Il rispetto delle norme anti-contagio resta obiettivo prioritario della Polizia di Stato che nelle ultime 24 ore ha operato due blitz con denunce e sequestri rilevanti. Le forze dell’ordine tendono a setacciare i quartieri perché in un momento così delicato per il diffondersi dell’epidemia ogni violazione può causare problemi di salute pubblica con l’accendersi di ulteriori focolai d’infezione da covid-19.
CIRCOLI RICREATIVI – Gli agenti della squadra volante, insieme a personale della Polizia locale, hanno sorpreso, in un circolo ricreativo di Poggiofranco, diciannove persone che, al momento dell’irruzione della forza pubblica, erano intente a giocare a carte. Una situazione evidentemente pericolosa visto il divieto di assembramenti imposto proprio per evitare il dilagare del contagio. Evidentemente, però, i 19 giocatori non temevano la sfida alla sorte e dal punto di vista del gioco e da quello della salute. E ancor meno tenevano in conto la sfida ai divieti di legge. Sottoposti a controlli di polizia, dieci di loro risultavano avere precedenti penali. Per tutti è scattata la sanzione per la violazione delle disposizioni normative in vigore per contrastare l’epidemia diffusa dal corona- virus. L’operazione delle forze di polizia si concludeva col sequestro, sempre nello stesso circolo ricreativo, di tre apparecchi video slot detenuti senza autorizzazione.
Multa a dir poco salata quella inflitta dal personale della divisione di Polizia amministrativa e dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico al gestore di una sala giochi attigua a un bar al quartiere San Paolo. Le forze dell’ordine sono intervenute per un controllo dei locali, sempre nell’ottica dei controlli predisposti per il rispetto delle norme anti-covid, scoprendo sia che la sala giochi era abusiva sia che al suo interno erano installati undici apparecchi elettronici per il gioco «attivi e privi di qualsiasi titolo autorizzatorio» così come sottolinea la nota della divisione anticrimine della Polizia di Stato. Dicevamo della supermulta inflitta al gestore del locale. La sanzione amministrativa ammonta, infatti, a 110 mila euro.