
Sette anni per l’ex magistrato, sei per il legale. Entrambi accusati di corruzione in atti giudiziari: secondo l’accusa l’allora gip avrebbe accettato denaro dal penalista per emettere provvedimenti giudiziari favorevoli ai suoi assistiti – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it
La Corte di Cassazione ha confermato le condanne a sette anni per l’ex giudice di Bari Giuseppe De Benedictis e a sei per l’avvocato barese Giancarlo Chiariello, accusati di corruzione in atti giudiziari, che ora rischiano il carcere. Annullata per due capi di imputazione – con rinvio alla Corte d’appello solo per un terzo capo di imputazione – la condanna a due anni e otto mesi nei confronti di Alberto Chiariello, figlio del penalista.

Stando alle ipotesi accusatorie, De Benedictis avrebbe accettato denaro da Chiariello, per emettere provvedimenti giudiziari favorevoli ai suoi assistiti. In primo grado il giudice e l’avvocato erano stati condannati a nove anni e otto mesi dal gup di Lecce ma le accuse erano state poi ridimensionate dalla Corte d’appello, che aveva escluso l’aggravante della mafiosità. Alberto Chiariello in primo grado era stato condannato a quattro anni, poi ridotti a due anni e otto mesi.

Teoricamente le condanne definitive dovrebbero determinare ordini di carcerazione per De Benedictis e Chiariello. Il primo ha già ottenuto la sospensione provvisoria di un’altra condanna inflitta a causa del possesso di un arsenale da guerra, per motivi di salute. Per Chiariello invece la partita è aperta.