di Franco Giuliano – www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Il senatore pugliese dell’Italia dei Valori, Giuseppe Caforio, sarà ascoltato dalla Procura di Roma in merito a un filone d’indagine sulla compravendita di senatori durante il governo Prodi. A riferirlo alla Gazzetta è lo stesso senatore pugliese, il quale ha anche raccontato di avere ricevuto ieri la telefonata di un ufficiale della Guardia di Finanzia per avvertirlo che nelle prossime ore sarà ascoltato anche dalla Procura di Napoli. «Al momento – dice il senatore Caforio – non so esattamante quando incontrerò i magistrati di Napoli.
Quasi certamente domani o giovedì». Proprio questa mattina Antonio Di Pietro ha incontrato al Palazzo di Giustizia il procuratore aggiunto Caporale e il pubblico ministero Alberto Pioletti. Lasciando il Palazzo di Giustizia Di Pietro non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Di Pietro ai due magistrati avrebbe consegnato un memoriale e altre indicazioni utili all’indagine. Tra l’altro avrebbe parlato del senatore Idv Giuseppe Caforio. «So che questa mattina – aggiunge Caforio – il presidente Di Pietro ha incontrato i magistrati di piazzale Clodio, proprio in merito alla denuncia che lo stesso Di Pietro presentò con allegata la registrazione del mio colloquio con il senatore Sergio De Gregorio nel corso del quale quest’ultimo mi offrì 5 milioni di euro per votare la sfiducia al governo Prodi».
«La mattina dopo – come ho già raccontato – andai al Ministero dei Lavori Pubblici per denunciare tutto a Di Pietro. Mi rivolsi al presidente del mio partito per dimostrare che non avevo mai pensato di lasciare l’Italia dei Valori, Di Pietro ha subìto il tradimento di Scilipoti e Razzi ma non ha mai sottolineato il mio caso e la mia onestà…». «Io sono un senatore che ha reso un servizio al suo Paese e che non ha mai cercato passerelle. Sono protagonista di una storia che non dovrebbe stupire, ma solo indignare. Mi auguro – ha concluso Caforio – che questa vicenda serva d’esempio». Caforio ieri ha incontrato a Roma il presidente Di Pietro e ha ricevuto da quest’ultimo la conferma che la registrazione che lui stesso portò la mattina successiva l’incontro con De Gregorio fu consegnata dallo stesso Di Pietro «immediatamente ai magistrati romani». Alla domanda come mai ci sono voluti cinque anni perchè quella denuncia venisse fuori, Caforio ha risposto: «Non lo so dire neppure io. Ci auguriamo che quel documento possa adesso fare piena luce su una vicenda che a quel tempo segnò la storia di questo Paese».