Mentre sale la tensione sociale e il malumore contro il governo dei tecnici; mentre i tagli della spending review impediranno alle Regioni di firmare il Patto per la salute che assicura le prestazioni sanitarie ai cittadini; mentre i Comuni temono di non avere risorse per assicurare i servizi di base e il grido comune sembra essere uno solo: basta con i sacrifici! Il SindacoSenatoreIncompatibile Azzollini sembra essere in controtendenza.
Dopo aver utilizzato il denaro pubblico per finanziare attività private con finalità religiose e di culto, in particolare per restaurare l’abito della Madonna del Carmelo, e del simulacro della Vergine Maria SS. Assunta in Cielo il sindaco Azzollini si è occupato del restauro dell’organo della Chiesa di Santo Stefano.
Il Priore dell’Arciconfraternita di Santo Stefano con nota in data 21.10.2011 prot. n.60581, ha comunicato che a seguito delle operazioni di restauro dell’Organo esistente nella Chiesa di Santo Stefano sono emerse in corso d’opera imprevisti che hanno determinato una maggiore spesa rispetto a quella inizialmente prevista ( sono scritte tutte così le lettere delle confraternite, ma non si capisce la spesa reale); la Giunta Comunale con delibera n. 214 del 7.11.2011 (poche associazioni o cittadini, a Molfetta, riescono ad avere una risposta alle loro richieste in 15 giorni) assegnano la somma di Euro 30.000,00 all’Arciconfraternita di Santo Stefano quale partecipazione finanziaria destinata al recupero della pregevole opera vista “l’ulteriore spesa” determinatasi nel corso delle operazioni di restauro dell’Organo esistente nella Chiesa. La Giunta, visto il Regolamento della Cultura, demanda poi al Dirigente del Settore Economico Finanziario di inserire lo stanziamento di Euro 30.000,00 sul capitolo 55580 del bilancio 2008. Premesso che, ancora una volta, la delibera non prevede, illegittimamente, un responsabile del procedimento e non è chiaro a quale articolo del Regolamento della Cultura si fa riferimento; stendendo un velo pietoso sulle modalità di nascondere le elargizioni facili nelle pieghe dei vecchi bilanci, rimane un ultimo dubbio sulla legittimità di questo contributo, oltre al fatto che non si chiede il rendiconto delle spese. Sotto accusa non è l’amministrazione Comunale bensì la stessa Confraternita. I confratelli di Santo Stefano, sono liberi di riunirsi in associazione per raggiungere lo scopo del loro sodalizio ma non credo che questa volta possano trovare una giustificazione a questa richiesta di contributo al Comune.
Il loro Statuto recita all’art. 2 : …”g) provvedere alla conservazione e manutenzione dei beni mobili ed immobili di proprietà della Confraternita. Non conosciamo bene chi sia il proprietario dell’organo da restaurare ma, anche se non fosse della confraternita, crediamo che le tasche dei singoli confratelli possano ben contribuire al restauro dell’organo, o acquistarne uno nuovo. Si spera che il Priore voglia accettare questa legittima critica senza gridare allo scandalo come hanno fatto altre Confraternite.
Anche noi ci teniamo alla salvaguardia del patrimonio artistico pubblico e privato, ma avremmo fatto come don Antonio Molle che ha raccolto offerte per l’organo della Chiesa di Santo Stefano di Settefrati in provincia di Frosinone.
Caro Liberatorio,
forse così ci si prende, anche, cura ( ad vitam ? ) delle “anime elettorali” delle varie “parrocchie”…..
Post mortem ( tra cento anni, si intende…), invece, rimarrà ai posteri la “stele commemorativa ” nella area pedonale ( ? ) di Piazzetta Giovene, con i nomi dei maggiori protagonisti-benefattori di questa “strana” epoca molfettese….
Sinceramente non voglio parlare del vostro sindaco, ho già problemi con il mio, ma non mi piace che si parli di un opera d’arte custodita nella città di Molfetta, come fosse una cosa inutile che interessi solo le confraternite.
Da giorni come Molfettese lontano sto difendendo questi restauri.
Prima di tutto oltre che a simulacri religiosi quì si parla di opere d’arte.
Scusatemi ma la differenza è enorme.
La beata Vergine del Carmelo è un opera attribuita a Giuseppe Verzella mentre l’Assunta è stata scolpita da suo fratello maggiore Francesco.
I Verzella sono i massimi esponenti dell’arte napoletana dell’800 (scusatemi se è poco).
Guarda caso le loro opere migliori si trovano proprio nella città di Molfetta.
(Ma i suoi abitanti danno sempre per scontato le loro opere d’arte, logicamente il più delle volte non ne sono neanche a conoscenza).
Ragazzi, Molfetta non è solo Giulio Cozzoli ma anche Gianquinto,Binetti, il Volpe ecc.
Dunque per favore, prima di parlare o criticare questi finanziamenti sappiate che fanno parte del patrimonio artistico molfettese no delle confraternite.
Il simulacro del Carmelo Molfettese è ritenuto tra i più belli ed interessanti insieme a quello di San Severo.L’abito è considerato come opera di altissimo livello sartoriale.
