Dopo il tuffo in mare, una strana infezione vaginale l'ha resa sterile.
di Lucrezia D'Ambrosio (www.lagazzettadelmezzogiorno.it/…)
M O L F E T T A . Ha fatto il bagno in mare. Ora non potrà più avere bambini. Ecco cosa può accadere a chi decide di «bagnarsi» a Torre Gavetone, in quel tratto di mare, a più riprese, sottoposto ad interventi di bonifica da ordigni bellici (anche a caricamento speciale) dove nessuno vieta la balneazione.
Tra qualche giorno Maria (la chiameremo così) sarà sottoposta all’ennesima visita specialistica al San Raffaele di Milano. Ma ormai è certo, a carico del suo apparato genitale c’è un danno conclamato a livello neurologico. Maria dovrà rinunciare alla maternità. Nell’ultimo anno ha subito interventi, decisamente invasivi, per asportare tessuti necrotici.
La lesione che ha dato origine al suo calvario è di natura chimica, essendo stata esclusa dagli specialisti ogni altra ipotesi. Lo stesso medico che, a novembre dell’anno scorso, ha effettuato, nella zona interessata dal problema, la biopsia «ha studiato – dice il marito di Maria – anche la possibilità di mettere in relazione la lesione ad agenti chimici dalle caratteristiche vescicanti (iprite in primis) notando diverse analogie tra quanto documentato nella letteratura medica e la lesione di mia moglie, fatto salvo che mai in precedenza risulta rilevato un simile problema relativo all’apparato genitale femminile».
La vicenda di Maria comincia il pomeriggio di domenica 27 luglio 2008. «Dopo una giornata passata a mare in località Torre Gavetone (Molfetta) mia moglie ha iniziato a manifestare sintomi di un bruciore non consueto a livello dell’apparato genitale, gradualmente sempre più intenso e successivamente accompagnato da un dolore continuo localizzato però internamente. Il suo ginecologo, che fortunatamente ha potuto visitarla la sera stessa del 27, ha rilevato uno stato di intensa infiammazione vaginale sia esterna che interna, accompagnata, poco più internamente da una lesione dell’epitelio della mucosa. La lesione rilevata mostrava una piccola perdita di sangue ed era localizzata nella parte inferiore esterna della vagina evidenziando sin dall’ini – zio delle caratteristiche particolari che ne facevano escludere l’origine sia traumatica che microbica».
Tra agosto e settembre 2008 Maria consulta tre ginecologi, due urologi, sei medici di vari pronto soccorso ospedalieri. Niente. Il dolore e l’infiammazione persistono. A novembre viene effettuata una biopsia dei tessuti sottoposti successivamente ad esame istologico Il medico che ha effettuato la biopsia parla di «tessuti necrotici» derivanti da una non meglio specificata infiammazione locale.
«A questo punto – continua il racconto – l’unica soluzione possibile individuata dal medico è stata quella dell’asportazione chirurgica di tutti i tessuti necrotizzati (nella zona della forchetta vaginale) e di ampie zone di tessuti limitrofi e delle terminazioni nervose sottostanti». L’operazione è stata effettuata il 9 dicembre con successo. Ma il nocciolo del problema è ancora lì.
Perchè non pensare di chiamare Striscia la Notizia o Le Iene per denunciare e rendere “nazionale” il problema? In questo paese dove le istituzioni hanno ormai il potere assoluto e “la censura” va man mano prendendo piede forse l’unico modo per farsi sentire rimane qualche trasmissione televisiva non ancora “svenduta” totalmente al potere.