Cantone striglia il Comune di Bari: “Incarichi poco trasparenti”

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Nel mirino è finta persino la Centrale Consortile Ortofrutticola, la società in cui il Comune detiene direttamente quote di partecipazione minoritaria. Perché nulla viene detto ad esempio sui nomi e sui compensi del presidente, dell’amministratore delegato e del consiglio di amministrazione.

DOSSIER / IL DOCUMENTO DI CANTONE

E’ una delle conclusioni – severe – alle quali sono giunti gli ispettori dell’Autorità Nazionale dell’Anticorruzione. L’organo diretto da Raffaele Cantone ha scandagliato i diversi siti istituzionali dei grandi Comuni italiani giungendo a un quadro complessivamente non incoraggiante sul livello di trasparenza dell’amministrazione barese. “Ci sono carenze sui dati delle aziende partecipate, sulle consulenze e sui collaboratori” è messo nero su bianco nel dossier firmato da Cantone. Perché il Comune, secondo i gli esiti di questi specifici controlli web, si è dimostrato recidivo omettendo diversi dati, sia nella prima ispezione internet del 19 marzo scorso, sia in quella successiva del 29 maggio. In pratica durante gli ultimi giorni della precedente amministrazione guidata dal sindaco Michele Emiliano.

Nel dossier, stilato in base al decreto legislativo, il 33 del 2013, sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, viene riportato anche il caso della mancata pubblicazione del programma triennale 2014-2016 per la trasparenza e l’integrità, così come quello dei dati relativi agli organi di indirizzo politico- amministrativo. Dito puntato anche contro la gestione del patrimonio comunale. “Il documento, pubblicato in formato non aperto – si legge nel report dell’Anticorruzione – non risulta aggiornato in quanto fa riferimento alla situazione patrimoniale del Comune al 31 dicembre 2012”.

Più spinoso il capitolo delle consulenze e dei collaboratori se è vero che, sempre secondo gli ispettori, “i dati relativi ai curricula, alle dichiarazioni di svolgimento di altri incarichi e alle situazioni di insussistenza di situazioni di conflitto di interessi risultano pubblicati soltanto in pochi casi, in allegato agli atti di conferimento”. Una opacità che il Comune ha poi promesso di eliminare, come risulta dalla lettera di risposta firmata il 7 maggio scorso dal presidente dell’Organismo di Valutazione, Roberto Lorusso, ma che evidentemente non è valsa a nulla se gli ispettori confermano le carenze anche in data 29 maggio, praticamente tre settimane dopo. Ora il report è finito nelle mani del sindaco Antonio Decaro con una data perentoria, scaduta due giorni fa.

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