Quello che è stato detto in Piazza Paradiso, il 24 maggio scorso dal coordinatore del Liberatorio Politico, in chiusura della campagna elettorale, è l’unica versione dei fatti che sosterremo fino a quando quella Piazza non sarà liberata dai fantasmi di un passato molto ingombrante. Nell’ottobre 1992 Procura e Prefettura ordinarono lo sgombero di Piazza Paradiso con le circa quaranta ordinanze notificate ad altrettanti operatori commerciali, presenti in fatiscenti box al limite della legalità, disobbedienti a leggi e regolamenti comunali dal punto di vista amministrativo e sanitario.
Tra quegli operatori c’erano quelli che, all’indomani dell’omicidio di Gianni Carnicella, hanno diffuso ad alto volume canzoni di Nino D’Angelo. Qualche rappresentante di quel variegato mondo, che nel 1992 ha organizzato il concerto di Nino D’Angelo, insieme all’assassino Cristoforo Brattoli, ha voluto onorarci della sua presenza durante il comizio di chiusura in Piazza Paradiso.
Che sia chiaro a tutti, anche all’ex candidato sindaco, in questi ultimi 20 anni, non ci siamo mai lasciati intimorire da questi signori e né ci lasceremo intimorire in futuro. A Piazza Paradiso non devono tornare mai più i box che ora appartengono al “mercato diffuso abusivo” di memoria azzoliniana. La Nuova Molfetta deve solo incentivare iniziative commerciali, culturali e di arredo urbano per ripristinare la convivenza civile negata in passato. Quella Piazza deve rimanere “bene comune” dei cittadini del quartiere, di quella parte umile che subisce danni ogni notte di capodanno.
Le denunce dei cittadini del quartiere e del LIBERATORIO Politico sono state sempre ignorate e le preoccupazioni per l’evento dinamitardo di ogni 25 dicembre e Capodanno sono state sempre minimizzate. Le palesi responsabilità della vecchia amministrazione, nell’aver sottovalutato gli incidenti avvenuti in passato hanno sempre dimostrano il basso livello d’interesse delle Istituzioni nel garantire l’incolumità a quei cittadini che chiedevano e chiedono protezione durante le festività di fine anno per incidenti preannunciati e puntualmente accaduti allora e che potrebbero accadere ancora oggi.
Ormai il territorio è nelle mani di esperti artificieri mercenari o lavoratori in proprio che tengono in scacco la città da parecchi anni. In questi anni abbiamo anche chiesto al sindaco di organizzare un grande concerto in Piazza Paradiso per il 25 e 31 dicembre per riappropriarci di un luogo simbolo della città e sottrarla ai soliti noti bombaroli. Sembra che le nostre richieste siano state accolte e quest’anno per la prima volta è previsto un evento culturale il 31 dicembre nella Piazza simbolo della città di Molfetta.
Noi chiediamo ancora di più; chiediamo che sia emanata un’ordinanza sindacale che vieti la vendita e l’uso di fuochi d’artificio. Pertanto ci permettiamo, come abbiamo fatto in passato, di suggerire il testo di un’Ordinanza Sindacale sperando che sia accolta.
COMUNE DI MOLFETTA
IL SINDACO
Considerato che l’accensione e il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti ed il lancio di razzi è causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini, per l’uso spesso incontrollato di tali artifici e senza l’adozione delle minime precauzioni atte ad evitare pericoli e danni, diretti e indiretti, all’integrità fisica delle persone e degli animali e all’ambiente;
Tenuto conto che esiste un oggettivo pericolo derivante anche da quei prodotti per i quali è ammessa la vendita al pubblico, trattandosi pur sempre di materiale esplodente, in grado di provocare danni fisici sia a chi li maneggia che a chi ne venisse fortuitamente colpito;
Rilevata altresì, la necessità di limitare comunque il più possibile rumori molesti nell’ambito urbano in tutte le vie e piazze ove si trovino delle persone (e in particolare in prossimità di scuole, uffici pubblici, luoghi di culto, ecc.).
Ritenuto pertanto necessario disciplinare l’accensione ed il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti, ed il lancio di razzi in tutto il territorio comunale e per tutti i periodi dell’anno;
Visto l’art. 54 del D.Lgs 18.08.2000;
VIETA
su tutto il territorio del Comune, l’accensione, il lancio e lo sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette, ecc..
Deroghe potranno essere concesse dall’Amministrazione comunale, su richiesta scritta e motivata, nell’ambito della tenuta di particolari manifestazioni.
Fermo restando l’applicazione delle sanzioni penali ed amministrative previste da leggi e regolamenti, la violazione della presente ordinanza comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50,00 ad euro 300,00. Delle violazioni commesse dai minori risponderanno coloro i quali sono tenuti alla loro sorveglianza.
Agli Agenti della Polizia Municipale e agli altri Agenti della Forza Pubblica è demandato di far osservare la presente Ordinanza;
DISPONE
Che il presente provvedimento venga affisso all’albo Pretorio del Comune e che ne sia data immediata diffusione alla cittadinanza e che, altresì, venga pubblicato sul sito internet del Comune di Molfetta
Ai sensi dell’art. 3, comma 4 e art. 5, comma 3 della Legge 07/08/1990, n. 241, contro la presente ordinanza è ammesso, nel termine di 60 giorni dalla notifica/pubblicazione all’Albo Pretorio, ricorso al T.A.R. Puglia, oppure, in via alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica da proporre entro 120 giorni dalla suddetta notifica/pubblicazione (D.P.R. 24/11/1971, n. 1199).
Dalla Residenza Municipale Il Sindaco