Salutiamo con favore il neo “Comitato di Liberazione Comunale”, ne sentivano la mancanza e il bisogno. Grazie al sig. Nanna che ha voluto fare questo dono ad una città narcotizzata e assuefatta dal berluscazzolinismo.
Pensiamo che il neo Comitato d.L.C. e il Liberatorio Politico abbiano lo stesso obiettivo e cioè quello di liberare la città dai poteri forti, dalle clientele, dall’arroganza, dalle truffe, dalla corruzione, dall’abusivismo, dalle “lordure” dilaganti e dalla mancanza di rispetto per il bene comune. Sono anni che il Liberatorio si batte per le dimissioni del sindacosenatorepresidente.
Ma quella del torrino perduto è un’altra storia. Nella speranza che gli aderenti-apostoli del Comitato di Liberazione Comunale siano più di otto e all’altezza del loro presidente intendiamo porgere la mano “sinistra” al sig. Nanna invitandolo ad abbassare i toni perché le denunce e le querele le sappiamo fare anche noi pur non essendo professionisti del Foro.
Pertanto sorvolando sul contenuto offensivo del comunicato diffuso invitiamo il presidente del C.d.L.C. ad un confronto pubblico. Nessuna giostra cavalleresca o singolar tenzone, né scudi luccicante, nè cavalli scalpitanti, lance appuntite levate al cielo e grida di sfida, semplicemente un confronto pacifico con carte alla mano.
Chiediamo ufficialmente al sig. Rocco Nanna di confrontarsi pubblicamente con il Liberatorio Politico analizzando i progetti, le varianti in corso d’opera e le relazioni tecniche che hanno riguardato la ristrutturazione dell’ormai famoso immobile del “torrino della discordia”. Lo sappiamo che potrebbe essere un confronto impari, Davide contro Golia, ma l’amore che abbiamo per la trasparenza ci spinge anche al sacrificio della sconfitta.
Questa è civiltà, democrazia e crescita culturale per una città che ha perso anche la passione dei dibattiti. Chiediamo anche alla redazione di Molfettalive di diventare sponsor della serata e con un suo giornalista in veste di moderatore. Il luogo potrebbe essere la sagrestia del Duomo, la sede del Comitato di Quartiere di Molfetta Vecchia o una sala pubblica.
Nel ribadire la nostra piena disponibilità al confronto civile lanciamo già una provocazione al possibile dibattito della serata. Chiediamo al sig. avv. Rocco Nanna e a sua figlia:
“ Premesso che il progetto riguardante la ristrutturazione dell’unità immobiliare ubicata a Molfetta, in via Arco Chiesa Vecchia al civico 19, fa parte di un blocco architettonico risalente al XVIII° secolo, da sempre denominato “Palazzo ex Dogana Vecchia” e riconosciuto come complesso di rilevante interesse storico-artistico oltre che architettonico, tanto da richiederne sin dal 1990 l’apposizione del “vincolo di tutela” da parte del competente Ministero, ai sensi della Legge n° 1089 del 1939; come proprietari di buona parte dell’immobile pensate di aver rispettato il “Piano di recupero del centro antico” e le norme tecniche di attuazione che prevedono la conservazione di tutti i caratteri architettonici degli edifici e delle facciate nelle pubbliche vie?
Ah Ah Ah…"BERLUSCAZZOLINISMO" è fantastico!
e mo' ven Natal!!!
perchè il Comitato di quartiere di molfetta vecchia ,se esiste e respira, non raccoglie e fa propria la proposta di D'ingeo? sarebbe un atto di civiltà e di grande democrazia e allo stesso temp si chiarirebbe questa faccenda per archiviarla e parlare di tante altre questioni più grandi di un torrino.
L’immagine di quel torrino mi offende. Purtroppo ce chi distrugge e chi crea, chi vuol far avanzare il progresso e il benessere degli altri e chi pensa solo al proprio. Chi ha una visione e chi no.
Bell' bell' ca cur arragg e l' scatt u coer…
…questi del Torrino sono troppo potenti e ammanigliati!!!…si potrebbe studiare una sorta di CLASS ACTION…la cittadinanza che si stringe attorno al comitato di quartiere contro il NANO malefico!!…e …vinca il migliore…ma, soprattutto, non ci saranno prigionieri!!!
tutto tace, tace Golia e tace la stampa e intanto bruciano le macchine…
Attendiamo risposte dalla stampa e dagli avvocati e forse anche dal Comitato di Quartiere Molfetta Vecchia, se esiste ancora…
…………una risposta?……..a Molfetta ci sono più pennivendoli che giornalisti………insomma, nella media nazionale……QUANTO AGLI AVVOCATI ED ALLE LORO ASSOCIAZIONI ED ORDINI DELLA "CLASSE FORENSE", prima di parlare preferiscono che siano liquidate le loro lucrose parcelle…..sempre che nel frattempo i polverosi fascicoli che giacciono nei cassetti dei palazzi sparsi tranesi non siano riportati alla luce da eventi imprevisti…….
prrrrrrrrrrrrr