Capodanno a sorpresa, senza divieti, e con botto finale

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Sembra ieri, quel 9 gennaio 2005, quando si svolse la “marcia per la legalità” organizzata dalla Parrocchia Immacolata e il Comitato di quartiere” Piazza Paradiso”; una marcia che partiva da molto lontano, forse, ancor prima dell’ottobre 1992, quando fu ordinato l’ultimo atto per lo sgombero di Piazza Paradiso con le circa quaranta ordinanze notificate ad altrettanti operatori commerciali presenti in fatiscenti box che, allora, nelle ultime settimane bruciavano nel silenzio della notte.
Quello stesso silenzio, quasi irreale, che regnava fino alle 23.30 della notte di S. Silvestro tra il 2004 e il 2005, fu rotto da quella potente deflagrazione che mandò in frantumi non solo vetri, finestre ed auto, ma la speranza di donne e uomini, giovani ed anziani che da anni aspettano di poter vivere in un quartiere in cui la civile convivenza è quotidianamente negata.

Le denunce dei cittadini sono state sempre ignorate e le preoccupazioni per l’evento preannunciato sono state minimizzate. Le palesi responsabilità della civica amministrazione, nell’aver sottovalutato gli incidenti già avvenuti alla vigilia del Natale 2004 in Piazza Paradiso, ci dimostrano il basso livello d’interesse delle Istituzioni nel garantire l’incolumità a quei cittadini che chiedevano e chiedono protezione nella notte di S.Silvestro per incidenti preannunciati e puntualmente accaduti allora e che si ripetono ancora oggi.
Ormai il territorio è nelle mani di esperti artificieri mercenari o lavoratori in proprio che tengono in scacco la città da parecchi anni.
Il Sindaco, quale ufficiale di governo (oggi il Commissario) sovrintende alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico, informandone il Prefetto. Il Sindaco adotta provvedimenti urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini; e per l’esecuzione dei relativi ordini può richiedere al Prefetto, ove occorra, l’assistenza della forza pubblica (e non della vigilanza privata).
Non ci risulta che tutto questo sia mai avvenuto. Abbiamo chiesto più volte di convocare il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza; di dare vita al  “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali” ai sensi della delibera del C.C. n. 48/’97”, ma tutti i sindaci e le amministrazioni che si sono succedute dal lontano 7.4.1997 non hanno mai portato a termine quanto deliberato dalla massima assise cittadina.
In questi anni abbiamo anche chiesto al sindaco di organizzare un grande concerto in Piazza Paradiso per il 31 dicembre per riappropriarsi di un luogo simbolo della città e sottrarla ai soliti noti.

L’anno scorso avevamo lanciato una forte provocazione diffondendo una nostra ordinanza di cittadinanza attiva.

Egregio signor Sindaco, visti i numerosi nostri pubblici richiami alle Sue responsabilità in materia di sicurezza e ordine pubblico e i Suoi silenzi, ci permettiamo di suggerirLe l’emissione di un’ordinanza sindacale, come molti suoi colleghi hanno già fatto in tutto il territorio nazionale, sul divieto di detenzione e uso di fuochi d’artificio.
Per facilitarLe il compito Le inviamo una bozza di ordinanza tipo perché sappiamo che Lei è oberato da impegni incompatibili con il suo mandato di sindaco della nostra città.

Inoltre La invitiamo ad accogliere la nostra richiesta di spostare in Piazza Paradiso l’eventuale festa di fine anno prevista in Piazza Municipio (voluta da Lei e da alcuni commercianti), per i motivi che Lei e le Forze dell’Ordine conoscono bene. 

Segue proposta di Ordinanza Sindacale

COMUNE DI MOLFETTA

IL  SINDACO

Considerato che l’accensione e il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti ed il lancio di razzi è causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini, per l’uso spesso incontrollato di tali artifici e senza l’adozione delle minime precauzioni atte ad evitare pericoli e danni, diretti  e indiretti, all’integrità fisica delle persone e degli animali e all’ambiente;              Tenuto conto che esiste un oggettivo pericolo derivante anche da quei prodotti per i quali è ammessa la vendita al pubblico, trattandosi pur sempre di materiale esplodente, in grado di provocare danni fisici sia a chi li maneggia che a chi ne venisse fortuitamente colpito;
Rilevata altresì, la necessità di limitare comunque il più possibile rumori molesti nell’ambito urbano in tutte le vie e piazze ove si trovino delle persone, e in particolare in prossimità di scuole, uffici pubblici, luoghi di culto, ecc.;
Ritenuto pertanto necessario disciplinare l’accensione ed il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di bombette e mortaretti, ed il lancio di razzi in tutto il territorio comunale e per tutti i periodi dell’anno;
Visto l’art. 54 del D.Lgs 18.08.2000;

ORDINA

L’accensione, il lancio e lo sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette, ecc. sono vietati su tutto il territorio del Comune.
Deroghe potranno essere concesse dall’Amministrazione comunale, su richiesta scritta e motivata, nell’ambito della tenuta di particolari manifestazioni.
Fermo restando l’applicazione delle sanzioni penali ed amministrative previste da leggi e regolamenti, la violazione della presente ordinanza comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50,00 ad euro 300,00. Delle violazioni commesse dai minori risponderanno coloro i quali sono tenuti alla loro sorveglianza.
Agli Agenti della Polizia Municipale e agli altri Agenti della Forza Pubblica è demandato di far osservare la presente Ordinanza;

DISPONE

Che il presente provvedimento venga affisso all’albo Pretorio del Comune per 30 giorni consecutivi e che ne sia data immediata diffusione alla cittadinanza e, che altresì venga pubblicato sul sito internet del Comune di Molfetta
Ai sensi dell’art. 3, comma 4 e art. 5, comma 3 della Legge 07/08/1990, n. 241, contro la presente ordinanza è ammesso, nel termine di 60 giorni dalla notifica/pubblicazione all’Albo Pretorio, ricorso al T.A.R. Puglia, oppure, in via alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica da proporre entro 120 giorni dalla suddetta notifica/pubblicazione (D.P.R. 24/11/1971, n. 1199).
Dalla Residenza Municipale lì 29/12/2011
 

E subito i servi dell’informazione di Palazzo scrissero:  I BOTTI, ALL’IMPROVVISO

Ad oggi non abbiamo notizie di iniziative tese ad arginare e/o vietare il fenomeno dei fuochi d’artificio.

Non siamo ancora a conoscenza di iniziative del Commissario straordinario in tal senso in modo da sottrarre Piazza Paradiso ai soliti facinorosi permettendo a decine e decine di famiglie di rimanere nelle loro case senza sentire la necessità di abbandonarla, come avviene da molti anni, per timore di subire un vero e proprio “attacco dinamitardo” preannunciato.

Ogni anno abbiamo documentato e denunciato alle forze dell’ordine situazioni e persone impegnate in questo “gioco esplosivo”.

Diversamente, negli ’90, abbiamo vinto la guerra contro la nostra criminalità locale lavorando in rete tra forze dell’ordine, amministrazione comunale e cittadinanza attiva, oggi questo non avviene più e perciò che tutti abbiamo perso il controllo del territorio. Noi siamo ancora disponibili e aspettiamo un segnale chiaro dall’altra parte, in mancanza non ci rimane altro che continuare la nostra lunga marcia per la legalità.

Nel quartiere oltre alle botteghe de “L’Arte dei salumi” ci sono i retrobottega o scantinati delle “salsicce esplosive”.

 

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