di La Redazione
www.molfettalive.it
Il servizio di custodia dei cantieri edili protagonista mercoledì dell’udienza del processo “By pass”.
Dodici gli imputati. Tra questi, Michele Laforgia, Saverio Piccininni, Giuseppe Cuocci e anche un politico, l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Molfetta, Michele Palmiotti, all’epoca dei fatti presidente della Multiservizi. Devono difendersi dalle accuse – a vario titolo – di voto di scambio, estorsione, ricettazione e furto mosse dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa.
Nel tribunale di Trani, tra i testimoni, il coordinatore delle indagini che sfociarono nell’operazione del 6 ottobre del 2005, il tenente colonnello dei Carabinieri Paolo Vincenzoni, oggi nella Sezione anticrimine di Lecce e all’epoca dei fatti comandante della compagnia dei Carabinieri di Molfetta.
Sei anni fa le sue indagini fecero molto rumore. Estorsioni per la restituzione delle autovetture rubate (il cosiddetto “cavallo di ritorno”) e vigilanza dei cantieri edili nella zona di espansione sono alcuni dei presunti reati addebitati dagli inquirenti agli imputati.
Sul fenomeno della guardiania si sono incentrati i controesami delle difese. In uno di questi, condotto dall’avvocato Maurizio Masellis, legale di uno degli imputati, è stato chiamato a deporre un presidente di cooperativa. È emerso che il pagamento del servizio di sorveglianza del cantiere avveniva tramite assegni, si avvaleva anche di ragazzi, e permise di evitare furti di materiale edile.
Nel cantiere anche un cane di razza che, come accertarono le indagini, era il risultato di un furto a Terlizzi.
Il dibattimento è stato aggiornato al 14 dicembre. Il calendario prevede un’udienza anche il 23 dicembre. La lettura della sentenza è prevista per l’inizio del 2012.