
E’ lo spoletino Paolo Vincenzoni, Colonnello dei Carabinieri già Comandante del Reparto Crimini violenti del Ros, il nuovo Vice Comandante del ROS e Responsabile nazionale del Servizio Centrale di Polizia giudiziaria dell’Arma dei Carabinieri per il contrasto al crimine organizzato di tipo mafioso, al narcotraffico e ai reati di competenza delle Direzioni distrettuali antimafia e antiterrorismo.
58 anni, due lauree in Scienza politiche e Scienza della sicurezza interna ed esterna, Vincenzoni è entrato nella Benemerita a 20 anni, operando quasi sempre nei reparti speciali ed investigativi dell’Arma.

Le capacità investigative e il saper creare team di militari estremamente preparati e affiatati, erano già emerse nel tempo prima dell’approdo di Vincenzoni al Ros.
Anche a lui si deve la liberazione della professoressa Graziella Belcastro, sequestrata a scopo di estorsione a Reggio Calabria, della minorenne Rosalaura Spadafora, anche lei sequestrata a scopo di estorsione a Torino e di una neonata cinese, a Brescia, rapita a Torino per contrasti fra famiglie cinesi. E ancora l’arresto di uno stupratore seriale a danno di 10 donne, di cui 5 minorenni, a Molfetta; la svolta nell’omicidio di Sarah Scazzi, nell’attentato dinamitardo – grazie ad un pool interforze con la Polizia di Stato – alla scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi che costò la vita ad una giovane studentessa e 7 persone ferite (con il sequestro di un ingente patrimonio riconducibile all’attentatore finalizzato al risarcimento delle vittime). E’ stato tra i coordinatori dell’operazione “Red House” che portò all’arresto di 13 soggetti di una organizzazione eversiva cui fu sventato in tempo un grave attentato nei confronti di appartenenti ad opposta frangia politica; dell’indagine antiterrorismo internazionale “Salice” grazie alla quale fu localizzato in Siria il primo foreign fighter – emigrato di 2° generazione in Italia – e dell’Operazione “Infame” con l’arresto del mandante dell’omicidio di un pregiudicato, della sua convivente e della figlia di quest’ultima di appena due anni.
Un servizio alla collettività, al Paese, reso anche in ambito della tutela del patrimonio artistico: ha infatti contribuito all’inchiesta su un traffico internazionale di opere d’arte che ha consentito il recupero di 67 quadri, 8 sculture e più di 4.000 manoscritti miniali, pergamene e incunaboli sottratti a enti pubblici e chiese della Puglia tra cui la Pergamena con la quale l’Imperatore Carlo VIII, nel 1495, concesse alla Città di Molfetta numerosi privilegi.
Infine una curiosità: nato nel 1990, il Raggruppamento Operativo Speciale assorbì la preesistente struttura anticrimine dell’Arma, nata a Torino nel 1974 con un “Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria”, – il Nucleo Scintilla – costituito da appena 40 unità scelte dal Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che proprio a Spoleto comincio la carriera militare alla Scuola ufficiali di fanteria per poi transitare nell’Arma dei Carabinieri.
fonte: Carlo Ceraso – tuttoggi.info
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