Lo scorso 25 luglio il Liberatorio politico aveva fatto una previsione, ipotizzando i cognomi dei presunti destinatari di un bando per la concessione di due box del cosiddetto “mercato diffuso” per la vendita di frutta e verdura.
Previsione azzeccata: il Comune ha reso noto la graduatoria (formata da soli due nomi) in cui compaiono Marta Magarelli e Saverio Vito Fiore. E così il movimento civico ironizza, chiedendosi se non abbia «delle particolari doti precognitive in grado di prevedere eventi futuri». Non scherza, invece, quando annuncia di integrare il suo esposto presentato in procura lo scorso anno «sperando che le forze di opposizione facciano lo stesso in consiglio e altrove».
Questa la ricostruzione dei fatti fornita dal Liberatorio. «Il bando per l’assegnazione dei due box del “Mercato diffuso” per la vendita di frutta e verdura, da mq. 30, di Via Giovinazzo (angolo Via Leoncavallo) e Via Caduti sul Mare (angolo Via Fermi? errore programmato?), e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione (a pag.16530) è scaduto il 23 luglio 2012 ma in città gli avvisi se ne sono visti pochi».
«Eppure, dato che il SindacoSenatoreIncompatibile ha sempre dichiarato che in questo momento di crisi nazionale e internazionale bisognava aiutare chi era senza lavoro; ha polemizzato, e criticato minacciosamente, i responsabili della Asl che avevano richiesto per i box del suo mercato diffuso l’acqua corrente e i servizi igienici, ci aspettavamo di vedere la città invasa dagli avvisi o dai bandi per concorrere all’assegnazione dei due box costruiti dall’amministrazione».
«Molfetta forse, in Italia, è la città più popolosa di venditori di frutta, in percentuale rispetto al numero dei suoi abitanti, eppure sembra che nessuno di loro abbia visto gli avvisi dei bandi», sottolinea il coordinamento del Liberatorio. Il confronto è con altri eventi, anche culturali, pubblicizzati dal Comune.
«E’ come se il comune – si paragona nel comunicato – costruisse due case popolari e tenesse quasi nascosto il bando per l’assegnazione; invece per avvisare che stanno asfaltando le strade (tra l’altro un loro dovere) hanno tappezzato la città all’inverosimile, utilizzando tutte le possibili dimensioni dei manifesti, e comunque inutili perchè la gente vede quotidianamente il lavoro previsto e quello non previsto (basole che scompaiono e manti stradali appena finiti e subito riaperti)».
Critiche all’amministrazione, ma anche ad associazioni di categoria: il loro silenzio non va giù agli attivisti.
Ma non solo: il bando e le assegnazioni secondo il Liberatorio politico dovrebbero essere annullate. «Per un errore presente nel procedimento, la sig.ra Magarelli non può ottenere l’assegnazione di nessun box in via Caduti sul mare perchè il bando forse riportava un sito diverso da quello da assegnare. Il ”Box mq. 30 Via Caduti sul Mare angolo Via Fermi (Frutta e Verdura)” non è mai esistito, quello costruito è in Via Caduti sul Mare angolo Via Tridente».
«A parte questo “piccolo” particolare chiediamo che siano verificati tutti i requisiti che il bando prevedeva per i partecipanti e quando il manifesto pubblico è stato realmente affisso in città perchè la data di scadenza dell’affissione e la data di emissione del bando non bastano a testimoniare che il bando pubblico sia stato affisso per 60 giorni», conclude il Liberatorio.