Corruzione in Puglia, così parlava Cera: “In Regione mi hanno chiesto 10 nomi, devono fare le assunzioni”

 
“Alla Regione hanno appaltato il servizio di contabilità, Emiliano ci ha detto “preparate dieci nominativi”… Per cui, vai a fare l’impiegato, con la clausola sociale che si è dipendenti della Regione. Il padre eterno ti vuole bene a te… ” : all’ufficio di collegamento della famiglia Cera si promettevano anche posti nella più grande azienda pugliese, la Regione, dove un contratto a tempo indeterminato è come un terno al lotto. Se tali promesse fossero pura millanteria di Angelo e Napoleone (padre e figlio, il primo ex deputato Udc, il secondo consigliere regionale dei popolari) o se corrispondessero a una logica di lottizzazione dei posti di lavoro, che partiva addirittura dai vertici della Regione, lo appurerà la procura di Foggia nel prosieguo dell’inchiesta che il 18 ottobre ha fatto finire i Cera ai domiciliari per tentata concussione.
 
La Procura fa appello
 
L’indagine del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, coordinata dal pm Marco Gambardella, del resto, è tutt’altro che conclusa. Gli atti depositati dalla procura e in possesso dei due politici arrestati, sono zeppi di omissis. Tante le intercettazioni tagliate e i nomi di politici oscurati, a tutela di filoni investigativi che non sono stati approfonditi. Di certo, per ora, c’è che la procura di Foggia ha presentato appello contro l’ordinanza del gip Armando Dello Iacovo, nella parte in cui ha rigettato la richiesta di misura cautelare a carico dei Cera per i reati di corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità. La prima contestazione riguarda le pressioni sul governatore Michele Emiliano e sull’assessore al Welfare, Salvatore Ruggeri, per la nomina del commissario dell’asp di Chieuti, in cambio dell’appoggio elettorale alle elezioni amministrative di San Severo. La seconda, invece, lo stop imposto all’internalizzazione del servizio cup dell’Asl di Foggia tramite il direttore Vito Piazzolla ( anch’egli indagato). Nelle ultime settimane gli inquirenti hanno approfondito le questioni che il gip aveva indicato come lacunose e portato nuovi elementi a sostegno delle accuse. La discussione dell’appello deve essere ancora fissata dal tribunale del Riesame di Bari mentre il ricorso dei difensori dei Cera, contro gli arresti domiciliari, si terrà il 4 novembre.
 
La contabilità regionale
 
È una delle vicende che potrebbero riservare sorprese. Perché i Cera dicono che quel bando vinto dalla Engineering sarebbe stato utilizzato dalla politica regionale per far assumere decine di persone. O almeno così la raccontano padre e figlio agli elettori che vanno a bussare alla loro porta per chiedere lavoro. ” Sono trecento nuove assunzioni – dice Angelo in una telefonata di fine aprile – nella contabilità regionale… ed è qualcosa di veramente eccezionale ” . Talmente eccezionale che molte importanti aziende del settore partecipano al bando della Regione, compresa quella Gpi che da anni aveva in appalto il servizio Cup dell’Asl di Foggia. Il suo referente per il Sud, Adriano Trupo, è amico dei Cera (che nel servizio Cup dicevano di aver sistemato ” una quarantina di persone ” ) e, per questo, si rivolge a loro quando la sua società non si aggiudica l’altro appalto: ” Temevano un nostro ribasso e ci hanno messo ultimi sulla parte tecnica… ” . Per cercare di aiutarlo i Cera il 25 marzo organizzano un incontro tra Trupo e Emiliano ma – stando ai loro racconti – il presidente fa capire loro che per quella gara ( ” che doveva vincere uno di Bari ” , spiega Cera junior) non c’è trippa per gatti. I due politici, però, tornano comunque rinfrancati da Bari, perché pensano di poter inserire gente tramite la società vincitrice. Se effettivamente glielo abbia fatto credere il governatore o se lo abbiano immaginato, è difficile saperlo ma nelle intercettazioni si parla diffusamente della prima eventualità.
 
“Preparate dieci nomi”

“La società che si è aggiudicata l’appalto è la Engineering di Bari spiega Angelo Cera a un altro suo elettore – Io sono andato con questa società dei Cup, con Napoleone da Michele Emiliano, che un po’ si è disturbato. Dopo che siamo usciti siamo stati richiamati indietro, “vi vuole parlare il presidente”. E lui ha detto ” fatevi i cazzi di casa vostra”, tiratevi fuori e preparate i nomi ” . ” Naturalmente parlavamo nei corridoi ” aggiunge Cera ridendo, con un indiretto riferimento al fatto che la sede della giunta regionale, qualche settimana prima, era stata visitata dalla guardia di finanza (che aveva effettuato perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti della campagna elettorale delle primarie Pd 2017, che sarebbe stata in parte pagata illegittimamente dagli imprenditori Vito Ladisa e Giacomo Mescia) e si temeva la presenza di microspie.

Tornati a San Marco in Lamis, i Cera si mettono subito in moto per individuare le persone da segnalare: ” Servono tutti laureati ” . E cercano nei loro archivi personali, alla ricerca delle persone giuste: ” Per dire, c’è un ragazzo che ha avuto fiducia in me per cinque anni, è laureato in economia e commercio.. Io faccio già una selezione delle persone a cui sono devoto..“. E di quelle che, in base alle imminenti elezioni ( amministrative e europee), avrebbero potuto portare acqua al mulino dell’Udc. “Questa cosa si fa anche in funzione delle elezioni”, dice Cera senior e, per rafforzare il concetto, sciorina nomi di persone da votare, come sindaci, consiglieri comunali e parlamentari europei. In cima alla lista c’è il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, candidato con Forza Italia e poi eletto. A seguire quel Francesco Miglio, in corsa come sindaco a San Severo, che era direttamente sponsorizzato dal presidente della Regione. Per lui, Michele Emiliano, i Cera si sarebbero mossi: “Lo faccio solo per te” gli diceva al telefono Angelo. E da lui avrebebro preteso la nomina del commissario dell’asp Chieuti. Che, alla fine, non c’è stata ma per la quale la procura ha nuovamente chiesto l’arresto dei Cera.
 

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