Con Palazzo Dogana hanno svenduto “la cartolina di Molfetta”.

Non tutti sanno che l’ex “Palazzo Dogana” non è più di proprietà pubblica, ma è stato svenduto ad un privato. Dal 14/12/2016 l’immobile, oggetto in un primo tempo di una concessione di valorizzazione stipulata in data 30/12/2009, è stato acquistato dall’impresa Dogana vecchia srl, a trattativa privata. Quello che voi tutti state ammirando in questi giorni è il frutto del lavoro di un privato (che ha ristrutturato con contributi pubblici) che vi sta facendo la cortesia di visitare, ma attenzione, state calpestando la sua proprietà e non più quella di un bene comune. 

Responsabili a vario titolo di questa storica “svendita” sono i sindaci, amministratori e commissari straordinari che si sono avvicendati dal 2008 ad oggi. Una operazione astuta che qualche politico ha pilotato da lontano. Certo è che ciò che guardate in questi giorni con il naso all’insù non ci appartiene più. Ma non solo, i nuovi padroni di Palazzo Dogana hanno chiesto di poter utilizzare circa 800mq dello spazio antistante al Palazzo per farne un uso privato, su quello stesso suolo che l’amministrazione aveva destinato a parcheggio per i residenti ed esercenti commerciali del centro storico. Il Movimento Liberatorio ha presentato in data 22 novembre 2018 delle osservazioni e opposizione a tale concessione a cui l’amministrazione non ha ancora dato risposte. Non solo mancano le risposte, ma non è mai stata revocata la delibera con cui si concedevano i parcheggi per i residenti e non è mai stata pubblicata la concessione per i dehors.

Pertanto, al momento, si può azzardare l’ipotesi che quello spazio delimitato da colonnine e corde sia occupato senza un titolo amministrativo certo?

Per chi volesse approfondire di seguito il testo delle osservazioni.

Il movimento civico “Liberatorio Politico”, premesso:

  • di aver visionato la documentazione depositata presso gli uffici comunali riguardante la richiesta in oggetto, in seguito all’avviso pubblico n. 2235 del 10.09.2018;
  • di non aver trovato all’interno del suddetto fascicolo notizie utili per poter formulare eventuali osservazioni, o opposizioni, mancando nello stesso alcun riferimento alla relazione tecnica, presentazione del progetto con cartografia e legenda, permesso paesaggistico e della Soprintendenza di Bari;
  • di aver ottenuto l’accesso a tutta la documentazione presente in altri fascicoli riguardante la richiesta di concessione in oggetto; e di aver chiesto di differire la data di scadenza del 30 settembre, come termine ultimo per la presentazione di osservazioni, presenta le seguenti osservazioni ALLA RICHIESTA DI CONCESSIONE DI DEHORS.

In via preliminare si chiede:

  • se la piazza dove affaccia il palazzo della Dogana, comunemente chiamata piazza Duomo, possa essere ricondotta nell’alveo dell’art.10 IV co. lett.  Codice dei beni culturali e dunque essere compresa nella categoria dei beni di interesse culturale con tutte le norme di salvaguardia poste a tutela dei luoghi di interesse culturale ai fini della lettura della cornice ambientale;
  • se sia stata mai avviata la procedura di verifica dell’interesse culturale della piazza stessa a seguito della quale le tutele e la salvaguardia del luogo sarebbero più stringenti;
  • a chi siano destinati gli spazi e i servizi, se siano cioè aree esterne riservate all’uso degli ospiti ovvero aperti al pubblico;
  • se il richiedente sia già titolare di licenza di somministrazione di bevande e alimenti, abbia cioè i requisiti per poter inoltrare la richiesta di concessione;

QUANTO ALLA RICHIESTA DI CONCESSIONE DI ZONA ADIBITA A SOSTA TEMPORANEA PER IL CARICO E SCARICO BAGAGLI,

si osserva e chiede di conoscere:

