Dopo vent’anni, a Molfetta, torna l’incubo della droga. Avviso di cittadinanza attiva n.2/2012

Spaccio di droga (Pianetafoto)

E’ noto che a Molfetta il fenomeno assunse dimensioni enormi dopo il blitz effettuato nel 1992 a Bari (rione Japigia), in cui furono arrestate una ottantina di persone appartenenti ad associazioni a delinquere dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il mercato si riversò a Molfetta dove in alcune zone (Stazione FF.SS., Cala s.Giacomo, Piazza Immacolata, via Catecombe, via Forno, via Piazza, lungomare dei Crociati, vico Crocifisso, via Santa Cecilia, via Madonna degli Angeli, via Mammoni,  via Paolo Poli, Piazza Paradiso, Piazza San Michele, vico San Gennaro, via Francesco Saverio, Vico Muro, ecc.) a prezzi stracciati e “qualità garantita” era possibile comprare droga. Gente da mezza Italia apprezzava la merce a disposizione dei punti vendita sopra elencati.

Il mercato era controllato da gruppi familiari associati, i Manganelli, Fiore, De Bari, Andriani, Parisi, Magarelli, Cormio e molti altri gregari.

Queste famiglie hanno presidiato la città. L’hanno presidiata non soltanto attraverso l’attività illecita e la realizzazione della loro rete criminale che si era sostituita al tessuto sano della città, ma l’hanno presidiata e occupata in senso fisico.

Pezzi interi di città e quartieri, in particolare la parte storica e del borgo antico, sono state occupate strutturalmente, in modo da creare ostacoli insormontabili e inaccessibili anche alle forze dell’ordine.

Solo all’alba di quel 22 aprile 1994 e nel 1996, con le operazioni “Primavera ” e “Reset“, i Carabinieri  hanno potuto sfondare e rioccupare situazione logistiche che erano diventate delle vere e proprie “barriere architettoniche” legalizzate.

Anche le abitazioni erano state trasformate in bunker per evitare le riprese dei carabinieril avevano porte blindate con il solo spioncino da dove usciva la mano che prendeva il danaro e offriva la dose di droga.

Dal l° Gennaio 1993 al 31 Dicembre 1993 si sono trattate a Molfetta 70 overdose e si trattava per 69 di esse di persone che venivano da paesi vicini (Barletta, Bitonto, Andria e Bari). Solo nel mese di febbraio 1994 ci sono stati 36 casi di overdose.  Sono rimaste sul campo 10 giovani vite, tutte uccise da somministrazione di dosi di eroina tagliata male o di over dose. Ma nei capi d’accusa dei protagonisti della strage non si è mai letto, omicidio colposo.

Ebbene, oggi, le sirene tornano a squarciare il silenzio omertoso della città e tornano a vedersi per le strade donne e uomini barcollanti con lo sguardo perso. Speriamo che non si riapra una nuova stagione di morti da overdose o droga tagliata anche con topicida o polvere di gesso.

Invitiamo a segnalare alle forze dell’ordine, al nostro indirizzo o blog, anche in forma anonima, la presenza di possibili luoghi di spaccio. Nel ’94 abbiamo vinto la battaglia lavorando in rete.

Una risposta a “Dopo vent’anni, a Molfetta, torna l’incubo della droga. Avviso di cittadinanza attiva n.2/2012”

  1. Sbaglio o Azzollini e Mancini hanno deciso ancora una volta che il controllo del territorio deve affidato alle stesse famiglie? cose da pazzi… :-(

I commenti sono chiusi.

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