fonte di Lucrezia D’Ambrosio- edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it
MOLFETTA. Gravissimo episodio, l’altra sera, in pieno centro. Matteo D’Ingeo, il coordinatore del Movimento Civico «Liberatorio Politico», è stato aggredito in strada, nella piazzetta di via Baccarini quella che, qualche anno fa, fu rimessa in sesto, riqualificata dai volontari del Sermolfetta. Ne avrà per dieci giorni. Ad aggredirlo è stato un venditore di frutta e verdura, uno di quelli che si ferma per strada esponendo la merce andando oltre i permessi di cui dispone.
«Ho riconosciuto la persona che mi ha aggredito – il commento di Matteo D’Ingeo, che ha la parte destra del volto tumefatta in seguito al colpo ricevuto in pieno viso – e ho fatto il suo nome ai carabinieri. Si tratta di una persona conosciuta non solo a me, ma anche ai carabinieri, ai vigili urbani e all’amministrazione». Ma è certo che, questo episodio, non morirà così. Non può e non deve.
«Sono profondamente turbata e esprimo profondo dispiacere per l’aggressione ignobile a Matteo d’Ingeo, esponente instancabile della cittadinanza attiva cittadina – il commento del primo cittadino, Paola Natalicchio – proprio pochi giorni fa – continua – abbiamo condiviso con Matteo una lunga e proficua seduta del Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali, a lungo incentrata sul tema dell’occupazione abusiva di suolo pubblico da parte degli operatori commerciali. Abbiamo già aggiornato la seduta del Comitato comunale al 14 aprile proprio con l’intenzione di estendere l’attività di monitoraggio alle realtà che operano nel sociale e sono strettamente a contatto con le fragilità».
E, su facebook, le attestazioni di solidarietà nei confronti di D’Ingeo, da sempre impegnato in una battaglia, spesso solitaria, contro ogni forma di illegalità, non si contano più.
«Siamo di fronte ad un atto gravissimo, che offende le coscienze e calpesta la dignità non solo di chi, solo per aver compiuto un “normale” atto di segnalazione di illegalità, si è ritrovato oggetto di una violenza vigliacca, ma di tutta una Comunità che, oggi più che mai – scrivono in una nota a firme congiunte Piero De Nicolo e Adriano Failli, rispettivamente segretario del Pd e dei giovani democratici – dubita della sua quotidiana serenità. Se non reagiremo, in maniera ferma ed autoritaria, a quanto è accaduto, se non svilupperemo, immediatamente, gli anticorpi necessari a che quanto accaduto non si ripeta, rimarremo una Comunità inerte ed inerme davanti a fenomeni delinquenziali evidenti quanto inaccettabili. Alla illegalità si risponde con posizioni forti e chiare, senza tentennamenti e senza paura. Il fenomeno dell’abusivismo commerciale, da sempre denunciato da Matteo e dal “Liberatorio”, va contrastato – aggiunge la nota – senza pregiudizi ideologici ed in maniera unitaria non solo dai cittadini, ma anche dalle Istituzioni».
La solidarietà senza alcun dubbio, ma anche la constatazione che le libertà democratiche, fatte di diritti e di doveri, quando evase e deformate e non tutelate dallo Stato di diritto che di diritto non è, porta alla distruzione della civiltà e accade che il civismo dei cittadini come Matteo prova a sostituirsi per mantenere viva la convivenza civile con i risultati che le tutele non sono per nessuno e trovo che la solidarietà in questi casi, oltre che dare il segno del concilio tra cittadini per bene, provi anche a trovare ragioni di unità tra noi per ripristinare le condizioni sociali, economiche e politiche per la dignità di ogni cittadino italiano alla vita fatta di diritti e doveri che la Costituzione ha tracciato per tutti noi. Con l’augurio di non sentirsi solo e di concepire l’impegno civile come metodo di civiltà comune.