Amici della rete e del centro sinistra, mentre seguo con voi la semifinale
Portogallo.-Francia,
volevo informarvi che stasera è accaduto quello che prevedevo e che era già
scritto.
Il leader maximo del centro sinistra, un certo Lillino Di Gioia, aveva
appena cominciato il suo intervento introduttivo sull’analisi del voto,
quando mi sono materializzato, tra le poche decine di presenti, nella sala
di san domenico, per la riunione che mi sembrava pubblica, dal momento che
le redazioni dei giornali ne davano notizia. E cosa è accaduto? Non potreste
mai immaginarlo!!
Il leader di Gioia ha interrotto il suo intervento per invitare il " d’Ingeo
" ad abbandonare la sala perchè non gradito e non invitato. Non avevo
capito! Perchè poteva esserci anche qualche altro d’Ingeo. Invece no! Che
sfiga essere l’unico matteo d’Ingeo .
Ora, io non sono preoccupato per me stesso, perchè non mi umilia essere
invitato a lasciare un’assemblea da persone come Di Gioia. Anzi mi ha fatto
un regalo, mi ha dato ragione dei suoi silenzi.
Sono preoccupato, invece, per chi ritiene che questo signore possa essere
per i prossimi anni il " condottiero" dell’opposizione.
Ma che uomo è questo che ha paura di confrontarsi. La riunione era pubblica,
perchè pubblica era la sala utilizzata e perchè pubblicizzata era la
riunione sulle testate giornalistiche locali on-line.
L’uomo si è presentato nella sua veste più arrogante. Ho ascoltato comunque
dall’esterno tutto il suo intervento e lui ha ribadito che con il suo
governo ombra vuole ripristinare" il rispetto delle regole e della legalità"
a Molfetta. LUI!!
Amici del centro sinistra siamo e siete ancora in tempo ad isolare questo
personaggio della peggiore tradizione democristiana. Se Matteo d’Ingeo è "
la cancrena" del centro sinistra ( a dire del Di Gioia) andate tutti a farvi
dei controlli e delle vere "analisi" , potreste aver contratto il morbo del
secolo, la L .d. D. che produce monossido di carbonio nell’intestino.
Che dirvi! Spero solo che ci sia una vera auto-convocazione del centro
sinistra a breve non convocata da certi personaggi preistorici.
matteo
Matteo d’Ingeo scrive: […] “Ma i soldati evidentemente sono impegnati su altri fronti e comunque abbiamo difficoltà tecniche” […]
Silvio Salvemini replica: evidentemente i “soldati” hanno preferito prendere le distanze da un condottiero che adotta troppo spesso la tattica dei Kamikazee sulla pelle di altri e per sua esclusiva gloria personale (la lista del Liberatorio docet).
In ogni caso, Matteo, sul blog non ci sono “problemi tecnici” di sorta al momento. Se hai bisogno di qualcuno che pubblichi su questo blog le tue esternazioni, mi metto a disposizione (il mio indirizzo lo hai). Ovviamente ciò non vuol dire che possa condividere ciò che fai o dici.
cit. “Non condivido quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”
Arouet Francoise Marie
l’anonimo n° 175 scrive: […] matteo ci mette l’anima mostrando sempre la propria faccia, mi preoccupa il silenzio del movimento […]
Silvio Salvemini risponde: credo che a Matteo piaccia un po’ troppo “mettere la propria faccia” e soprattutto far parlar di sè. Gli piace molto anche gettare fango sugli altri, per poi fare del vittimismo quando deve subire le conseguenze di certe sue azioni. E’ un po’ difficile far crescere un movimento che si basa esclusivamente sulla “megalomania” di un uomo solo. Non basta appropriarsi di simboli e manifesti politici per far crescere quella che ERA una buona idea.
Cordialmente, Silvio Salvemini
animaxsa75
carissimo Silvio,
ti ringrazio per la tua disponibilità, però concedimi almeno la possibilità di esprimere il mio rammarico nel constatare che tu ed altri continuate ad usare le solite argomentazioni sul mio modo di essere . Intanto mi sembra di averti spesso detto che non mi conosci abbastanza per giudicare le mie azioni e le mie scelte, ma anch’io sono d’accordo con Arouet Francoise Marie.
Poi, a proposito della ” megalomania” che deve far crescere un movimento, se non basta un uomo ce ne possono essere anche 2, 10, 100, l’importante è che ci siano gli uomini. Per concludere vorrei esortare quegli uomini, che sono “mancati” dal Liberatorio dal 1 Aprile in poi, a prendersi le dovute responsabilità delle scelte fatte. Uno in particolare, invito a rendere pubblica la sua lettera di abbandono del 1 aprile. Dal momento che ho sopportato abbastanza questo incomprensibile silenzio che ha solo provocato lacerazioni nel movimento, dubbi e misere mistificazioni esorto Antonio Campo a rendere pubblica la sua lettera forse servirà a chiarire molte cose e convincerà anche te ,caro Silvio, che nessuno mai si è appropriato di simboli e manifesti politici. L’idea del Liberatorio era ed è una buona idea e chi ha continuato a portarla avanti, e non certo solo il ” megalomane “matteo d’Ingeo, ne aveva il pieno diritto. Ora però, leggerò le tue risponte, ma non ti risponderò fino a quando Antonio Campo non pubblicherà sul blog la sua lettera. Se dobbiamo ricominciare a dialogare e confrontarci, lo si faccia ripartendo da dove avevamo interrotto, dalla verità.
