Cultura per pochi coi soldi di tutti

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Lo scorso marzo lo scirocco accompagnò la splendida serata che Michele Salvemini, in arte “Caparezza”, donò ai molfettesi; domani invece l’amministrazione comunale offrirà “un salvagente”, nel mare agitato dalla tramontana, a Massimo Ranieri che ha dichiarato di non saper nuotare.
Due grandi artisti, provenienti da esperienze e generazioni diverse che si propongono al pubblico molfettese con modalità completamente opposte.
Caparezza, capofila di una lunga lista di artisti e musicisti molfettesi si è proposto gratuitamente a circa 8.000 spettatori alla “secca dei pali”, sul mare.
Massimo Ranieri si esibirà invece nel “salotto culturale”, per pochi intimi, che conta 800 posti venduti con due ordini di biglietti, rispettivamente a 34€ e 46€, e presenterà il suo concerto “Canto perché non so nuotare… da 40 anni”.
La sproporzione, evidentissima, deve far riflettere.
Caparezza col suo concerto ha lanciato una vera e propria provocazione ad una amministrazione comunale che non ha un assessore alla Cultura e non ha mai avuto un progetto amministrativo che avesse come obiettivo la valorizzazione e promozione degli artisti molfettesi, famosi e apprezzati in Italia e all’estero, ma ignorati e poco sostenuti economicamente a Molfetta.
Invece Massimo Ranieri, e prima ancora Ron, Claudio Baglioni, Gino Paoli, Francesco de Gregori, Fabio Concato, Paolo Conte, Lucio Dalla, Renzo Arbore, Giovanni Allevi, Stefano Bollani, ed altri, sono stati invitati dal dott. Pietro Centrone, cognato del sindaco Azzollini, forse suo “assessore ombra” e presidente della “Fondazione Valente” che da molti anni ha una sorta di monopolio nell’organizzazione di questi eventi. Nel comunicato dell’ufficio stampa del comune si presentavano questi big della musica come “esclusivi” per il pubblico pugliese.
Interpretando il messaggio del palazzo di città è chiaro che si tratta, ancora una volta, di propaganda.
Noi vogliamo far capire al Sindaco Azzollini, che tanto si vanta del suo “rilancio turistico e culturale” per Molfetta, che fino a quando spende dai 15 ai 25.000,00 €, così come accaduto per i precedenti concerti, per offrire gli spettacoli a solo 800 persone paganti, Molfetta non crescerà mai e non avrà mai un pubblico pugliese perché non troveranno posti a sedere.
Pertanto chiediamo al Sindaco, per farsi perdonare dai molfettesi esclusi dal “salotto buono” di suo cognato, di predisporre uno schermo gigante fuori dall’Anfiteatro per tentare di aiutare Massimo Ranieri a tuffarsi nel nostro mare senza salvagente.

3 Risposte a “Cultura per pochi coi soldi di tutti”

  1. Così come avviene a livello nazionale, anche a Molfetta il palazzo di città ha il suo network di riferimento, ovvero, il sindaco replica al Liberatorio attraverso il suo ufficio stampa che utilizza, a sua volta, la testata TAZEBAO.

    Molfetta, 23 GIUGNO 2009

    “LIBERATORIO POLITICO” CONTRO IL CONCERTO DI RANIERI

    [email protected]

    “Massimo Ranieri si esibirà nel ‘salotto culturale’, per pochi intimi, che conta 800 posti venduti con due ordini di biglietti, rispettivamente a 34? e 46?, e presenterà il suo concerto Canto perché non so nuotare. da 40 anni”. Con queste parole Matteo DIngeo e il Liberatorio Politico criticano l’amministrazione comunale per i grandi concerti che negli ultimi due anni si sono svolti a Molfetta nell’Anfiteatro di Ponente. Concerti troppo costosi e solo per pochi, è la tesi di fondo del movimento che fa un paragone con il concerto di Caparezza che a marzo vide in località secca dei pali migliaia e migliaia e migliaia di giovani.

