Gli ordigni sono stati recuperati durante la bonifica dei fondali per la costruzione del porto di Molfetta. Operazioni curate dall'11° Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito di Foggia
di La Redazione (www.molfettalive.it/…)
Sono riprese a Corato le operazioni di brillamento delle bombe sversate in Adriatico alla fine della II Guerra Mondiale.
Ad oltre un anno dall'avvio delle operazioni, il copione si ripete: ieri e oggi nella cava del "Gruppo Edile Leone" sulla Ruvo-Bisceglie, si stanno facendo brillare altri ordigni fra quelli ritrovati nei fondali di Molfetta.
Tutte bombe di aereo, mine antiuomo e anticarro, bombe a mano offensive e difensive, sversate in mare dopo l'ultimo conflitto mondiale.
Il punto in cui sono partite le operazioni di "dispolettamento e brillamento" delle bombe – a cura degli artificieri dell'11° Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito di Foggia – è stato evacuato nel raggio di 300 metri, definendo una "danger zone" in cui sono state adottate tutte le misure finalizzate a garantire la massima sicurezza.
Secondo l'ordinanza sindacale, l'interdizione nella "danger zone" – che prevede l'allontanamento temporaneo di tutte le persone presenti, la sospensione di qualsiasi attività produttiva e l'interdizione veicolare – è prevista dalle ore 9.00 alle ore 16.00 e, comunque, fino a cessate esigenze e limitatamente alla percorrenza dell’autocolonna trasportante gli ordigni bellici ed al solo momento del brillamento degli stessi.
Tutto sta andato come previsto, senza intoppi.
Gli ordigni giungono nella vicina Corato perchè non è stato possibile bonificare le mine in mare, come avvenuto in altri casi, poichè le bombe al fosforo sono in grado di generare energia termica a livelli sufficienti per annientare la vita marina degli ambienti circostanti.