fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Un bimbo di due anni sottratto da una comunità per minori, due Procure – Trani e Bari – che indagano sul caso, un posto di blocco casuale che inchioda i sequestratori e consente di rintracciare il piccolo dopo più di nove mesi. Si chiude la storia di un bambino affetto da gravi patologie congenite che nel maggio 2017 era stato portato via – per motivi ancora da chiarire – dalla struttura di Molfetta alla quale il Tribunale per i Minori di Bari lo aveva affidato. Oggi due persone, una pregiudicata 53enne S.N. di origini napoletane e il suo compagno, un 47enne C.N. di Palo del Colle, sono stati arrestati dalla Polizia Locale di Bari per sequestro di persona aggravato. La mamma del piccolo, già indagata dai magistrati di Trani per sottrazione di minore, sarebbe stata – secondo gli inquirenti – complice del fatto.
Il 31 gennaio, poco dopo il posto di blocco, gli agenti hanno fatto irruzione in casa della 53enne a Bari ma non hanno trovato il bimbo: solo i suoi giocattoli e una zanzariera sfondata dalla quale, ritengono, poco prima il piccolo era stato portato via. Le indagini hanno accertato che subito dopo il bambino è stato portato a Napoli e infine a Bisceglie, dove è stato rintracciato il 6 febbraio scorso. Oggi l’epilogo con l’emissione dei provvedimenti restrittivi.
«Era in precarie condizioni di salute e denutrito, ma oggi sta bene e si trova in una casa famiglia», ha assicurato il comandante della Polizia Locale di Bari, Michele Palumbo. La donna che lo ospitava a Bisceglie fu arrestata in flagranza e nei suoi confronti procede la Procura di Trani. Una «inquietante rete di persone coinvolte» ha detto il procuratore aggiunto di Bari Alessio Coccioli, quella ricostruita dai magistrati, il quali mantengono il massimo riserbo per via di accertamenti tuttora in corso sulle ragioni del sequestro e sui rapporti che legano la mamma del bambino agli altri indagati.