
Inchiesta della guardia di finanza di Bari. Individuato un sodalizio dedito al narcotraffico con sede operativa ad Andria (Bat) e propaggini nel brindisino, dove risiedono quattro degli arrestati – fonte: www.brindisireport.it
Tutto ha inizio esattamente quattro anni fa: il 26 ottobre 2019. Un uomo, a bordo di un autoarticolato che trasporta frutta, dopo esser stato a Barcellona, partito da Andria, ritorna verso la città pugliese. E’ un viaggio lungo, che attraversa tre stati. Viene fermato per controlli al casello autostradale di Saunt Martin de Crau, in Francia. Le autorità d’oltralpe non sembrano crederci: rinvengono 75 chili di cocaina – con principio puro del 97 per cento – divisi in 69 panetti. Non solo, vengono trovati 865 mila euro in contanti. L’autista dell’autoarticolato viene arrestato, del maxi sequestro viene data notizia qualche mese dopo. Una flebile eco giunge anche in Italia: l’uomo arrestato è di origine siciliana, ma risiede in Puglia. Questo colpo grosso mette in moto le autorità pugliesi: i finanzieri del comando provinciale di Bari, con il supporto di personale del servizio centrale investigazione criminalità organizzata della guardia di finanza e del locale reparto operativo aeronavale, sotto la regia della Direzione distrettuale antimafia (Dda) del capoluogo di regione dopo quattro anni chiudono il cerchio e arrestano 15 persone.
Gli indagati sono 16: viene contestato loro, a vario titolo, l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, determinati episodi relativi alla droga, un caso di riciclaggio e due episodi relativi alla detenzione di armi. I capi di imputazione sono 15. Di seguito, i nomi degli indagati per i quali è stata disposta dal gip di Bari la custodia in carcere. Riccardo Campanale (62 anni, di Andria); Klisman Curraj (31 anni, nato in Albania e residente a Molfetta); Corrado D’Agostino (47 anni, di Molfetta); Maurizio D’Azzeo (50 anni, di Bisceglie); Massimo Duca (48 anni, nato a Messina e residente a Torre Canne); Dorian Dushkaj (33 anni, nato in Albania e residente a Cesano Maderno); Riccardo Falcetta (38 anni, di Andria); Massimiliano Galasso (48 anni, nato a Martina Franca e residente a Fasano); Francesco Lopetuso (27 anni, nato a Foggia e residente ad Andria); Josè Ramon Marrecuos Fernandez (30 anni, spagnolo); Vito Patruno (64 anni, nato ad Andria e residente a Trani); Leonardo Salerno (38 anni, di Fasano); Vito Onofrio Salerno (60 anni, nato a Monopoli e residente a Fasano); Michele Sgaramella (43 anni, di Andria); Savino Sgaramella (73 anni, di Andria). Risulta indagato anche V.S. (42 anni, nato a Bari e residente a Putignano).
Stando alle indagini, la droga – non solo cocaina, ma anche hashish e marijuana – perlopiù dalla Spagna, ma anche dalla Calabria, veniva trasportata alla volta di Andria, ma anche in alcuni casi verso Fasano. I mezzi di trasporto preferiti sono i camion, dotati di doppio fondo, come nel caso del maxi-sequestro in territorio francese. Gli investigatori ritengono che al vertice del sodalizio ci sia Campanale. Anche i quattro fasanesi coinvolti farebbero parte della presunta associazione. Duca sarebbe l’autista dei “mezzi di approvvigionamento”, cioè gli autoarticolati; Galasso, oltre a occuparsi dello smercio nel Brindisino, sarebbe il “tecnico” che si occupa di bonifiche e di reperire criptofonini; Salerno padre e figlio si sarebbero occupati di canali di approvvigionamento e smercio della droga. Come detto, tutto parte dal maxi-sequestro in terra francese: Duca in quell’occasione viene arrestato, in quanto alla guida dell’autoarticolato, ma in questa indagine non gli viene contestato quell’episodio, perché ne deve rispondere in un procedimento separato. Il valore della cocaina trasportata si aggira intorno ai tre milioni di euro. Le intercettazioni relative all’episodio portano gli investigatori a contestare questo capo di imputazione anche a Vito Onofrio Salerno.