I carabinieri del Nas (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) di Bari hanno svolto accertamenti diretti alla verifica del puntuale e corretto svolgimento dell’attività “intramuraria” da parte di medici dipendenti di strutture pubbliche.
Sotto la direzione della procura barese, sono state effettuate, tra le altre, indagini sul conto di dirigenti e sanitari della Clinica di Chirurgia plastica e ricostruttiva universitaria del Policlinico di Bari dirette ad accertare eventuali irregolarità connesse al percepimento dei compensi conseguiti dai professionisti in occasione delle visite svolte in regime di attività libero-professionale. Dalle indagini effettuate sono emerse responsabilità penali a carico di un dirigente medico in servizio nella clinica universitaria, accusato di aver di aver omesso di comunicare all’azienda ospedaliera universitaria di appartenenza, nel corso dell’anno 2010, l’esercizio dell’attività libero-professionale svolta presso il proprio ambulatorio privato di Molfetta, inducendo così in errore la medesima azienda la quale, ritenendo che il medico mantenesse il rapporto esclusivo di lavoro, corrispondeva mensilmente la specifica indennità di esclusività, elargendo allo stesso indebiti compensi pari a circa 23.000 euro.
Le indagini, inoltre, hanno permesso di accertare che lo stesso medico, nel periodo compreso tra il 2007 e il 2009, nel corso di diverse visite svolte nel medesimo studio privato di Molfetta in regime di attività libero-professionale intramuraria, per la quale era stato regolarmente autorizzato, aveva omesso di versare all’ente ospedaliero di appartenenza gli importi frutto di parte dei corrispettivi ricevuti dai pazienti visitati e dovuti all’ente stesso a titolo di spettanze.
A conclusione delle attività investigative il gip del tribunale di Bari, concordando con la tesi investigativa fornita dai Nas, su richiesta della procura, ha emesso a carico del medico un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un immobile di proprietà dell’uomo ubicato nel comune di Bitonto, del valore di 300mila euro, contestando allo stesso i reati di truffa aggravata ai danni del servizio sanitario e peculato.
Le indagini nello specifico settore proseguono a cura dei militari del Nas di Bari, che stanno verificando la posizione di altri medici in servizio presso il nosocomio del capoluogo.
Ma perché non si fanno mai i nomi?
Il nome lo trovi sulla Gazzetta del Mezzogiorno di ieri, 1° Maggio, e ho detto tutto…
è vero!! non a caso hanno scelto di pubblicarlo a "Maggio"…;)