    È giusto chiedere che gli eventi dell’estate molfettese siano fruibili dalla maggior parte dei cittadini. Ma bisgogna considerare due elementi: il primo è che il paragone con Caparezza non sta in piedi semplicemente perché il cantante molfettese, decise di fare una sorta di regalo alla città, esibendosi con la sua band senza un cachet e senza costi a carico delle casse comunale. Lo stesso D’Ingeo nella sua nota stampa ricorda che “Caparezza, capofila di una lunga lista di artisti e musicisti molfettesi si è proposto gratuitamente a circa 8.000 spettatori alla secca dei pali, sul mare”.

    Ma è un caso legato alla con cittadinanza. Altri artisti del calibro di Ranieri, Venditti e i Pooh non fanno regali a nessuno. E costano molto. Un costo ampiamente ripagato dal ritorno di immagine che la città beneficia, visto che in Puglia è diventata negli ultimi due anni un punto di riferimento per la musica italiana e internazionale. Anche così si fa turismo e si costruisce una immagine da “grande città”.

    Il problema, tuttavia, di allargare la platea di spettatori è reale e condivisibile. Non è un caso, infatti, se il concerto dei Pooh ad agosto si svolgerà su banchina San Domenico per oltre 4 mila spettatori. Ma anche in questo ci sarà un biglietto da pagare, così come del resto avviene in tutte le parti del mondo. Una singola amministrazione – comunale, provinciale o regionale che sia – non può permettersi di sostenere tutte le spese legate a un concerto di tali dimensioni. Pur con l’aiuto degli sponsor. Ma basterebbe andare a Bari o a Barletta per verificare che i grandi concerti sono tutti a pagamento.

    Dice D’Ingeo: “Noi vogliamo far capire al Sindaco Azzollini, che tanto si vanta del suo “rilancio turistico e culturale” per Molfetta, che fino a quando spende dai 15 ai 25.000,00 ?, così come accaduto per i precedenti concerti, per offrire gli spettacoli a solo 800 persone paganti, Molfetta non crescerà mai e non avrà mai un pubblico pugliese perché non troveranno posti a sedere.” E chiede al primo cittadino, il quale ha la delega assessorile alla Cultura, che venga posto un maxi schermo all’esterno dell’anfiteatro.

    Fin qui la prima parte del comunicato. Per il responsabile del Liberatorio Politico “Massimo Ranieri, e prima ancora Ron, Claudio Baglioni, Gino Paoli, Francesco de Gregori, Fabio Concato, Paolo Conte, Lucio Dalla, Renzo Arbore, Giovanni Allevi, Stefano Bollani, ed altri, sono stati invitati dal dott. Pietro Centrone, cognato del sindaco Azzollini, forse suo ‘assessore ombra’ e presidente della Fondazione Valente. Nel comunicato dell’ufficio stampa del comune si presentavano questi big della musica come ‘esclusivi’ per il pubblico pugliese. Interpretando il messaggio del palazzo di città – conclude D’Ingeo – è chiaro che si tratta, ancora una volta, di propaganda”. Ed è a questo punto le critiche di D’Ingeo da costruttive si fanno incomprensibili e senza un reale obiettivo propositivo se non quello di attaccare una parte politica evidentemente avversa. Con il rischio di far apparire il tutto come strumentale.

  2. matteo, mi dispiace dirtelo ma hai toppato. è vero la cultura DEVE essere di tutti e per tutti ma massimo ranieri o gli altri non li paghi? vengono gratis? se poi vogliamo fare un discorso di location, di usufruibilità del concerto da parte di più persone, allora sono daccordo. è necessario ampliare la sfera degli utenti. d’altronde ranieri si è esibito a barletta al castello. quindi a molfetta poteva stare benissimo alla banchina. sul resto forse c’è troppa demogogia. salut.

  3. Non riesco proprio a trovare in questo post il passaggio in cui si pretenderebbe la gratuità dei concerti. Sono ben altre le questioni sottolineate dal Liberatorio e una di queste l’ha riportata anche il commentatore che mi ha preceduto. Per evitare travisamenti basterebbe leggere con un po’ più di attenzione.

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