fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Sono cinque distinte inchieste che hanno portato all’arresto di 16 persone, nell’ambito dell’operazione interforze ‘Chorus‘, responsabili di attentati incendiari a danno di esercizi commerciali di Foggia, estorsioni, rapine, armi e tentato omicidio.
Quattro foggiani, ritenuti legati al clan Moretti, sono stati arrestati per aver progettato un agguato sventato dieci giorni fa ai danni di un pregiudicato foggiano. Due degli arrestati sarebbero parenti di Rodolfo Bruno, il malavitoso assassinato il 15 novembre scorso alla periferia della città.
PROCURATORE VACCARO: «ABBIAMO SALVATO VITE» – «È arrivata la risposta dello Stato. Una risposta corale, frutto della sinergia tra Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Tra le altre cose, grazie alle attività di intercettazioni in corso, abbiamo sventato un tentativo di omicidio studiato con grande pervicacia. Siamo contenti di essere riusciti a salvare delle vite». Così il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati gli esiti dell’operazione interforze ‘Chorus’ che ha portato all’arresto di 16 persone in cinque distinti filoni di indagine.
«È una risposta che riguarda più azioni criminose – ha aggiunto il procuratore – e gli episodi oggetto di indagini sono tanti: mi preme dire che si tratta di reati tipici della criminalità organizzata foggiana».
Soffermandosi poi sui sette attentati dinamitardi ai danni di imprenditori e commercianti a Foggia dall’inizio dell’anno, il procuratore ha precisato di aver letto “numerosi messaggi di gente che ci incoraggia ad andare avanti, e stiamo percependo nella società civile la voglia di rialzare la testa. La bomba colpisce l’economia del territorio. L’attività estorsiva ha impoverito questa città perché tocca tutti, non solo le vittime». «Queste ultime – ha sottolineato – si trovano spesso in una situazione di grande disagio e solitudine».
«Abbiamo la necessità – ha concluso Vaccaro – di creare un ponte tra le vittime, le forze dell’ordine e la magistratura. La rassegnazione è la tentazione più forte di questo fenomeno».