Caso De Magistris, trasferimento per Apicella e Iannelli

La prima Commissione del Csm ha deciso all’unanimità di aprire la procedura di trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale nei confronti del procuratore di Salerno Luigi Apicella e del procuratore generale di Catanzaro Enzo Iannelli. La decisione è stata presa dalla prima Commissione dopo le audizioni di oggi delle toghe catanzaresi e salernitane, sul caso De Magistris.

A dare la notizia è stato in conferenza stampa il presidente della prima Commissione Ugo Bergamo, il quale ha spiegato che l’intervento del Csm è stato "tempestivo". Bergamo ha aggiunto che questo "è un passo importante per restituire al Consiglio autorevolezza e soprattutto credibilità alla magistratura". Prima della decisione Bergamo aveva ammesso: "La tensione è notevole ed è palpabile anche la sofferenza dopo gli episodi vissuti della vicenda di Catanzaro che hanno prevaricato l’aspetto processuale".

Il presidente della prima Commissione ha sottolineato che la conclusione della vicenda è prevista subito dopo Natale. Dunque la delibera in plenum dovrebbe arrivare entro poche settimane perché, ha sottolineato, "non è utile trascinare tali vicende per mesi".

Bergamo ha aggiunto che il Csm si trova di fronte a un "difficile compito, forse senza precedenti, per la delicatezza delle responsabilità". Sui contenuti delle intercettazioni invece, massimo riserbo, visto che la pratica "è secretata – ha spiegato – perché il procedimento ‘Why not’ è ancora aperto e soggetto al segreto istruttorio".

La procedura di trasferimento nei confronti di Apicella sarebbe dovuta, secondo quanto si apprende, all’organizzazione e alla gestione delle operazioni di perquisizione e sequestro disposti nei confronti delle toghe catanzaresi; circostanze che avrebbero provocato allarme nell’opinione pubblica e un calo nel prestigio nella magistratura. Inoltre, Apicella nell’audizione di oggi non avrebbe specificato le motivazioni di tali modalità. A Iannelli, pg di Catanzaro invece si contesterebbe l’intera operazione e in particolare il fatto di non aver mai risposto alle richieste dei colleghi salernitani, della copia degli atti.

Dalle audizioni dei magistrati, dopo lo scontro nato tra le Procure di Salerno e Catanzaro sul caso De Magistris, è emerso che nel corso delle perquisizioni domiciliari disposte dalla Procura di Salerno, alcuni magistrati di Catanzaro sarebbero stati addirittura fatti denudare. Un particolare che sarebbe stato rivelato dal procuratore generale di Catanzaro, Enzo Iannelli, durante l’audizione davanti alla Prima Commissione del Csm sul caso De Magistris.
Inoltre gli stessi magistrati sarebbero stati sottoposti anche ad altre sconcertanti ‘situazioni’ per verificare l’eventuale occultamento di documentazione. Uno dei sostituti di Catanzaro che sarebbe stato costretto a denudarsi durante la perquisizione nella sua abitazione, è Salvatore Curcio, che nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Salerno ha ricevuto un avviso di garanzia, così come altri colleghi.

Iannelli ha sottolineato che in casa Curcio i militari avrebbero anche controllato gli zaini che i figli del magistrato utilizzano per la scuola, ispezionando anche altre cose non direttamente nelle disponibilità del pm. Prima di entrare al Csm per la sua audizione il Procuratore capo di Catanzaro, Antonio Lombardo, ha sottolineato: ”Noi abbiamo la coscienza a posto e speriamo con oggi di spegnere l’incendio”.

Dopo le indiscrezioni emerse dalle audizioni dei magistrati di Salerno e Catanzaro al Csm, il vice presidente di Palazzo dei Marescialli Nicola Mancino ha commentato: "Sono venute fuori cose sconcertanti". La Prima Commissione del Csm ha subito informato Mancino delle decisioni assunte. Bergamo, in conferenza stampa, ha dichiarato: ”Credo che Mancino lo abbia già riferito al capo dello Stato”.

Proseguiranno martedì prossimo, al Csm, le audizioni delle toghe catanzaresi e salernitane. Martedì 9 dicembre toccherà ad altri pm delle due procure. A partire da quella di Catanzaro, dove ad essere ascoltati saranno Salvatore Curcio, Alfredo Garbati e Domenico De Lorenzo, titolari dell’inchiesta ‘Why not’ e firmatari del sequestro del fascicolo. Nel pomeriggio invece tocchera’ ai pm salernitani Gabriella Nuzzi, Dionigio Verasani, Antonio Centore, Patrizia Gambardella, Roberto Penna e Vincenzo Senatore. Tutti magistrati che hanno partecipato al sequestro e alle perquisizioni svolte presso la Procura di Catanzaro e nelle abitazioni di pm calabresi. (Adnkronos)

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