“Comitato Comunale di Monitoraggio dei fenomeni delinquenziali”, chi l’ha visto?

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Che fine ha fatto il “Comitato Comunale di Monitoraggio dei fenomeni delinquenziali”? Quell’organismo resosi necessario in un particolare contesto storico, dopo le due grandi operazioni “Primavera” e “Reset” e che aveva molti punti di contatto con l’attuale contesto con un forte ritorno di quella criminalità protagonista delle cronache cittadine negli anni ’80 e ’90? Il Comitato doveva rappresentare in quegli anni, e soprattutto oggi, uno strumento che avrebbe messo insieme le competenze e conoscenze delle istituzioni e della cittadinanza attiva nella lotta ai fenomeni criminali e nella prevenzione delle cause che ne favorivano lo sviluppo, in particolare la micro-delinquenza, criminalità organizzata, narcotraffico e usura.

Il consiglio comunale di mercoledì 15 Ottobre 2014, era stato convocato per rifinire e rendere operativo il regolamento del Comitato e invece il partito della Rifondazione Comunista, e il suo consigliere Gianni Porta, hanno fatto approvare lo “snellimento” della composizione originaria del Comitato, dando esclusivamente spazio agli organi istituzionali, mentre movimenti, associazioni e tutti gli organismi del terzo settore sarebbero stati relegati a meri “invitati”; dopo la propaganda, il silenzio. Il “Comitato” mai reso operativo dai sindaci Minervini Guglielmo, Minervini Tommaso e Azzollini Antonio, rischia di andare in soffitta anche con Paola Natalicchio. Ancora oggi appare incomprensibile il perché si sia pervicacemente voluto varare questo “nuovo” organismo che, una volta privato della componente dei movimenti e associazioni interessati, altro non è che il duplicato di quanto è già nelle competenze dell’amministrazione. Hanno motivato la scelta, così è scritto nella Delibera n.37 del 15.10.2014, affermando che: “la composizione prevista (dal vecchio regolamento) può risultare pletorica e i metodi di formazione della composizione prevista possono risultare farraginosi tali da non consentire la dovuta e necessaria celerità nella composizione e insediamento del Comitato” . La delibera precisa che i rappresentanti espressione di organismi e/o associazioni cittadine impegnati nel settore del volontariato, della prevenzione della devianza, illegalità e criminalità, una volta esclusi come componenti permanenti del Comitato, sarebbero stati individuati e invitati da un avviso pubblico. Ad oggi, dopo quattro mesi dal 15 ottobre, nessun Comitato è stato convocato, nessun consiglio comunale è stato convocato per nominare i due consiglieri che ne devono far parte, nessun avviso pubblico è stato affisso all’albo pretorio per l’individuazione delle realtà associative che vogliono manifestare l’interesse a partecipare. Inoltre abbiamo fatto richiesta di accesso ai documenti amministrativi, ai sensi della Lg. n. 241/’90 e n. 15 /’05, del DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33; presa visione, ed estrazione copia, dei fascicoli allegati alle Delibere in seduta straordinaria di C.C. n. 48 del 7.04.1997 (Comitato Comunale di Monitoraggio dei fenomeni Delinquenziali. Approvazione Regolamento) e Delibera di C.C. n. 97 del 30.06.1997 (Nomina Consiglieri in seno a “Comitato di Monitoraggio dei fenomeni delinquenziali ”) ed eventuali fascicoli successivi con medesimo oggetto.

La richiesta è stata inoltrata e protocollata il 9.10.2014, prima che ci fosse la seduta di consiglio comunale del 15.10.2014, ma non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Non possiamo negare, ancora una volta, la profonda amarezza nel constatare che questa Amministrazione, nata nel paradigma della partecipazione  e trasparenza, abbia smentito la propria vocazione soffocandola nella mera propaganda quotidiana, rinunciando alla discontinuità col passato.

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