E visto che hai scelto il terreno pubblico io ci sto, non ho segreti, e se Antonio non lo farà lo farò io fra qualche giorno. A presto.
matteo d’Ingeo
Tutte le concessioni che vuoi, Matteo, del resto qui sei il “padrone di casa”. E’ curioso che sia proprio tu a lamentarti del fatto che si usino le “SOLITE ARGOMENTAZIONI” (cos’è pensi di avere l’esclusiva?). Capisco che essere dall’altra parte del “pulpito” non è molto comodo, ma sai… può succedere a tutti. Sono sicuro di averti conosciuto molto bene per giudicare “il tuo modo di fare”; il mio rammarico è di averti concesso fin troppi benefici e di aver convinto anche altri a farlo. Mi pare che sia stato tu a far credere a quanta più gente possibile, sia prima che durante la campagna elettorale, di essere l’essenza stessa del movimento, nella convinzione che tanto bastasse per giudare un reggimento. Ora non so in quanti continuano a seguirti, ma comincio ad averne una “vaga” percezione. Sei tu, Matteo, a doverti assumere le responsabilità delle scelte che hai fatto, se hai spalle abbastanza forti. Io me ne assumo eccome e come vedi non mi sottraggo mai al confronto, in qualsiasi contesto possa verificarsi. La lettera scritta da Antonio Campo e le sue motivazioni personali non centrano un bel nulla con la scelta assunta da molti di noi nel chiamasi fuori da quella esperienza. Io con Antonio ci ho parlato direttamente (senza minimamente forzare la sua esternazione) lo stesso giorno in cui me ne sono andato, quindi so tutto quel che c’è da sapere sulla vicenda. Tu e i tuoi sodali avete portato avanti SOLTANTO il progetto di una lista, nella speranza di piazzarti in Consiglio Comunale. La cosa è stata quanto mai evidente non appena questo disegno ha corso il rischio di non vedere luce, solo perché altri ritenevano più importante pensare al dopo elezioni (anche perché, come ho già detto una volta, non vi erano le condizioni minime. Ma si sa… eri convinto di poter raccogliere chissà quanto consenso). “Che c’azzecca” la TUA lista personale con l’idea di movimento che avevamo messo su, “insieme”, è un vero mistero.
E per favore… smetti quei panni insopportabili di paladino della giustizia, della morale e della verità assoluta. Di meschinità sei capacissimo di farne anche tu e ho avuto modo PERSONALMENTE di constatarlo.
Se vuoi essere così scorretto da pubblicare ugualmente una lettera privata (con la raccomandazione di tenerla per te) senza autorizzazione dell’autore, ritieniti libero di farlo. Attesterà, qualora ve ne fosse ulteriormente bisogno, che persona scorretta tu sappia essere.
Silvio Salvemini
Sono del parere che bisogna rendere pubblico l’abbandono di Campo,personalmente e posso anche dire che la cosa vale per molti,non abbiamo mai saputo i motivi di tale scelta,tra l’altro in un momento decisivo.Non sono daccordo sul fatto del privato se le motivazioni sono politiche. Ti assicuro comunque che Matteo non è solo e siamo molti i MEGALOMANI,cONTINUATE A NON PERCEPIRE QUESTA COSA E NE VEDRETE LE CONSEGUENZE.E poi non venite a dire che ” NON AVEVAMO CAPITO”.Nessuno obbliga nessuno a credere in certe idee,ma non dovete poi pretendere che tutti debbano accettare le vostre.Lo dicevo in altre occasioni e lo ripeto in questa: TANTO PEGGIO,TANTO MEGLIO.
Caro anonimo n° 4,
non si può OBBLIGARE una persona a rendere pubbliche le ragioni di una sua decisione. Ti posso assicurare che con coloro i quali hanno avviato il percorso del Liberatorio, quelle ragioni sono state indicate. Evidentemente Antonio Campo si è sentito in dovere di farlo verso alcuni e non verso “tutti” (per lo più gente che non lo conosceva affatto…. quindi). Mi pare una scelta di tutto rispetto e, se mi permettete, la condivido in pieno. Le ragioni probabilmente non sono esclusivamente “politiche”, dato che in quella settimana cruciale (per la scelta della lista e del candidato) si è andato molto a ledere la sfera personale…
Se siete in tanti a sostegno di Matteo e del SUO Liberatorio, non posso che essere contento per voi (anche se di solito per queste cose non c’è bisogno di sottolinearlo a voce o per iscritto). Mi sfuggono le ragioni di quel tono minatorio del “vedrete le conseguenze”… devo aspettarmi anch’io un esposto alla magistratura?
