Centrosinistra, cantiere in allestimento

Centrosinistra, cantiere in panne  –  www.barisera.net  31.10.2011

 

 

Si fa sempre più vicina e probabile la rottura nella coalizione del centrosinistra. Dopo la bocciatura di Tommaso Minervini come possibile candidato sindaco da parte del Liberatorio Politico, arriva anche il niet dell’Italia dei Valori.
Durante la presentazione dei nuovi organi direttivi (Michele Pascarella presidente e Sergio Magarelli segretario) il partito di Di Pietro  invoca una svolta all’insegna della discontinuità col passato.

No anche a primarie e via libera a scelte coraggiose che facciano leva su facce nuove e soprattutto su personalità eticamente ineccepibili. Insomma, un sonoro “no” all’ipotesi di candidare un ex sindaco del centrodestra.
La sensazione è che l’Idv voglia giocare un ruolo decisivo all’interno del Cantiere del Centrosinistra di cui comunque non fa ancora parte, dettando le proprie condizioni in vista di un’alleanza futura.
Si complicano, dunque, gli equilibri nel centrosinistra. La base di Sinistra e Libertà continua a chiedere le primarie, mentre il Partito Democratico si mostra più freddo rispetto a questa ipotesi. Le trattative continuano ma la possibilità di arrivare a un accordo unitario sono ridotte a lumicino.
Anche su un accordo con l’Udc sono in tanti nel centrosinistra a storcere il naso. Al punto che, secondo alcuni analisti, dietro il silenzio di Rifondazione Comunista potrebbe esserci un accordo siglato con il Pd sul nome di Antonello Zaza, ex assessore provinciale di Rifondazione. Mancano conferme ufficiali anche sulla candidatura di Davide de Candia, giovane del Pd molto vicino a Guglielmo Minervini.
Risultato: i bookmakers della politica danno quasi per certo ormai una spaccatura del centrosinistra. Da una parte Tommaso Minervini (Sel) sostenuto da Udc e Fli; Antonello Zaza, dall’altra parte, con il resto del centrosinistra.
Una sorta di derby in casa, sulla falsariga di quanto già accadde nel 2006 quando Tommaso Minervini si candidò a sindaco con il terzo polo non riuscendo però ad approdare al ballottaggio (alla fine se la giocarono Antonio Azzollini e Lillino di Gioia).
Intanto dall’Udc arriva una precisazione di Pino Amato: “Noi non abbiamo fatto accordi con nessuna forza politica, né tantomeno con nessun candidato sindaco. L’Udc  Molfetta vuole vedere  chiaro su tutto quello che è accaduto con le amministrazioni  e  con i sindaci precedenti”.
Quanto al veto posto dal Liberatorio Politico sull’alleanza con i centristi Amato dice che “siamo noi che non andremo mai a fare coalizioni con forze politiche che comprendano il Liberatorio di Matteo D’Ingeo”. E ancora: “Stiamo valutando, alla luce del frastagliato scenario politico locale, di proporre, sotto l’egida del Terzo Polo, un nostro candidato sindaco”.
 
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Elezioni, l’Idv: «No a minestre riscaldate» www.molfettalive.it 

30/10/2011

«Discontinuità» ed «etica». Il nuovo corso dell’Italia dei valori a Molfetta ripartirà da qui. Venerdì sera il partito di Antonio Di Pietro si è presentato alla città. È il momento delle scelte, di decidere da quale parte stare. La sentenza della Corte costituzionale che ha affossato i doppi incarichi ha solo accelerato il percorso che porta alla campagna elettorale per il nuovo sindaco di Molfetta. 

 

Michele Pascarella, presidente della sezione, è chiaro. Il movimento è contrario alle primarie, non appoggerà chi ha già ricoperto cariche amministrative nel passato e avrà saldi i principi della «buona politica». Porte chiuse, come il Liberatorio politico, a Tommaso Minervini, che piace all’Udc di Pino Amato, che a sua volta piace al Partito democratico. 

Una spaccatura nella galassia delle opposizioni? Sembrerebbe di sì, ma le trattative nel centrosinistra sono quanto mai aperte. 

Obiettivo del segretario Sergio Magarelli sarà intercettare i voti dei delusi della politica, gli scontenti da coalizioni perdenti già in partenza e giochi di partito. Sono tanti, migliaia. 

Nemico numero uno, l’attuale primo cittadino. «Cacciare il padre padrone» è l’imperativo di Pierfelice Zazzera. Il deputato ha da pochi giorni presentato un’interrogazione parlamentare sulle visite di Antonio Azzollini in carcere a Rocco Altomare, detenuto in estate a Trani nell’ambito dell’inchiesta “Mani sulla città”. 

Un’interrogazione che, a detta di Zazzera, costituirà un precedente su cui disciplinare la materia delle visite “umanitarie” dei parlamentari nelle case circondariali. Quella del senatore-sindaco al suo dirigente ha sollevato più di una polemica. «Un corto circuito istituzionale», l’aveva definita il politico dell’Idv, preoccupato per un eventuale «condizionamento sul regolare procedimento giudiziario». 

Tra il pubblico i vertici di Pd, Sel, Rifondazione, Udc e Liberatorio. Segno quanto il pronunciamento del movimento dipietrista fosse atteso.
 

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