“Capristo mi sollecitò di fare un esposto contro un suo pm”

La pesante accusa dell’ex parlamentare Loreto durante un’udienza del processo in corso a Potenza a carico dell’ex procuratore – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it
Avrebbe sollecitato un esposto contro un suo sostituto l’ex procuratore tarantino Carlo Maria Capristo, a processo a Potenza per tentata concussione, falso in atto pubblico e truffa aggravata. L’accusa, molto grave è emersa nel corso di un’udienza a fine settembre, di cui recentemente è stato reso disponibile il verbale. A lanciarla è stato un uomo che con Capristo è stato per anni in ottimi rapporti: Rocco Loreto, ex parlamentare del Pds, tre volte sindaco di Castellaneta, arrestato per la calunnia nei confronti del pm Matteo Di Giorgio e assolto dopo un processo lungo 17 anni. Il nome di Loreto nelle scorse settimane è tornato alla ribalta del dibattito politico come potenziale candidato sindaco dopo che il primo cittadino di Castellaneta (e presidente della Provincia di Taranto) ha denunciato di essere stato spiato mentre era in un b&b con una donna e poi ricattato.
 
A settembre l’ex senatore era stato chiamato come testimone dell’accusa nel processo a carico di Capristo e degli imprenditori bitontini Gaetano, Giuseppe e Cosimo Mancazzo. L’ipotesi della Procura lucana è che Capristo, all’epoca procuratore a Trani, avesse fatto pressioni sulla pm Silvia Curione per definire in maniera favorevole ai Mancazzo un procedimento contro un loro nemico. La magistrata aveva denunciato l’ingerenza del suo capo (e poi le omissioni del suo successore Antonino Di Maio) ed era diventata parte civile nel processo insieme col marito, Lanfranco Marazia, che Capristo lo aveva avuto come capo a Taranto. Il pm (oggi in servizio a Bari, come la moglie) era stato uno dei magistrati di punta della Procura di Taranto fino a quando non era stato ascoltato dagli inquirenti di Potenza su una fuga di notizie che sembrava portare al procuratore capo: « Dopo quell’episodio, mi ignorava: non mi ha più chiesto di collaborare ad attività dell’ufficio, insomma cambiò tutto dal giorno alla notte».
 
La presunta trasformazione di Capristo sarebbe avvenuta a inizio 2018. Nella primavera dello stesso anno Rocco Loreto si presentò da lui per evidenziare che l’indagine su contrada Tratturello a Castellaneta — relativa al sequestro di una strada di accesso ad alcune ville — era stata poco approfondita. « Dissi che era una mia valutazione personale, che non sapevo se c’erano inadempienze — ha raccontato l’ex sindaco in aula — e lui mi rispose “ faccia un esposto su Marazia che lo mando a Potenza”. Mi colpì la velocità di tale decisione e anche il fatto che anziché intervenire voleva fare una denuncia ». Perplessità che Loreto condivise con il figlio Angelo (all’epoca avvocato dell’Ilva, anche lui ascoltato nel corso del processo a Potenza). « A fine 2017 fui sentito dalla Procura di Potenza nell’ambito di un’inchiesta su una fuga di notizie, che avevo capito essere nata da una segnalazione di Marazia — ha raccontato — Quando mio padre mi disse che il procuratore Capristo gli aveva detto di fare un esposto contro Marazia, mi sembrò strano e inopportuno e gli consigliai di non farlo. Dopo quell’episodio chiesi altre volte al procuratore se mio padre poteva passare a trovarlo, ma non l’ha più ricevuto».
 
Rocco Loreto, da parte sua, ha deciso di presentarsi spontaneamente ai magistrati di Potenza, « dopo aver letto un articolo di Repubblica nel quale si riportavano alcune dichiarazioni del dottor Marazia ». L’articolo riguardava la famosa contrada Tratturello e la strada sequestrata nei pressi della casa vacanze di un giudice barese, che avrebbe sollecitato l’intercessione di Capristo per ottenerne il dissequestro: «Capristo mi contattò per sensibilizzarmi su quel fascicolo — ha raccontato Marazia — Mi disse di guardarmi con attenzione la questione e che il collega sarebbe venuto a presentare istanza di dissequestro, perché aveva interesse al ripristino della viabilità per evitare un percorso più lungo » . Quando Rocco Loreto ha letto queste parole è sobbalzato sulla sedia: « Scoprii che Capristo aveva fatto pressioni su Marazia per dissequestrare il tratturo, mentre a me aveva detto di fare un esposto contro Marazia per segnalare che ne aveva sequestrato soltanto un pezzo. I conti non tornavano e per questo ho deciso di denunciare».

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