Qui nessuno vuole imporre le proprie idee al alcuno, semplicemente ESPRIMO le mie fino a quando sarò tutelato da uno stato democratico. Portatele pure avanti le VOSTRE idee (sono molto curioso di vederne alcune dopo l’esperienza della lista), da me non avrete proprio nessun ostacolo… ve lo assicuro.
Silvio Salvemini
P.S. “tanto peggio, tanto meglio”… cosa??? Pensi/pensate di esservi liberati di persone “inutili”??? Buon per voi… no?
ah dimenticavo…
“paladini della giustizia” firmatevi ogni tanto, non vorrete far mettere la faccia sempre e solo a Matteo… spero
sempre Silvio Salvemini
ma chi è quest’altro silvio Salvemini, scrive ovunque, se la prende prima con lillino, poi con antonello zaza, mimmo favuzzi, poi con d’ingeo,poi Mastantuoni poi con il liberatorio, poi con i Ds, poi con cristo santo e con il diavolo ma cosa vuole dalla vita non è meglio che vai a lavorare che alla tua età è meglio invece che fare il figlio di papà. secondo me sei pagato da copertino per destabilizzare la sinistra.
p.s. un consiglio, utilizza la notte per dormire o per il sesso che ti farà bene.
Per Silvio: nessun tono minatorio,non è nelle mie abitudini minacciare nessuno,ne parlavo solo in senso di consenso elettorale,perchè persistendo con la cecità politica che non permette di andare oltre la logica da direttivo,le conseguenze saranno l’ulteriore perdita di interesse verso la politica.
Matteo per favore smettila di non capire.
Campo centra poco con l’usurpazione del Liberatorio, infatti anche ad Antonio sarebbe stato chiesto di candidarsi e fare una lista con nome diverso.
Ti ricordo che fino alla noia ho ripetuto che valeva la pena candidarsi, e sono stato l’unico con una tessera di partito a garantirvi che l’avrei fatto solo se fossimo riusciti ad attirare nel nostro schieramento altre forze, perchè sarebbe stata la dimostrazione del fallimento del centrosinistra, ma una volta capito che il tutto non si sarebbe verificato a che serviva distruggere il futuro del Liberatorio se non a fini di rivalsa personale.
Ti sei accorto che mentre provavo ad aprirvi gli occhi rendendomi ovviamente antipatico, altri partiti e movimenti come da copione vi hanno utilizzati?
Ma forse avevano ragione loro, perchè visto che avresti fatto tutto lo stesso meglio provare a utilizzarti.
Matteo ti vuoi rendere conto che ti trattano male perchè come ti avevamo detto non puoi pretendere di fare campagna elttorale contro qualcuno e il giorno dopo andargli a dire riprendiamo a lavorare insieme.
Hai buttato al vento l’opportunita di un luogo di confronto che avrebbe svolto realmente il ruolo di ricomposizione del centrosinistra.
Pensa io mi volevo e mi voglio accontentare di ricomporre la sinistra, senza pretendere di essere il migliore ed unico macchinista.
Noi che il Liberatorio lo avevamo pensato e voluto ti abbiamo sempre detto che un movimento che si fà lista non tornerà mai più luogo di confronto, specie se i riultati sono esclusivamente “polemici”.
Qualcuno di voi, per contraddire l’ovvietà che se ti candidi poi devi per forza parlare male degli avversari, disse che avrebbe fatto una campagna elettorale all’insegna dell’allegria e della passione, sei riuscito nell’esatto contrario.
L’esperienza liberatorio ha fortunatamente dato a molti la possibilità di conoscersi e forse lavorare insieme in altri luoghi.
Però scusami non sarai certo tu ( ed ovviamente nemmeno io) a decidere nuove forme di aggregazione i tempi e con chi lavorare.
Il liberatorio in questo momento è individuato nella tua persona e questo lo rende ancora più debole e distante dal suo progetto originario, ma tanto tu lo avresti utilizzato qualunque fosse il suo progetto e qualsiasi nome avesse avuto.
Matteo come sarebbe finita ti era stato ampiamente detto, e abbiamo provato in tutti i modi a ragionare, ricordati che qualcuno dei tuoi amici materializzatosi alla fine, ci invito’ ad andarcene.
Matteo il gesto fascista di Di Gioia è stato intollerabile ed è assurdo che nessuno lo abbia ripreso, io stesso quando sono arrivato in ritardo e mi hai detto che ti avevano cacciato non ti ho creduto visto che pensavo fosse una cosa pubblica, però rifletti, se nessuno del centrosinistra presente ha pensato di riprendere Di Gioia, o sono tutti come tu dipingi Lillino o forse hai veramente dimostrato la tua bravura a creare esclusivamente dissidi.
Ora non preoccuparti, perchè il problema come al solito non l’hai capito, ora soffri perchè i soliti esponenti del centrosinistra ti cacciano ma lo vuoi capire che l’unico modo di rinascita del centrosinistra è di aver tante persone nuove, io ti voglio “strozzare” perchè sei riuscito in poche settimane a portare nel liberatiorio i peggiori metodi partitici, e a dover fare schierare tanta gente, me compreso, che doveva semplicemente per un pò di tempo lavorare su temi specifici e fare esperienza su ciò che è la politica molfettese.
Matteo sei sembrato come quei generali che ormai alla disperazione mandavano al massacro i soldati minorenni armati esclusivamente del loro immacolato idealismo.
Smettila con inutili chiamate, di dire ricominciamo, torniamo al progetto originario; infatti come per i partiti anche per i movimenti e le associazioni non è un problema di sigle ma di uomini.
Giuseppe Filannino.
P.S.
Ovviamente mi sono preso la briga di risponderti perchè non penso come tanti altri che tu sia la cancrena del centrosinistra e devi crepare da solo, quindi fai meno il polemico, io personalmente con te e con altri, e so bene che non te ne frega niente perchè sei e siete autosufficenti, difficilmente posso dialogare se continuate a pensare esattamente come gli altri di non aver fatto stronzate.
utente anonimo
ops…quando qualcuno parlava di “spaccatura dell’atomo” non aveva tutti i torti! I “quattro gatti” sembrano diventati prima due…ed ora un solo micetto senza artigli! Ancora una volta D’Ingeo ha dimostrato di essere capace solo di distruggere…anche l’unica cosa che pensava di aver costruito! Complimenti a lui e a quegli illusi che anche solo per un secondo gli sono andati dietro. Dovrebbero farsi raccontare un po’ di storia amministrativa locale…a partire dal ’94 e da quelle primarie che lui non accettò mai!
bhè… se mi paga Vito Copertino vuol dire che un lavoro l’ho già trovato, quindi posso smettere di fare “il figlio di papà”.
Non appartenere a particolari parrocchie mi consente di dissentire verso chiunque (Vito Copertino compreso). Capisco che questo dia molto fastidio. Quando non si riesce a controbattere nel merito si attacca la persona… fate pure cari anonimi, la cosa non mi tange.
Silvio Salvemini
P.S. dimenticavo… la notte faccio quel che mi pare
Bravo ! di notte fai quello che vuoi, però non rompere le scatole di giorno.
p.s. però prima di sparire raccontaci delle “meschinità” di D’ingeo, non mi dire che lui lavora per i servizi segreti…! dai ,dai raccontaci o Silvio! ormai l’atomo è rotto…
Anche di giorno faccio quel che mi pare, anche “rompere le scatole” se così mi gira.
Vuoi sapere delle meschinità e delle bassezze di Matteo d’Ingeo??? Cioè non ti bastano quelle già manifestate pubblicamente???
Lacciamo perdere và… non vorrei farti crollare un “mito”, anonimo n°13.
Silvio Salvemini
Silvio scrive – La lettera scritta da Antonio Campo e le sue motivazioni personali non centrano un bel nulla con la scelta assunta da molti di noi nel chiamasi fuori da quella esperienza. Io con Antonio ci ho parlato direttamente (senza minimamente forzare la sua esternazione) lo stesso giorno in cui me ne sono andato, quindi so tutto quel che c’è da sapere sulla vicenda.
Enzo replica – Non ti viene nemmeno il dubbio di essere al corrente solo di quello che Antonio Campo ti ha voluto dire? In quella lettera potrebbe esserci qualcosa che interessa non solo la sfera privata ma anche tutti coloro che fanno e facevano parte del Liberatorio. E se così fosse, sarebbe giusto che ne vengano messi al corrente tutti, non solo pochi “privilegiati”. Sono passati oltre 3 mesi da quel giorno e per tutto il tempo Matteo ha rispettato il desiderio di Antonio, non divulgando il contenuto di quella lettera, e beccandosi però una marea di insulti (che sarebbe il caso di circostanziare, come fa Matteo quando ritiene opportuno “denunciare”, senza lasciarli in un “limbo” come tu hai fatto qui). Sarebbe importante che lo stesso Antonio Campo autorizzi la pubblicazione della sua lettera. Se però la sua autorizzazione non arrivasse, e Matteo pensasse che il renderla pubblica possa chiarire l’equivoco alla base della scissione del Liberatorio (e risparmiargli la serie di insulti che continua a beccarsi), penso abbia il diritto di pubblicarla, Personalmente non mi interessa granchè, dato che la scelta di restare e proseguire con l’esperienza “Liberatoria” l’ho fatta indipendentemente da quella lettera. Ma per altri, che hanno preso strade diverse e ciò nonostante continuano ad attaccarlo, potrebbe essere diverso.
Silvio scrive – Tu e i tuoi sodali avete portato avanti SOLTANTO il progetto di una lista, nella speranza di piazzarti in Consiglio Comunale. La cosa è stata quanto mai evidente non appena questo disegno ha corso il rischio di non vedere luce, solo perché altri ritenevano più importante pensare al dopo elezioni (anche perché, come ho già detto una volta, non vi erano le condizioni minime. Ma si sa… eri convinto di poter raccogliere chissà quanto consenso). “Che c’azzecca” la TUA lista personale con l’idea di movimento che avevamo messo su, “insieme”, è un vero mistero.
Enzo replica – Abbiamo portato avanti soltanto il progetto della lista, fino al giorno delle elezioni, perchè nell’immediato il tempo era limitato (le “primarie” erano fissate per il 1 aprile, nemmeno due mesi prima delle elezioni). E lo scopo non era solo quello di portare Matteo in consiglio ma dare una possibilità di voto a tutti coloro che, Lillino, non l’avrebbero votato comunque (e il risultato del ballottaggio, in cui s’è perso di 3500 voti, non di 1196, dimostra che avevamo ragione!). Se pensi che la Lista fosse “personale” di Matteo, in parte offendi i suoi aderenti… in parte hai probabilmente ragione, perchè evidentemente non siamo riusciti a rendere evidente che Matteo non era solo. Ma questa non è colpa di Matteo.
In ogni modo le elezioni sono passate e ci stiamo riorganizzando. Siamo tutte persone che devono lavorare e che hanno tempi contingentati, per cui ci metteremo il tempo necessario ma andremo avanti: abbiamo tutte le migliori intenzioni di strutturarci e proseguire con il progetto iniziale. Chi c’è c’è…
Silvio scrive – E per favore… smetti quei panni insopportabili di paladino della giustizia, della morale e della verità assoluta. Di meschinità sei capacissimo di farne anche tu e ho avuto modo PERSONALMENTE di constatarlo. Se vuoi essere così scorretto da pubblicare ugualmente una lettera privata (con la raccomandazione di tenerla per te) senza autorizzazione dell’autore, ritieniti libero di farlo. Attesterà, qualora ve ne fosse ulteriormente bisogno, che persona scorretta tu sappia essere.
Enzo replica – Come dicevo Silvio, se lanci un’accusa è il caso di circostanziarla, in modo che Matteo possa difendersi. Altrimenti lo scorretto sei tu!
Giuseppe scrive – Matteo per favore smettila di non capire.
Campo centra poco con l’usurpazione del Liberatorio, infatti anche ad Antonio sarebbe stato chiesto di candidarsi e fare una lista con nome diverso.
Enzo replica – E perché? Il Liberatorio non si poneva l’obiettivo della sola lista ma la lista era tra le possibilità da percorrere. Secondo te e Rino, poi candidati in altre liste, anche opportuna! Scrivi che…
Giuseppe scrive – Ti ricordo che fino alla noia ho ripetuto che valeva la pena candidarsi, e sono stato l’unico con una tessera di partito a garantirvi che l’avrei fatto solo se fossimo riusciti ad attirare nel nostro schieramento altre forze, perchè sarebbe stata la dimostrazione del fallimento del centrosinistra, ma una volta capito che il tutto non si sarebbe verificato a che serviva distruggere il futuro del Liberatorio se non a fini di rivalsa personale. […] Il liberatorio in questo momento è individuato nella tua persona e questo lo rende ancora più debole e distante dal suo progetto originario, ma tanto tu lo avresti utilizzato qualunque fosse il suo progetto e qualsiasi nome avesse avuto.
Enzo replica – Che palle! Sempre la stessa storia! Il Liberatorio non era e non sarà solo Matteo d’Ingeo! Riconosco l’errore commesso di aver personalizzato il Liberatorio con Matteo, ma questa è stata una mancanza degli aderenti, poco o per nulla abituati all’impegno politico e ancor meno ad una campagna elettorale!
E poi, cosa avremmo dovuto fare per attirare altre forze (a chi ti riferisci?)? Esprimere un altro candidato? E quindi non riconoscere la maggioranza dell’assemblea? O sono io che non capisco o tu che non ti sei spiegato bene.
Caro Enzo,
forse non ti è ancora chiaro (forse perché nei momenti cruciali non sei mai stato presente – non te ne faccio una colpa, intendiamoci, ognuno ha i suoi impegni ovviamente) che essere andati via dal Liberatorio non è legato alla scelta PERSONALE di Antonio Campo. Noi abbiamo appreso la cosa da Matteo proprio durante quell’ultima (per noi “fuoriusciti”) riunione (ti ricordo che in quel frangente tu eri fuori al telefono), quando già un bel gruppo (con all’interno buona parte di coloro che hanno dato significativi apporti al movimento sin dagli inizi) aveva valutato l’inopportunità di presentare una lista da contrapporre al “centrosinistra” di Lillino. Era evidente che il risultato sarebbe stato modestissimo, al punto da essere insignificante rispetto al gran lavoro fatto fino a quel punto. Ovviamente chi credeva di dover fare quella lista “a prescindere” era liberissimo di presentarla, ma restava il fatto che a questa scelta non si è arrivati in modo SERENO e con AMPIA condivisione ([…] “il candidato e la lista devono venire fuori in modo naturale” […] si è sempre detto). Si è portato in assemblea (alla luce del sole, a differenza di altri che hanno ben tramato sottotraccia) l’istanza di tener conto di questa massiccia posizione “dell’ultima ora”, tesa a salvaguardare tutto il percorso del Liberatorio che si stava trasformando in una sorta di “neo-partito” (della peggior specie) al cui interno si contrappongono correnti di potere. Per molti di noi era giunto il momento di separare il percorso del movimento dalla lista elettorale, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE perchè non c’è stata quell’ampia condivisione che si è SEMPRE ricercata anche a costo di impiegare molto/troppo tempo per prendere decisioni importanti (e non perché Antonio Campo non potesse prevalere su Matteo, come si è detto tra i “Matteoforever”. Se si fosse ritirato Matteo -come io personalmente ritenevo DOVEROSO- ad Antonio avremmo fatto le medesime richieste. Ma i neofiti del Liberatorio hanno preferito pensare che la nostra presa di posizione fosse legata al fatto che si prospettava l’ “acclamazione” di Matteo (grazie alle seppur scarse truppe cammellate assoldate durante gli ultimi passaggi) e questo a noi non andava bene.
Per quanto riguarda le “due campane” caro Enzo, io posso dire di conoscere bene entrambe le versioni, oltre a esser stato presente a un bel po’ di “momenti topici” di tutta la vicenda. Tu puoi dire altrettanto o sei costretto a basarti su una sola versione? Ora… io non sento il bisogno di fare “processi in piazza” sparando illazioni e gettando discredito sulle persone (modello Matteo d’Ingeo), ma se Matteo continua ad alimentare strumentalmente l’idea di essere sempre vittima di complotti a suo danno, scaricandosi da responsabilità e scelte errate… bhè proprio non riesco a tacere. Tu Enzo sei costretto a basarti sulle cose che senti o leggi… io su un percorso vissuto in prima persona e seguito dall’inizio. Sei liberissimo di fare riferimento a chi ti pare, ovvio, ma non accusare altri di avere “visioni parziali” quando sei il primo ad averne (estremamente parziali).
Se poi Enzo vuoi tutte le “circostanze” della vicenda… ti preparerò un MEMORIALE quando avrò tempo per farlo. Oppure ci diamo appuntamento e ne parliamo a voce, così mi risparmi un bel po’ di tempo. E comunque… non penso che Matteo abbia difficoltà a difendersi… semplicemente è in difficoltà.
Ora, caro Enzo, stà a voi dimostrare che il Liberatorio non è solo Matteo d’Ingeo e le sue (sommarie, altro che circostanziate!) denunce… perché finora non ho visto che questo.
In bocca al lupo, scegliete voi quale (grande Patrizia!)
Silvio Salvemini
Ok sono io che non mi so spiegare.
E’ l’ultima volta che rompo le tue delicatissime palle.
Scusami Enzo ma tu come fai ad aver tutto chiaro? Quando abbiamo “inventato” il Liberatorio tu non c’eri, lo stesso Matteo non era daccordo all’idea del liberatorio, e Antonio di cui non condivido molte cose, a cui però riconosco grande serietà si presentò dicendo che gli interessava solo fare una lista.
Io personalmente con Antonio ho avuto più di un diverbio su questo, e tu continui ancora a dire che sai tutto, sai pure quello che non hai vissuto. Enzo il Liberatorio è nato molto prima della riunione pubblica a San Domenico, ovvio, o pensi che quell’iniziativa fosse nata dal nulla.
Iniziativa che se ben ricordi prese un piglio diverso subito dopo il mio intervento ( in positivo ), io su quel palco non c’ero, avevo già fatto un passo indietro, e successivamente per molto tempo ne sono stato lontano, visto che vi facevo perdere tempo con i miei stupidi consigli ed avvertimenti, conscio però che le persone devono sbagliare per crescere, però quando ho visto la malafede bè la storia cambia, anch’io sono bravo a fare il Masaniello.
Anche da parte mia In bocca al lupo scegliete voi quale ( Patrizia ti riconosco di aver fatto il più bel Manifesto con la frase più veritiera)
scusami è ovvio che l’anonomo 18 è giuseppe filannino.
caxxo anonimo 18
Cari Silvio e Peppe
Non credo di aver detto che per me sia tutto chiaro o di sapere tutto. Se ho dato quest’impressione mi sono certamente spiegato male.
Non risponderò punto su punto, come vi assicuro che potrei, perché altrimenti la discussione diventa davvero oziosa e di tempo da passare in ozio, non ne ho io né, sono certo, ne avete voi. Solo qualche flash.
E’ vero che nei momenti cruciali non sono mai stato presente e so anche che non me ne fate una colpa. E non è per puntualizzare ma solo per farvi sapere che il mio non era un dismpegno, il 28 marzo (4 giorni prima delle “primarie”) è nato mio figlio.
