Ci risiamo, ennesimo assalto a portavalori, tra Molfetta e Bitonto. Il piano fallisce, bottino intatto. I vigilanti evitano trappola

Ci sono tutti gli elementi dell’assalto militare in «stile» cerignolano: chiodi a tre punti per seminare gli inseguitori, ruspe per aprire come scatolette di tonno i portavalori da assaltare, un mezzo pesante da dare alle fiamme per ritardare l’arrivo dei soccorritori. Si parte da questi elementi per ricostruire il colpaccio fallito ieri mattina sull’autostrada A14, in direzione nord, fra i caselli di Bitonto e Molfetta. Un commando super organizzato ha cercato di intercettare, fermare e svaligiare un portavalori dell’Ivri, Istituti di Vigilanza Riuniti, che trasportava denaro per rifornire bancomat e casse automatiche di banche e uffici postali. I vigilantes in servizio, tuttavia, sono riusciti a evitare la trappola e a chiamare per tempo le forze dell’ordine. La polizia stradale è intervenuta immediatamente ma gli assalitori avevano già pronta la via di fuga. Bottino salvo, dunque, vigilantes illesi, ma traffico bloccato e disagi alla circolazione per tutta la mattinata di ieri.

I DETTAGLI DELL’ASSALTO – Secondo quanto è stato possibile ricostruire, il commando che ha tentato l’assalto era composto almeno da 4 persone e aveva a disposizione due ruspe e un mezzo pesante. Il tir sarebbe stato usato per speronare il portavalori che, una volta fermato, doveva poi essere aperto grazie alle ruspe, posizionate sul margine esterno dell’autostrada, nel tratto in cui era previsto l’assalto. Alle 7, all’altezza del km 662 dell’autostrada Bologna-Taranto, fra Bitonto e Molfetta, le ruspe hanno sfondato i guard-rail e hanno atteso che il portavalori, speronato dal tir, fermasse la sua corsa. Qualcosa, però, non ha funzionato. I vigilantes hanno tirato dritto mentre, disperatamente, chiamavano i soccorsi. Gli assalitori, così, hanno dovuto ripiegare sulla fuga.

LA GRANDE FUGA – A quel punto, hanno fermato il tir, lo hanno messo di traverso sulla strada e gli hanno dato fuoco, per ritardare i soccorsi. Per sovrappiù, avevano già disseminato la strada di chiodi a tre punte, così da rendere impossibile ogni inseguimento. I malviventi, a piedi, sono riusciti a uscire dall’autostrada e a raggiungere un’auto che li attendeva nascosta nelle campagne della zona. Tutto studiato nei minimi particolari, ovviamente. Nel frattempo, il portavalori è stato raggiunto e poi scortato dalla polizia stradale al deposito dell’azienda.Terrorizzati, ma in buone condizioni, i vigilantes.

TRAFFICO BLOCCATO – Sul posto sono interventi gli agenti della polizia stradale di Bari, i vigili del fuoco e il personale di Autostrade per l’Italia. Per circa tre ore, sono state segnalate code in direzione nord, con le auto costrette a viaggiare su una sola corsia, nella carreggiata opposta. Parte del traffico è stato dirottato sulla statale 16.

I PRECEDENTI – Non è la prima volta che le strade del Barese sono palcoscenico di assalti di questo genere, ad alto tasso di adrenalina e effetti speciali. L’ultimo colpaccio del genere risale al 2 gennaio 2019, praticamente due anni fa, quando, sulla provinciale 96, in territorio di Grumo, un portavalori dell’Ivri fu alleggerito di 2 milioni di euro, destinati agli uffici postali di Matera. Anche in quell’occasione, erano in scena un mezzo pesante, chiodi a tre punte e ruspe che furono usate per aprire, a tempo di record, il portavalori. L’intera operazione durò appena 20 minuti.

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