ausilio di uno squadrone eliportato dei Cacciatori «Puglia» e gli uomini del Nucleo radiomobile hanno passato al setaccio due tra i quartieri a maggiore incidenza criminale: San Paolo e Carbonara. Al San Paolo, nel corso di una perquisizione condotta in casa di Trentino Proscia, 77 anni, già arrestato nel 2016 per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente (in un capannone gli investigatori trovarono 57,60 grammi di hashish e 415,75 grammi di marijuana) i militari hanno trovato 116 grammi di marijuana e materiale per il confezionamento delle dosi. Nella rete tese dai carabinieri sono rimasti impigliati anche due uomini, di 56 e 50 anni, incensurati. Sono stati trovati in possesso di 26 grammi di cocaina, 6 grammi di hashish, due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi, oltre alla somma di 415 euro, sequestrata in quanto ritenuta provento dell’attività di spaccio. Proscia è finito in carcere, i due incensurati invece agli arresti domiciliari.

I carabinieri della Compagnia Bari Centro invece, nel corso di controlli che hanno riguardato i quartieri Murat e Madonnella hanno fermato e denunciato, per il medesimo reato, un giovane di 23 anni. Dalle sue tasche sono saltati fuori 9 grammi di marijuana. Altre 10 persone, controllate durante le attività svolte dalle due Compagnie carabinieri, sono state trovate in possesso di modiche quantità di droghe leggere e pertanto segnalate alla Prefettura. La detenzione di sostanza stupefacente per uso per- sonale configura un illecito amministrativo, come previsto dall’articolo 75 TU stupefacenti (DPR 309/1990). La contestazione dell’articolo 75 non viene segnata sulla fedina penale: l’articolo 75 si riferisce ad una condotta penalmente lecita e sanzionata solo in via amministrativa, ad esempio, con la sospensione o il divieto di ottenere (a conclusione di debita istruttoria) uno o più documenti: ad esempio la patente, il porto d’armi o il permesso di soggiorno.

I consumatori sono in aumento (siamo al 30%), quasi tutti maschi

Diminuiscono le denunce, aumentano i consumi ed i blitz antidroga. Domanda e offerta crescono di pari passo insieme alle operazioni per colpire il narcotraffico. Se davanti all’indice della criminalità e alla graduatoria delle 107 province italiane, relativa ai reati collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti, per Bari c’è il segno meno, in realtà l’andamento dei consumi di hashish, marijuana, cocaina ed eroina sta lievitando. ll numero delle persone segnalate per consumo di droghe, come nel resto d’Italia, è aumentato in maniera quasi esponenziale superando il 30 per cento. ll 93,5% sono maschi. In particolare le segnalazioni al prefetto per consumo di droga hanno riguardato in media il 78% persone trovate in possesso di hashish o marijuana, per il 14% la cocaina e per il 4,86% l’eroina. Dall’ultima Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze emerge inoltre che la spesa per il consumo di stupefacenti è lievitata del 40% per cocaina, il 28% per la cannabis e il 16% eroina. Le attività economiche connesse al mercato delle sostanze psicoattive illegali rappresentano il 75% del business e pesano per lo 0,9% sul Pil. Un terzo della popolazione di età compresa tra 15 ed i 64 anni ha sperimentato sostanze illegali almeno una volta nel corso della propria esistenza. La cannabis, come già detto, è la droga più diffusa, il 10% della popolazione ne ha fatto uso almeno una volta e rimane la preferita tra i ragazzi (oltre un quarto degli studenti delle superiori ne ha fatto uso). La crescita dei consumi è dimostrata anche dall’aumento dei blitz antidroga. Il numero delle operazioni è salito dell’8%, con un incremento delle sostanze sequestrate che raggiunge quasi il 60%. Il 95% dei sequestri ha riguardato cannabinoidi, il 4% cocaina. Bari, porta d’Oriente, lontana dall’Albania (terra dei grandi signori della droga) appena un braccio di mare, rappresenta da tempo uno degli «hub», dei centri di raccolta più importanti dei grandi traffici internazionali.

fonte: Luca Natile – edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it

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