Cocaina, l'Ordine chiede i nomi ai pm "In arrivo sanzioni per i legali coinvolti"

 

bari.repubblica.it

I legali coinvolti nell'inchiesta della procura di Bari sullo spaccio di sostanze stupefacenti, in tutto una ventina, adesso rischiano grosso. L'ordine degli avvocati di Bari ha chiesto ufficialmente agli uffici giudiziari di via Nazariantz informazioni sui nomi dei colleghi finiti nel fascicolo della pm Francesca Romana Pirrelli. L'operazione antidroga condotta dalla squadra mobile ha portato martedì all'arresto dei tre pusher della Bari bene: Bartolomeo Rossini, Giovanni Petrosino e Marco Fiore.

Accusati di rifornire di cocaina avvocati, imprenditori e studenti. Per questo ora l'ordine degli avvocati vuole andare a fondo. "Se uno nella vita privata fa uso di cocaina, è una scelta personale  –  spiega il presidente dell'ordine barese Manuel Virgintino  –  ma se lo fa nella vita pubblica diventa un problema di tutti". Così l'ordine ha avviato un'indagine conoscitiva sugli avvocati coinvolti a vario titolo nell'inchiesta.  "Prima vogliamo conoscere tutti i nominativi  –  continua Virgintino  –  per chi è indagato sarà avviato un procedimento cautelare che può portare anche alla sospensione. Per gli altri  –  come l'avvocato che accettava dai suoi clienti dosi di cocaina come parcelle  valuteremo caso per caso in base alla gravità dei comportamenti se applicare sanzioni disciplinari. Tutti saranno comunque convocati e ascoltati dal consiglio dell'ordine".

 

 

I COCAINOMANI DEL WEEKEND: "MA NON SIAMO DROGATI"

Dall'ordinanza emessa dal gip Sergio Di Paola emerge un quadro ben preciso: gli avvocaticonsumatori facevano uso di cocaina più volte al giorno e quando non c'era andavano in crisi. In un caso un penalista chiama il pusher mentre è in carcere per un interrogatorio di un cliente. In un altro caso un legale telefona allo spacciatore in piena notte per convincerlo ad incontrarsi.

ARRESTATI TRE PUSHER, RIFORNIVANO AVVOCATI E IMPRENDITORI 

Avvocato: "Oh, ma dove stai?"
Rossini: "Alla pizzeria sotto casa".
A.: "Accidenti, mi hai messo nei guai…!"
R.: "Ouh!"
A.: "Ma non posso passare proprio?"
R.: "No".
A.: "E dai, ti prego! Posso passare più tardi?"
R.: "No, sto mangiando una pizza!"
A.: "No, dopo…"
R.: "Ci sentiamo domani!"
A.: "No domani! Non fare il pezzo di m… eh aiutami, che caz…".

Sul caso è intervenuto ieri anche il sindaco di Bari Michele Emiliano. "Sin dal 2008  ha scritto su Facebook  avevo avvertito che a Bari la cocaina sta prendendo il posto dell'amore, dell'amicizia, della passione, della forza di sopportare il lavoro quotidiano. Adesso le indagini della procura di Bari confermano ciò che avevo detto tre anni fa".

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