Centrosinistra, cantiere in panne – www.barisera.net 31.10.2011
Si fa sempre più vicina e probabile la rottura nella coalizione del centrosinistra. Dopo la bocciatura di Tommaso Minervini come possibile candidato sindaco da parte del Liberatorio Politico, arriva anche il niet dell’Italia dei Valori.
Durante la presentazione dei nuovi organi direttivi (Michele Pascarella presidente e Sergio Magarelli segretario) il partito di Di Pietro invoca una svolta all’insegna della discontinuità col passato.
Una sorta di derby in casa, sulla falsariga di quanto già accadde nel 2006 quando Tommaso Minervini si candidò a sindaco con il terzo polo non riuscendo però ad approdare al ballottaggio (alla fine se la giocarono Antonio Azzollini e Lillino di Gioia).
30/10/2011
«Discontinuità» ed «etica». Il nuovo corso dell’Italia dei valori a Molfetta ripartirà da qui. Venerdì sera il partito di Antonio Di Pietro si è presentato alla città. È il momento delle scelte, di decidere da quale parte stare. La sentenza della Corte costituzionale che ha affossato i doppi incarichi ha solo accelerato il percorso che porta alla campagna elettorale per il nuovo sindaco di Molfetta.
Michele Pascarella, presidente della sezione, è chiaro. Il movimento è contrario alle primarie, non appoggerà chi ha già ricoperto cariche amministrative nel passato e avrà saldi i principi della «buona politica». Porte chiuse, come il Liberatorio politico, a Tommaso Minervini, che piace all’Udc di Pino Amato, che a sua volta piace al Partito democratico.
Una spaccatura nella galassia delle opposizioni? Sembrerebbe di sì, ma le trattative nel centrosinistra sono quanto mai aperte.
Obiettivo del segretario Sergio Magarelli sarà intercettare i voti dei delusi della politica, gli scontenti da coalizioni perdenti già in partenza e giochi di partito. Sono tanti, migliaia.
Nemico numero uno, l’attuale primo cittadino. «Cacciare il padre padrone» è l’imperativo di Pierfelice Zazzera. Il deputato ha da pochi giorni presentato un’interrogazione parlamentare sulle visite di Antonio Azzollini in carcere a Rocco Altomare, detenuto in estate a Trani nell’ambito dell’inchiesta “Mani sulla città”.
Un’interrogazione che, a detta di Zazzera, costituirà un precedente su cui disciplinare la materia delle visite “umanitarie” dei parlamentari nelle case circondariali. Quella del senatore-sindaco al suo dirigente ha sollevato più di una polemica. «Un corto circuito istituzionale», l’aveva definita il politico dell’Idv, preoccupato per un eventuale «condizionamento sul regolare procedimento giudiziario».
Tra il pubblico i vertici di Pd, Sel, Rifondazione, Udc e Liberatorio. Segno quanto il pronunciamento del movimento dipietrista fosse atteso.