Con il post del 1 giugno scorso, apparso sul Blog del Liberatorio Politico, avevamo segnalato l’anomalia che la Consulta Femminile di Molfetta aveva riscontrato nella nomina degli assessori in seno alla giunta del nostro Comune.
In quella nota la Consulta ricordava allo “smemorato“ Sindaco Senatore Presidente che lo Statuto Comunale all’art.37 recita testualmente:
“Il Sindaco nomina i componenti della Giunta, tra cui il vicesindaco, anche al di fuori dei componenti del Consiglio, fra i cittadini in possesso dei requisiti di candidabilità, di compatibilità ed eleggibilità alla carica di Consigliere e ne dà comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva alla elezione. E’ salva la facoltà di nomina fiduciaria degli assessori. Il Sindaco, nella formazione della Giunta, assicura la presenza dei due sessi”.
Allora avevamo ipotizzato che il Sindaco si fosse riservato di nominare il decimo assessore ricercando la donna di cuori misteriosa per rispettare, almeno nella forma, lo Statuto Comunale.
Invece no, come decimo assessore, fu nominato il dott. Mauro Magarelli che sicuramente non ci sembra poter essere annoverato tra le “quote rosa”. Rimane ancora aperta la strada della seconda ipotesi prospettata, e cioè che tra gli assessori nominati ci sia una quota rosa nascosta e che per motivi di privacy non è stata comunicata pubblicamente.
Se fosse così, avremmo il massimo rispetto della scelta e il ricorso al TAR presentato sarebbe subito annullato. Ma al momento dal Palazzo di Città non sono stati rilasciati comunicati in tal senso e, giustamente, la Consulta Femminile Comunale (e non altri, che non ne hanno diritto) esulta per il risultato ottenuto in una nota a firma della Dott.ssa Maddalena Altomare che “ringrazia la Presidente della Commissione Regionale per le Pari Opportunità Magda Terrevoli, la consigliera della Regione Puglia Serenella Molendini, la Presidente dell’Associazione “Tessere” Rosangela Paparella e l’avv. Francesca La Forgia, che hanno sostenuto e patrocinato il ricorso. Questo costituisce un percorso solidale e virtuoso per l’affermazione della Pari Opportunità di genere. Tale decisione ripristina il rispetto delle regole democraticamente approvate su cui si basa uno stato di diritto.
Ora la parola passa al Sindaco Senatore Presidente che, al riguardo, ha già mostrato un certo “nervosismo” offrendo il peggio di sé in una seduta di consiglio comunale del giugno scorso finita su You Tube.
In quella seduta, che ormai tutto il mondo conosce attraverso la rete, il Sindaco aveva “maltrattato” in un certo modo alcuni consiglieri di minoranza che avevano sollevato “verbalmente” il problema, ma il ricorso è poi stato presentato dalla Consulta Femminile Comunale e non da qualche Consigliere comunale e/o gruppo consigliare che oggi esulta con il solito “noi l’avevamo detto”.
Lasciamo a voi cittadini le dovute considerazioni e conclusioni.
RASSEGNA STAMPA
Hanno riportato questo post le seguenti testate giornalistiche on-line: