Anche il Comune di Molfetta sotto osservazione della procura di Trani, a breve vi sveleremo i retroscena dei 25 milioni di euro che un sindaco illuminato ha messo a rischio credendo di avere capacità professionali particolarmente sofisticate nonché una conoscenza approfondita dell’uso di strumenti finanziari derivati. Ma non era Antonio Azzollini.
“Derivati, una bomba ad orologeria”, Mps e altre quattro banche sotto inchiesta
L’ultimo sequestro per lo scandalo derivati risale a meno di una settimana fa. Il prossimo potrebbe arrivare a breve. “Bombe ad orologeria”: i magistrati tranesi hanno pochi dubbi sulla vera natura dei derivati per svariate decine di milioni di euro venduti da cinque banche (Mps, Bnl, Unicredit, Intesa San Paolo e Credem) a numerose aziende del nord barese. Il maggior numero di sottoscrizioni risale al 2008-2010 quando le imprese, schiacciate dai primi segnali di crisi, si erano rivolte agli istituti di credito per avere un mutuo. Il prestito fu concesso, ma solo dopo la sottoscrizione del derivato che fu presentato come un’operazione che avrebbe protetto le aziende dal rialzo dei tassi. Dalle indagini dei pm Antonio Savasta e Michele Ruggiero è emersa invece la nocività dei derivati e per questo i magistrati hanno iscritto nel registro degli indagati 60 tra dirigenti e funzionari (LEGGI), quasi tutti dipendenti di filiali del nord barese, a cui vengono contestati i reati di truffa pluriaggravata ed usura.
LEGGI: SCANDALO DERIVATI, INDAGATE MPS E ALTRE QUATTRO BANCHE
Tra i sottoscrittori ci sono anche enti locali, come il Comune di Molfetta, che era tra i più esposti e che, con una transazione, è riuscito a liberarsi dei titoli-spazzatura. Le indagini sui derivati, dopo oltre un anno di accertamenti, sono in dirittura d’arrivo, così come procedono speditamente quelle sulla manipolazione del tasso Euribor. In questa seconda inchiesta sono indagati sette traders che hanno operato nella city londinese e sono in corso accertamenti sui loro diretti superiori: i general manager di Barclays, Deutsche Bank, Hsbc, Rbs e Société General, banche presso le quali lavoravano all’epoca dei fatti i traders. Proprio per raccogliere elementi di prova sulla presunta manipolazione dell’Euribor, il pm Ruggiero ha convocato a Trani per i prossimi giorni, per essere ascoltato come testimone, il capo della tesoreria accentrata di Mps, Paolo Bosio.
Audizione questa che segue quella del responsabile della tesoreria di Intesa San Paolo, Giuseppe Attanà, ascoltato come persona informata dei fatti venerdì scorso, e l’acquisizione di atti presso la Consob delle scorse settimane. Poi sarà proposta una rogatoria per ascoltare a Londra gli indagati. Ma il via vai di militari della Gdf nella procura di Trani fa capire che l’attenzione delle ultime ore è tutta per i derivati. La Guardia di Finanza ha accertato che i derivati ‘swap’ su cui si indaga sono di due tipi: retail e corporate, in base dalla natura del sottoscrittore. Secondo l’accusa, in tutti e due i casi si tratta di operazioni di speculazione basate su ipotesi irrealizzabili. Di fatto ai risparmiatori e alle imprese che chiedevano un mutuo veniva imposta la sottoscrizione del derivato. Al momento della firma il derivato veniva prospettato come un investimento che avrebbe garantito ai sottoscrittori un riparo in caso di impennata del tasso variabile del mutuo. In realtà si scommetteva su una clamorosa quando irrealizzabile fluttuazione del tasso di interesse nell’area Euro. La perdita – hanno svelato le indagini – era sicura perchè ciò prevedeva la struttura del ‘titolo’: dopo un rendimento positivo nei primi due anni (quando il derivato era quasi sempre ancora in mano alla banca) il titolo cominciava a perdere e veniva ceduto alla clientela. Questa si trovava a pagare oltre alla rata del mutuo, la perdita del derivato e le spese bancarie delle operazioni, quindi un tasso di interesse ritenuto usurario.
LEGGI: TRANI APRE UN’INCHIESTA SU MPS
LEGGI: MPS, TRANI TRASMETTE GLI ATTI A SIENA
LEGGI: BRUTI LIBERATI ATTACCA TRANI, “COMPETENZA? UN OPTIONAL”
Ma non ci sono solo derivati ed Euribor nelle indagini della procura tranese. I pm Savasta e Ruggiero indagano per truffa anche sui bond. Secondo l’accusa, le banche, attraverso i propri dipendenti ora indagati, hanno venduto i bond ai risparmiatori che volevano fare investimenti affermando che le obbligazioni avevano rendimenti appetibili e nascondendo, invece, che gli stessi erano già in perdita e per questo non erano vendibili.
E’ LEGITTIMO CHIEDERSI SE E QUANTO DENARO CONTANTE, FRUTTO DELLA “ECONOMIA SOMMERSA” DI ALCUNE IMPRESE ( SOLO VITTIME INCONSAPEVOLI ?…), CIRCOLA PRESSO GLI ISTITUTI BANCARI, PER OPERAZIONI DI “RILAVAGGIO DERIVATO” …