Il trentenne tranese ha perso l’uso di un occhio e subito un trauma cranico con ematoma celebrale. Non si escludono drastiche decisioni della Prefettura per la gara di ritorno
di La Redazione (www.molfettalive.it/…)
Sarà un lungo martedì di lavoro per i carabinieri di Molfetta guidati dal capitano Del Prete, impegnati nello sbobinamento delle immagini televisive dei tafferugli scoppiati fuori e dentro il Paolo Poli di Molfetta e che hanno trasformato la finale d’andata dei play off promozione del campionato di Eccellenza tra Liberty Molfetta e Fortis Trani in una vera e propria guerriglia urbana.
Dalle immagini televisive, ma anche dai primi interrogatori dei testimoni oculari si proverà ad individuare i focolai di violenza che poi hanno scatenato il parapiglia che ha portato al gravissimo ferimento di un sostenitore tranese e di due carabinieri.
Sul versante medico, intanto, oggi si attende il primo bollettino ufficiale dei sanitari del Policlinico di Bari dove è ricoverato il trentenne tranese che, dopo essere stato colpito da un tubo di ferro lanciato da un supporter molfettese, ha perso l’occhio sinistro e subito un trauma cranico con ematoma celebrale. Lo sfortunato tifoso del Trani ha già subito due interventi nel vano tentativo di salvargli l’occhio ferito e nei prossimi giorni potrebbe tornare nuovamente in sala operatoria per il trauma cranico.
Oggi, con tutta probabilità, i medici scioglieranno la prognosi e si potranno capire le sue condizioni cliniche ed i tempi di recupero.
Dopo i messaggi di condanna, da oggi bisognerà cominciare a pensare alla gara di ritorno in programma ufficialmente domenica al Comunale di Trani. Ma non è escluso che entro 48 ore vengano prese drastiche decisioni da parte della Prefettura e della stessa organizzazione calcistica. Non si esclude una gara a porte chiuse o in campo neutro con forti limitazioni per entrambe le tifoserie.
Una cosa è certa: questa volta non sarà possibile sottovalutare la pericolosità di questo incontro
MOLFETTA. Dopo derby: parla il sindaco di Trani
scritto dalla Redazione (www.molfetta.ilfatto.net/…)
Molfetta- Si fa sempre più incandescente il clima lungo la direttrice Molfetta-Trani dopo i gravi incidenti (nella foto tratta da www.traniweb.it) avvenuti domenica scorsa dopo il derby tra Liberty e Fortis e in cui un ragazzo tranese è rimasto gravemente ferito e due carabinieri sono rimasti contusi. In attesa di una ricostruzione ufficiale di quanto accaduto si accavallano i commenti su quanto avvenuto. A prendere posizione anche il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini che ha inviato una lettera (che di seguito riportiamo) al presidente del comitato regionale della Figc, Vito Tisci.
Per il momento i Carabinieri della Compagnia di Molfetta stanno visionando le immagini registrate dai militari presenti allo stadio e dalle emittenti televisive e sino a questo momento nessuna persona è stata ascoltata nè sono stati presi provvedimenti nei confronti dei responsabili dei tafferugli. Da parte tranese, intanto, si dice che la mazza in ferro che ha colpito il tifoso rimasto ferito sia stata lanciata non dal settore occupato dai tifosi di casa ma direttamente dall’interno del recinto di gioco. Anche questa eventualità non viene confermata dagli inquirenti.
Per il derby di ritorno, in programma a Trani domenica 9 maggio, pur in assenza di comunicazioni ufficiali da parte della giustizia sportiva, che si esprimerà nelle prossime ore, è già dato per certo il divieto di trasferta per la tifoseria molfettese e non si esclude che la partita possa disputarsi in campo neutro e a porte chiuse. Ancora una volta a rimanere penalizzati sarebbero tutti quei tifosi, la maggioranza, che si comportano in maniera civile subendo i comportamenti barbari di pochi delinquenti. E non è detto che gli stessi tifosi "civili" possano con le loro testimonianze contribuire ad assicurare alla giustizia i responsabili degli incidenti di domenica scorsa.
Di seguito la lettera del sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini.
"Appresa la notizia del ferimento di Alessandro, un ragazzo di Trani, vittima di una incivile aggressione da parte di delinquenti molfettesi, esprimo a nome dei tranesi la mia più ampia solidarietà a lui ed alla sua famiglia per ciò che è accaduto. Non è pensabile che una tifoseria composta e civile come quella che segue la squadra del Trani, possa subire aggressioni così incivili da rasentare la bestialità. E’ solo per un caso fortuito che il ragazzo colpito non ci abbia rimesso la vita.
La nostra Città ed i suoi giovani appassionati di calcio che seguono ogni settimana la propria squadra hanno sempre dato dimostrazione di correttezza e di assoluto e civile atteggiamento agonistico e sportivo. Io stesso ho avuto modo di constatarlo direttamente seguendo i tifosi in qualche trasferta. Quello che è successo a Molfetta con l’abominevole aggressione subita dai tifosi del Trani, lì presenti con comportamenti assolutamente non violenti e corretti, getta fango sullo sport e sull’onore stesso di coloro che simulando vicinanza alla propria squadra danno sfogo ai loro istinti bestiali ed animaleschi. Noi siamo convinti che il modo migliore per affrontare il tema della violenza negli stadi sia una intensa attività di prevenzione e diffusione dei valori alti dello sport, dell’agonismo e della passione per la propria squadra. Ed è per questo che il nostro auspicio è quello che al danno non si aggiunga la beffa. Abbiamo avuto sentore della possibile decisione di far disputare in campo neutro la partita di ritorno con il Molfetta.
Noi riteniamo che la soluzione giusta, invece sia quella di disputare a Trani questa partita interdicendo lo stadio alla tifoseria del Molfetta resasi responsabile di questo terribile incidente. Abbiamo inviato una lettera al Presidente del Comitato Regionale FIGC/LND sig. Vito Tisci, invitando le autorità sportive che si apprestano a prendere decisioni in merito, a lasciarsi guidare dal "buon senso", evitando ulteriori penalizzazioni per i tranesi che sono soltanto vittime di questa situazione creata da incivili".