“C’è una bomba in mezzo al mar. Anzi, in Adriatico ce ne sono migliaia. E i pescatori ci saltano sopra”. Così iniziava nel lontano 2007 un’inchiesta del giornalista Gianni Lannes (poi ripresa da molte testate nazionali), in cui raccontava di bombe a grappolo, proiettili all’uranio impoverito, missili Tomahawk, granate al fosforo e addirittura siluri che, sganciati dagli aerei Nato di ritorno dalla guerra in Kosovo, ora giacciono davanti alle nostre coste. A distanza di 10 anni, quell’inchiesta è diventata un libro dal titolo: ” Bombe a… Mare!. Dall’iprite all’uranio sporco nei mari d’Italia”.