  • se la durata oggetto della richiesta di concessione sia di 6 anni ovvero di 42 anni, come risulterebbe dalla pag.13 del “Progetto di sistemazione esterna su area demaniale-Banchina seminario-RTP”;
  • in quali casi sia possibile concedere un’area per la durata di 42 anni con l’unica motivazione di volerne fare un parcheggio privato asservito ad una struttura privata, ipotecando il futuro della Piazza ;
  • in base a quale normativa sia possibile concedere un’area di questa dimensione in una zona, come sottolineato dallo stesso richiedente, ad altissimo pregio storico-culturale ubicata sul waterfront nel cuore del centro storico o se, al contrario, il luogo non debba essere salvaguardato, essendo di interesse pubblico;
  • se la concessione a parcheggio, se pur temporaneo, sia da gestire attraverso procedure ad evidenza pubblica offrendo l’opportunità anche ad altri privati esercenti della zona di partecipare ad un eventuale bando;
  • se l’area riservata a parcheggio temporaneo carico/scarico non debba essere di competenza della Polizia municipale attraverso la concessione di stalli per il carico e scarico, come avviene in tutti gli altri luoghi della città;
  • se possa essere considerata “riqualificazione dell’area” e “spazio rifunzionalizzato”, come si legge a pag.12 del Progetto summenzionato, l’installazione di paletti e cordoni artistici nonché l’introduzione di colonnine per la ricarica delle biciclette e che tutto ciò possa “favorire lo spazio confortevole non solo per gli ospiti ma anche per chi vuole godersi il panorama unico della zona” (cfr. pag. 12 progetto di cui sopra);
  • se l’annunciata attrattività del luogo (pag.11 della relazione RTP) possa coniugarsi con il traffico veicolare pesante (dell’attività commerciale del porto) che quotidianamente insiste su tutta l’area.

In ogni caso, l’estensione dell’area destinata a sosta temporanea per il carico e scarico dei bagagli per gli ospiti della struttura “Dogana resort” appare del tutto sproporzionata e sovradimensionata rispetto all’utilizzo richiesto. L’area individuata, infatti, comprenderebbe l’intero perimetro della facciata del Palazzo della Dogana e sembrerebbe preannunziare, più che una semplice zona di disimpegno per le auto e bagagli, una futura privatizzazione della zona, posto che, negli intendimenti del richiedente, verrà recintata da paletti con funzione di dissuasori pedonali uniti fra loro da cordone in canapa. Non vi è chi non noti che una simile perimetrazione determinerà una sicura “soggezione” del “cittadino qualunque” che si guarderà bene dall’avvicinarsi a quell’area. Appare perlomeno contraddittorio e non realizzabile la manifestazione di intenti di pag.12 della relazione lì dove si afferma che “la zona della Banchina seminario prospiciente l’ex Dogana sarà destinata ad area pedonale … ad uso pubblico”.

Ulteriore considerazione da fare è che quell’area è stata destinata dall’Amministrazione comunale a parcheggio riservato ai residenti ed esercenti attività nel centro storico per un discreto numero di posti che ora sarebbero annullati, senza una delibera ad hoc, per favorire il carico e scarico bagagli di un albergo.

Infine non si può tacere che, qualora si dovesse concedere lo spazio ai dehors e al parcheggio, l’intero corpo di fabbrica denominato Dogana vecchia che si estende dall’Arco di via Chiesa vecchia fino al chiosco della gelateria denominata “Adriatico”, sarebbe completamente oscurato dalla presenza di un continuum di ombrelloni, sedie e altro che inizia dal bar denominato “al Duomo”(oggetto attualmente di una ordinanza di demolizione per la parte abusiva), prosegue con i  dehors della futura “Dogana vecchia resort” e termina con lo spazio all’aperto attrezzato della  gelateria denominata “Adriatico”. Insomma, la cartolina dei molfettesi perderebbe la originaria purezza e integrità.

Pertanto si invita il Comune a riflettere sulla concessione in via esclusiva di un’area così rilevante sottraendola alla collettività, in un luogo UNICO per la città di Molfetta. E se negli altri luoghi della città il carico e scarico viene gestito dalla Polizia municipale, che al massimo concede un unico stallo, noi stiamo concedendo, ad una struttura privata, il pezzo più significativo della città.

Per tutti i motivi su esposti il Movimento “Liberatorio Politico”, si oppone alla concessione in oggetto.

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