Chiuse le indagini, adesso parole alle difese. Poi il pubblico ministero deciderà su un eventuale rinvio a giudizio
di Lorenzo Pisani (www.molfettalive.it/…)
Mentre la politica litiga a colpi di insulti e comunicati stampa, la magistratura fa il suo corso e chiude le indagini.
In trentatré, dopo il blitz dell’8 giugno, dovranno difendersi dall’accusa di «invasione di terreni» per la vendita di prodotti ortofrutticoli, come decretato dal giudice per le indagini preliminari della procura di Trani Roberto Oliveri del Castillo.
La chiusura delle indagini è stata notificata ai commercianti, che adesso dovranno produrre le proprie memorie difensive e chiarire le loro posizioni. Sarà poi il pubblico ministero Giuseppe Maralfa, che ha coordinato le indagini, a decidere su un eventuale rinvio a giudizio.
Come già rilevato nel giorno della maxi operazione dei carabinieri, solo due commercianti erano in regola con permessi e autorizzazioni.
Per gli altri, invece, sarebbero state riscontrate violazioni classificate in cinque categorie, a seconda della presenza o meno di autorizzazioni e della loro eventuale scadenza, della definizione di commercio itinerante. E degli orari e modalità di occupazione di suolo pubblico, in alcuni casi «niente affatto itinerante e temporanea, come imposto dalla legge».
I sequestri di circa un mese fa fecero pensare – forse con troppo ottimismo – a un cambio di rotta. Ma già il giorno dopo i banchi per la vendita ricomparvero.
Poi è venuta l’ordinanza del sindaco Azzollini a prorogare l’autorizzazione alla vendita in otto punti della città sino al 30 settembre e a scatenare il tiro incrociato delle polemiche. Non ancora sopite.