E’ vero che sarebbe stato opportuno arrivare ad un candidato con ampia condivisione e ci abbiamo anche provato. Poi però l’assemblea ha deciso di votare e di arrivare alle primarie. Per come la vedo io, nel momento in cui si arriva a questa decisione, si dovrebbe poi portarla avanti. I due gruppi hanno fatto scelte diverse. Credo siano entrambe legittime; non credo che una parte si sia “appropriata” del Movimento: l’assemblea, in modo sia pure non ampiamente condiviso, ha deciso di andare avanti, “in quel momento” e “per quel momento”, solo con la lista perché non c’era il tempo di fare altro. Adesso vogliamo ricominciare.
Non credo di avere mai assunto la posizione di “Matteoforever”: forse ricorderete che qualche ora prima delle primarie, quando ancora non si sapeva della scelta di Antonio e tanto meno della riunione “privata” di alcuni aderenti al Liberatorio, avevo scritto una e-mail alla lista in cui spiegavo il motivo per cui non avrei votato Matteo né Antonio.
Non faccio le mie scelte in base a quel che mi dice tizio o caio ma in base a quello che ritengo giusto: ritenevo importante presentare la lista e non avevo preferenze per uno o l’altro candidato; uno dei due ha preferito rinunciare; per me è stato ovvio e naturale proseguire con chi è rimasto, tutto qui.
Sono certo di non avere “accusato” nessuno di avere visioni “parziali”. Ho scritto (e riporto) >.
Ciao
Non so perchè ma è stato tagliato un pezzo che riporto di seguito…
Non faccio le mie scelte in base a quel che mi dice tizio o caio ma in base a quello che ritengo giusto: ritenevo importante presentare la lista e non avevo preferenze per uno o l’altro candidato; uno dei due ha preferito rinunciare; per me è stato ovvio e naturale proseguire con chi è rimasto, tutto qui.
Sono certo di non avere “accusato” nessuno di avere visioni “parziali”. Ho scritto (e riporto) “Non ti viene nemmeno il dubbio di essere al corrente solo di quello che Antonio Campo ti ha voluto dire? In quella lettera potrebbe esserci qualcosa che interessa non solo la sfera privata ma anche tutti coloro che fanno e facevano parte del Liberatorio”.
Ciao
Caro Enzo,
di tempo da passare in ozio anch’io ti assicuro di non averne (intendevi questo vero?), per quanto a giudicare dai messaggi lasciati in rete sembrerebbe il contrario. C’è chi ha la pausa caffè, chi fuma, chi conversa al telefono… io mi collego e scrivo (dato che lo faccio con molta velocità). Questa premessa era doverosa per invitare gli anonimi a non darsi troppa pena su come impiego il mio tempo, so badare a me stesso. Detto questo, Enzo, il mio rimarcare il fatto che tu non sia stato presente a molti momenti del liberatorio davvero non voleva essere un’accusa di “disimpegno”, quanto piuttosto un rivendicare da parte mia una conoscenza alquanto dettagliata dell’oggetto della nostra discussione. Non parlo per “sentito dire”, o attraverso cose riferite da altri come hanno fatto la stragrande maggioranza di coloro che hanno deciso di portare avanti la lista (TUTTI con una percezione molto vaga su quanto è successo nei vari passaggi). Ed è proprio su questo che Matteo ha GIOCATO (se vorrai ti posso ben circostanziare questa mia affermazione). A me spiace che tu non sia stato presente in determinati momenti, perché avresti potuto farti un’idea più precisa di come sono andate le cose. Invece mi rendo conto che affronti tutta la questione in modo molto semplicistico, proprio perché hai DOVUTO saltare vari passaggi intermedi (per non parlare della fase di costruzione iniziale).
Ora veniamo alla questione di cosa l’ “assemblea” ha deciso e cosa NO. Cominciamo col dire che da sempre nel Liberatorio le discussioni non sono mai state strutturate e molto spesso (quasi sempre) quanto deciso durante una determinata riunione veniva puntualmente disatteso nella successiva. Non si è MAI fatta una votazione per alzata di mano “a maggioranza” e la caratteristica era proprio quella di compiere dei passi importanti solo quando la condivisione risultava amplissima (unanime o giù di lì). Questa ERA l’essenza del Liberatorio (ma molti non possono saperlo)! Ci abbiamo impiegato un mese per mandare in stampa un manifesto e un altro per scrivere i capisaldi del movimento, mentre in una settimana si doveva licenziare la questione di presentare la lista o meno e su chi dovesse rappresentarla. E’ vero, i tempi si son fatti via via più ristretti (per le questioni organizzative)… ma non si poteva affrontare in quel modo la decisione più importante. Non si può adottare come statutario il fatto che da una non ben specificata assemblea era venuto fuori che la “volontà comume” (senza che ci fosse mai stata una votazione ufficiale) era quella di presentare una lista e che quindi la cosa non si potesse più mettere in discussione. In più un buon gruppo (quasi la metà del totale) pone sul piatto della discussione la questione lista/movimento e a questo viene risposto che “non si sta rispettando l’ordine del giorno (saltato perché non ci poteva più essere alcuna votazione di candidati) e che il presentare la lista era già stato deciso, quindi chi non era d’accordo era pregato di non intralciare i lavori” (parole di Matteo, marchiate a fuoco nella mia memoria). Da quel momento niente “doveva” più esser messo in discussione, mentre prima un buon 99 % di decisioni assunte in assemblea veniva disatteso con disinvoltura. Come diceva il mitico Totò… “ma mi faccia il piacere”!!! Di circostanze a conferma dell’idea che mi sono fatto te ne posso elencare una marea: da quando è iniziata questa storia, fino al suo epilogo. Quindi, si dà il caso, che parlo con cognizione di causa, a differenza di molti “avvocati difensori” di Matteo d’Ingeo (non mi riferisco a te, Enzo, sia chiaro).