Dunque rispetto per ciò che è storia. Poi recatevi nella chiesa di San Gennaro e ammirate le opere di Francesco Verzella.
Pensate ce ne sono tre: La buon Consiglio,il San Luigi e l’Assunta.
L’organo di Santo Stefano è uno strumento che appartiene alla comunità Molfettese.
Inoltre già questa Confraternita o Chiesa è stata vittima dell’ Ignoranza.
Il Cristo all’orto originale del 500 è scomparso nel nulla.
L’attuale, è un opera dello scultore Gaetano LA ROCCA risalente al 1850/59 circa che per quanto bello (anzi bellissimo)non ha certo lo stesso valore artistico delle statue di scuola napoletana del 500.
Concludo dandovi un consiglio:
Imparate ad ammirare quelle sculture sopraccitate non solo come simulacri religiosi ma come vere opere d’arte.
p.s.Bisogna festeggiare tali restauri gli sperperi sono altri credetemi.
Con stima
Gaetano.
Gentile sig.Gaetano, non sappiamo quali problemi ha il suo sindaco ma noi ci occupiamo del nostro e del nostro “bilancio pubblico”. Dal momento che chiude la sua missiva dicendo che “ammira il nostro lavoro”, le sarà sfuggito il senso dei nostri interventi. A proposito della Madonna del Carmelo, della Vergine Assunta e dell’Organo della Chiesa di S.Stefano lungi da noi mescolare simulacri religiosi privati e opere d’arte pubbliche. A noi, quanto a lei, piace l’arte e la sua salvaguardia, ma quando dice: “Dunque per favore, prima di parlare o criticare questi finanziamenti sappiate che fanno parte del patrimonio artistico molfettese no delle confraternite”, si sbaglia. Perchè i cittadini molfettesi non hanno mai saputo quello che avviene nelle Confraternite e non sono mai stati informati e coinvolti nella salvaguardia e recupero delle “loro opere d’arte”. Lo scopriamo solo quando (e per fortuna) appaiono all’albo pretorio.
Noi continuiamo a sostenere, in maniera convinta, che le confraternite debbano recuperare le loro opere d’arte con i loro soldi, altrimenti facciano donazione al Comune delle opere di cui c’è bisogno di restauro e le stesse siano mostrate al pubblico in musei o pinacoteche pubbliche. Le invio il link interessante di come un’opera d’arte “privata” possa essere recuperata “privatamente” come è giusto che sia (http://www.settefrati.net/raccoltaorgano.htm). Comunque non ci ha ancora detto se lei ha contribuito personalmente con i suoi soldi al recupero delle tre opere descritte.
Gentilissimi,
grazie per la risposta alla mia missiva.
Io ripeto che sono un molfettese lontano.
Non vi nascondo che mi manca molto la mia città e purtroppo per vari motivi vengo giù sempre meno, dunque vivo il tutto in modo romantico.
L’unico cordone che ho con Molfetta, oltre alla mia famiglia di origine, sono i vari blog che mi aggiornano su tutto quello che accade.
Dunque le informazioni sui restauri di quelle opere d’arte le ho ottenute tramite blog.
Mi scuso se il tono dato alla mia lettera è risultato critico nei vostri confronti ma posso assicurarvi che le intenzioni erano altre.
Vi racconto una cosa:
tempo fa ho letto che nella Chiesa dell’Annunziata a Terlizzi si trovava o si trova (questo non si sa) il simulacro della misericordia opera di Francesco Verzella.
Tale scultura versa in condizioni pietose.
La confraternita omonima che dovrebbe tutelare tale opera, non si sa che fine abbia fatto.
Il solo pensare che le nostre opere del Verzella potessero fare la stessa fine, mi ha rammaricato molto.
Vivo nell’incubo che possano scomparire altre opere a Molfetta come la distruzione del Palazzo Cappelluti, della vecchia Chiesa di Santa Teresa,del centro storico abbandonato per anni unico nel suo genere, il furto dell’Addolorata del 700 dal Cimitero, la scomparsa del Cristo all’orto del 500, ecc.Questo è l’unico motivo per cui ho gioito sui vari restauri (aggiungo i vecchi santi medici,la madonna di Loreto la madonna dei Martiri,i 5 misteri e le statue del Cozzoli).
Il vostro principio è giusto per carità soprattutto se si tratta di grandi opere, ma la finalità per me e cioè rivedere quelle piccole grandi opere d’arte rinascere è diversa. Sento che fanno parte della mia cultura e della mia storia, confraternite incluse.
Volete sapere se ho contribuito finanziariamente a tali opere di recupero?.
La risposta è no, io non ho contribuito.
Ma siccome anche io pago le tasse sono contento che i miei soldi siano stati utilizzati in questo modo.
Preferisco più così che buttare milioni di Euro per i quotidiani o per il rimborso ai partiti.
Concludo dicendo che vi leggo sempre e anche se non posso condividere la vostra opinione su quest’articolo , vi stimo per la vostra incredibile preparazione e per il lavoro che svolgete.
PS Spero di vedere in qualche blog le foto e un resoconto sul restauro svolto sull’assunta ma fino ad oggi niente.
Grazie a lei per il civile confronto senza pregiudizi.