di RAFFAELE LORUSSObari.repubblica.it
La caccia si allarga agli immobili. Grazie a un accordo con l'Agenzia del Territorio, l'amministrazione comunale punta a portare alla luce le case fantasma. Quelle, cioè, sconosciute al catasto e che sfuggono a qualsiasi tipo di tassazione, anche se spesso sono abitate. Il fenomeno è diffuso su tutto il territorio nazionale. Nel solo capoluogo, l'Agenzia del Territorio stima almeno 1.331 immobili, ma in provincia la situazione è ancora più allarmante. In tutta la Terra di Bari, è in fase di accertamento la posizione di 46.619 fabbricati mai dichiarati. Nei singoli Comuni si registrano poche decine di pratiche di regolarizzazione spontanea. Nel mirino non ci sono però soltanto le case fantasma, ma anche quelle classificate in categorie inferiori rispetto a quella di effettivo utilizzo con conseguente evasione parziale di Irpef, Tarsu e Ici.
"La linea del rigore crea impopolarità e conflitto nel breve periodo, ma nel medio-lungo periodo produce consenso – dice il sindaco Michele Emiliano – . Reprimere l'abusivismo è un obbligo, ma anche un modo per tenere i conti in ordine e promuovere l'equità e la giustizia fiscale". Emiliano ricorda che, grazie alla convenzione sottoscritta con l'Aeroclub già alcuni anni orsono, l'amministrazione comunale riesce a tenere sotto controllo l'utilizzo del territorio: i controlli aerei vengono effettuati una volta a settimana, con l'aiuto dei tecnici del Comune.
Il direttore dell'Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, osserva
che la sottoscrizione del protocollo d'intesa permetterà di portare avanti un'azione di alta valenza fiscale. "Si procederà in due direzioni – spiega – . Le anomalie del territorio di Bari saranno divise in microzone. Saranno evidenziate le discrasie fra le rendite catastali e il valore di mercato. Poi, i tecnici riclassificheranno gli immobili, assegnando a ciascuno la rendita catastale effettiva". L'operazione ha già dato ottimi risultati a Milano ed è in pieno svolgimento a Roma e in altre città. L'altro versante su cui agiranno i responsabili dell'Agenzia del Territorio è quello delle case fantasma. Nel mirino finiranno anche gli immobili appartenenti a categorie speciali. Quelli situati in stazioni ferroviarie e aeroporti e adibiti ad attività commerciali si vedranno attribuire una rendita catastale più alta. L'accordo prevede anche le verifiche incrociate fra i dati sugli immobili in possesso del Comune (che accede anche agli atti del catasto elettrico) e quelli acquisiti dall'Agenzia del Territorio. "In questo modo – spiega Gabriella Alemanno – ci sarà un recupero di gettito a tutto vantaggio del Comune".
Musica per le orecchie dell'assessore al Bilancio, Giovanni Giannini. "L'attività di lotta all'evasione – sottolinea – si estende ad un altro fronte. Nel 2010 ha portato nelle casse comunali 7 milioni di euro. Il Comune vuole continuare ad attuare una politica fiscale basata su equità e giustizia: il contrasto dell'evasione, in questa chiave, è fondamentale. La scoperta degli immobili fantasma e di quelli non regolarmente accatastati non sarà semplice. In molti casi, infatti, si tratta di abitazioni regolarmente abitate, dotate – non sempre in modo fraudolento – di energia elettrica, acqua e perfino gas. Il sindaco Michele Emiliano è però convinto che i risultati arriveranno. "Tutti devono pagare il giusto per contribuire a tenere in ordine i conti del Comune – dice – . In questo modo affermiamo ulteriormente la presenza dello Stato sul territorio".