Sono trascorsi quasi tre anni dal 25 luglio 2007 quando 54 cittadini hanno presentato, alla Procura della Repubblica di Trani, all’assessorato Settore industria energetica della Regione Puglia, ai Carabinieri e ai Sindaci di Molfetta e Giovinazzo, un esposto con cui si chiedeva diverificare eventuali responsabilità amministrative e/o penali a carico di dirigenti, funzionari pubblici e/o cittadini che abbiano favorito la costruzione della centrale elettrica dalla Società Powerflor srl in Contrada Ciardone, qualora la stessa risultasse in contrasto con le procedure e leggi vigenti.
Abbiamo presentato il 7 dicembre 2007, anche, una petizione popolare ai sensi dello Statuto Comunale per chiedere che della questione fosse interessato il Consiglio Comunale tenuto conto che la centrale in questione nasceva in territorio agricolo e che non c’è mai stata nessuna deroga deliberata dal Consiglio Comunale per il rilascio dell’autorizzazione in premessa, trattandosi di Zona “E” (Aree produttive agricole, art. 42 e successivi delle N.T.A. del P.R.G. Comunale).
Da allora non abbiamo ricevuto alcuna risposta convincente dai suddetti organi ma nel frattempo qualcos’altro è accaduto.
Nella conferenza pubblica "Centrali elettriche e alternative energetiche, percorsi di cittadinanza attiva per scegliere" che si terrà lunedì 26 aprile alle ore 18.30 sveleremo alla città gli ultimi sviluppi della lunga storia della costruenda centrale elettrica della società Powerflor srl in Contrada Ciardone a Molfetta.
Saranno presenti anche altre realtà che nei loro territori, con la quotidiana azione di cittadinanza attiva, sono riuscite a bloccare la costruzione o il completamento di centrali elettriche inquinanti.
Interverranno Tino Ferrulli del Comitato Proambiente di Modugno, Giacomo Ditrizio del Coordimamento No Biomasse e Inceneritori della provincia di Barletta, Agostino Di Ciaula dell’Associazione "Modugno Città Plurale" e Matteo d’Ingeo del Movimento “Liberatorio Politico” di Molfetta.
Inoltre nella stessa serata sarà presentato il libro di Agostino Di Ciaula “La Combustione dell’Anima” (Ed.Lombardo, 2009). Nel testo l’autore, un medico impegnato a tutelare la salute pubblica contro l’inquinamento, offre al lettore numeri e dati che smentiscono la tranquillità con la quale molti politici locali accettano di buon grado la presenza di centrali elettriche ed inceneritori nei propri territori.
Si tratta di un libro molto particolare che raccoglie anni di esperienze e studi dell’autore nel campo dell’inquinamento ambientale.
Il punto di partenza degli studi di Agostino Di Ciaula è il territorio in cui vive e lavora come medico: la provincia di Bari.
Una zona fortemente compromessa, come molte altre in Puglia, da anni di sviluppo industriale e dalla presenza di numerose centrali termoelettriche.