
A Molfetta un avviso pubblico per l’affidamento di servizi educativi per l’infanzia è stato affisso all’albo pretorio nel periodo festivo, proprio quando i cittadini interessati, responsabili di associazioni e cooperative sono distratti da altro. Non è chiaro se questa scelta sia stata dettata da un’urgenza amministrativa, o da una prassi poco trasparente, che potrebbe far nascere chiacchiericci di popolo e dubbi sulla regolarità del procedimento. Dobbiamo abituarci all’idea che dal “decreto semplificazioni” in poi, anche un affidamento che riguarda i servizi sociali possa saltare tutte le regole che un normale appalto pubblico debba prevedere?
Stiamo parlando della gara d’appalto per l’affidamento del “SERVIZIO EDUCATIVO INTEGRATIVO POMERIDIANO ED ESTIVO PRESSO L’ASILO NIDO DEL COMUNE DI MOLFETTA – PIANO DI INTERVENTO INFANZIA AZIONE DI RAFFORZAMENTO TERRITORIALE” – finanziato con fondi Ministeriali pari a 506.249,10 euro.
Il finanziamento nasce dal D.M. n. 3910/PAC in data 13/07/2022 e diventa attuativo in data 20/07/2022 con il Disciplinare sottoscritto tra il Sindaco, legale rappresentante del Comune di Molfetta capofila dell’Ambito territoriale, e l’Autorità di gestione del Ministero dell’Interno Programma Nazionale Servizi di cura all’Infanzia.
Dalla firma dell’accordo, e dalla certezza di avere nelle casse comunali i fondi, passano 5 mesi e il 21.12.2022 è stata pubblicata, qualche giorno prima delle festività natalizie, la Determinazione Dirigenziale n. 1676 “DETERMINA A CONTRARRE PER L’AFFIDAMENTO SERVIZIO EDUCATIVO INTEGRATIVO POMERIDIANO ED ESTIVO PRESSO L’ASILO NIDO DEL COMUNE DI MOLFETTA – PIANO DI INTERVENTO INFANZIA AZIONE DI RAFFORZAMENTO TERRITORIALE. CODICE CIG 95586954A6“.
Non è chiaro perchè il Dirigente dei Servizi Sociali, dopo aver tenuto il procedimento fermo per cinque mesi, stabilisce che l’Ufficio Contratti e Appalti dovrà provvedere, con “urgenza” all’indizione ed all’espletamento della gara “in tempi ridotti al fine di garantire il tempestivo avvio del servizio“. Gli uffici comunali lavorano alacremente durante le festività natalizie e subito dopo Capodanno preparano nella calza della Befana il Bando e il capitolato d’appalto della gara per l’affidamento del servizio in oggetto. Il 4.1.2023 vengono affissi all’albo pretorio tutti i documenti utili per la gara d’appalto che è indetta mediante procedura aperta ai sensi dell’ex art. 60 D.Lgs. n.50/2016.
Il comma 1) dell’art. 60 prevede che “il termine minimo per la ricezione delle offerte è di 35 giorni dalla data di trasmissione del bando di gara“; poi, lo stesso articolo al comma 3) viene incontro all’ente appaltante e dice: “Le amministrazioni aggiudicatrici possono fissare un termine non inferiore a 15 giorni a decorrere dalla data di invio del bando di gara se, per ragioni di urgenza debitamente motivate dall’amministrazione aggiudicatrice, i termini minimi stabiliti al comma 1) non possono essere rispettati”.
Ma non è finita, l’art. 8 (Altre disposizioni urgenti in materia di contratti pubblici) del DL n.76/2020 (Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale), al comma 3), lettera c) si legge: “in relazione alle procedure ordinarie, si applicano le riduzioni dei termini procedimentali per ragioni di urgenza di cui agli articoli 60, comma 3, 61, comma 6, 62 comma 5, 74, commi 2 e 3, del decreto legislativo n. 50 del 2016. Nella motivazione del provvedimento che dispone la riduzione dei termini non e’ necessario dar conto delle ragioni di urgenza, che si considerano comunque sussistenti“.
Quindi la “semplificazione“, a Molfetta, diventa un “campo liberi tutti” e “non e’ necessario dar conto delle ragioni di urgenza, che si considerano comunque sussistenti“. Pertanto il Comune di Molfetta può indire una gara d’appalto con soli 13 giorni di tempo per presentare i documenti necessari alla partecipazione? Anche se si tratta di un appalto, di 506.249,10 euro, che riguarda bambini di età tra i 3 e 36 mesi? Oppure dobbiamo ipotizzare che l’urgenza la si crea per favorire qualcuno?
I dubbi sono tanti, e legittimi, allora si invita il Sindaco, o i Dirigenti e responsabili del procedimento in oggetto, a chiarire la situazione. Invito anche i consiglieri di opposizione a vigilare sugli appalti perché, a Molfetta, la parola “semplificazione” potrebbe aprire scenari molto preoccupanti… senza pensare alle semplificazioni procedurali previste dalla Zes Adriatica.
di Matteo d’Ingeo