Dai nove anni di Michele La Forgia ai 100 euro di multa per Michele Palmiotti.
La sentenza di primo grado del processo denominato “By pass” ha fatto registrare nove condanne e tre assoluzioni. Le pene sono state emesse dalla corte presieduta da Cesarea Carone. Il magistrato nei mesi scorsi era passato alla Corte d’Appello di Bari, ma aveva chiesto di essere applicata al tribunale di Trani: ciò ha scongiurato la ripetizione del processo, avviato nel 2010.
“By pass” è il nome dell’operazione condotta il 6 ottobre 2005 dai Carabinieri contro una presunta associazione a delinquere finalizzata a estorsioni, ricettazione e furti. Quattro anni più tardi, nel novembre 2009, l’udienza preliminare fece registrare due patteggiamenti, una condanna, un’assoluzione e i dodici rinvii a giudizio per cui si è svolto il procedimento istruito dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa e terminato lo scorso 29 ottobre.
Oltre a La Forgia, il tribunale ha condannato Saverio Piccininni (4 anni e 1.200 euro di multa), Angela Altizio e Domenico La Forgia, rispettivamente moglie e figlio di Michele La Forgia, entrambi a 3 anni e 6 mesi e al pagamento di 1.200 euro di multa.
Le pene per gli altri imputati variano da un massimo di 3 anni e 8 mesi a un minimo di 1 anno e 4 mesi.
Prescritto, in merito all’accusa di voto di scambio, l’assessore Michele Palmiotti, all’epoca dei fatti presidente della Multiservizi. Il politico del Pdl era anche accusato di favoreggiamento nei confronti di Piccininni, ma è stato dichiarato non punibile per aver successivamente ritrattato. Per l’omessa denuncia di un furgone della municipalizzata, è stato invece multato di 100 euro.
Assoluzioni dai reati di associazione a delinquere e da singoli casi di estorsione «per non aver commesso il fatto» per Massimo Iannelli e Antonio Magarelli. «Grande soddisfazione» è espressa dall’avvocato Maurizio Masellis, legale di Magarelli, vista la giovane età del suo assistito. Assolto anche Antonio Di Natale.