Sono costretto a fermarmi… anche perché ho già oltrepassato il limite di oziosità.
Silvio Salvemini
Io non conosco questi signori che continuano ad accusare D’ingeo, ma non ho ancora capito di cosa lo accusano. Io l’ho votato senza aver mai partecipato alle assemblee, ho saputo solo che i candidati erano due e uno si è ritirato, un certo Antonio campo che non conoscevo. Ho votato liberatorio perchè ho conosciuto Matteo cica dieci anni or sono e da allora non ho mai cambiato giudizio sulla sua moralità, che molti altri dovrebbero solo rispettare in silenzio. Se poi questi signori che lo accusano di chissà cosa lo denuncino agli organi competenti. portino in piazza le nefandezze che quest’uomo ha fatto, oppure tacciano, non dico per sempre ,ma aprano la bocca quando hanno qualcosa di sensato da dire; perchè finora vedo solo illazioni, semplici meschine illazioni, di bassa rivalsa personale. ( da quello che traspare)
Sergio De Candia
E cussalt mò ci è… ma sciait in vacheeenzzz….. ca mo veene ferraugust…
…e ti pareva… quando si contesta l’agire di qualcuno lo si fa per invidia, rivalsa personale, scarsa conoscenza di fatti e persone, perché qualcuno ti paga, perchè non si ha nulla da fare, etc…
Certi comportamenti vanno un tantino al di là del rispetto maniacale delle leggi e dei regolamenti. Mi rendo conto che si tratta di un concetto piuttosto astratto per i fanatici della legalità. Non tutto passa da un’aula di tribunale.
Visto che ora ci sarà la carrellata di chi certificherà l’alto profilo “morale” di Matteo d’Ingeo, facciamo così…
Matteo d’Ingeo SANTO SUBITO e non ne parliamo più.
Silvio Salvemini
P.S. in effetti qualcuno aveva ragione: confrontarsi con certe “teste” è solo una perdita di tempo.
spero che non siano le stesse teste di ca.. che voi rappresentate
Quando vi riferite a me abbiate l’accortezza di usare il singolare dato che, a differenza di qualcun altro qui dentro, non ho l’ambizione di rappresentare proprio nessuno se non me stesso.
Silvio Salvemini
sei unico signor Silvio, meno male. Visto che siete monotematici, tu e Pinotto che ne dici di parlare dell’omicidio di ieri sera a molfetta? cosa dobbiamo chiedere al senatore( non favuzzi) per una più tranquilla estate?
Lo chiedi a me… Matteo è l’UNICO che può risolvere la questione criminalità a Molfetta con le sue denunce. Tanto è vero che invece dei Carabinieri e dei giudici preposti, chiamano lui sul posto ad indagare. Sicuramente è da collegare all’aggressione di Brattoli e quindi tutto porta a Lillino di Gioia. Il teorema trova sempre più conferme!(meglio specificare che il tono è ironico)
Silvio Salvemini
Secondo i carabinieri, invece, si è trattato di una tragica vicenda familiare.
http://www.laltramolfetta.it/pages/zoom.asp?id_news=1170
http://www.tazebao.info/default.aspx?menu=6#pillole43
http://www2.quindici-molfetta.it/default.aspx?action=frmnews&main=zoomnews&tipo=news&id=4403
senti coglione anonimo 29 di cose serie come un omicidio o il degrado civile e morale di ampie zone della città se ne parla seriamente altrove, del tuo degrado celebrale invece è inutile parlarne, solo un super vile coglione non firma in maniera veritiera le stronzate che dice, ma non ti vergogni neanche per un attimo.
Mi scuso con Matteo di aver utilizzato per l’ultima volta il suo blog per rispondere a un deficente che pensa realmente di polemizzare su cose troppo serie.
anonimo 29 a proposito ancora hai dei dubbi a chiamarti coglione è
Giuseppe Filannino
che fine hanno fatto gianni e pinotto? eravamo così abituati alle loro serie argomentazioni! ne sento la mancanza.