Condannati anche a tre anni e sei mesi di reclusione e a 900 mila euro di multa ciascuno gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, il finanziere Emilio Gnutti (il pm aveva chiesto l'assoluzione), i fratelli Ettore e Tiberio Lonati, il banchiere Guido Leoni (presidente della Bper), Vito Bonsignore, l'europarlamentare dell'Udc e vicepresidente del gruppo Ppe. Tutti i condannati sono interdetti dai pubblici uffici per cinque anni, "nonché interdetti dalla professione, dagli uffici
I reati contestati vanno dall'aggiotaggio informativo all'insider trading, all'ostacolo alle funzioni di vigilanza. Il parterre degli altri imputati è formato dai membri del cosiddetto «contropatto», quello che all'epoca dei fatti deteneva il 27% delle azioni della Bnl. "Di vicende così gravi, in giro per il mondo ce ne sono poche, perché si è trattato di una manipolazione di tipo sistemico. A mettere in piedi una cordata italiana raccogliticcia fu il Governatore di Bankitalia. E la Banca d'Italia di Fazio non era un organismo di vigilanza ma uno dei giocatori in campo", hanno detto nella requisitoria i pubblici ministeri. Fazio avrebbe agito da "direttore d'orchestra", "il motore immobile" della tentata scalata alla Bnl, "il vigilatore che invece di vigilare promuove il reato". Nella ricostruzione dei pm, i banchieri degli istituti popolari coinvolti sono "la guardia pretoriana del governatore", mentre i contropattisti "si muovono nella più assoluta coesione, tutti alle spalle e sulla scia di Caltagirone", che è colui "che decide".