Gli indignati delle sgagliozze, gli ambulanti abusivi che vogliono piazzarsi sul lungomare anche quest'estate senza permessi, tornano a far sentire la loro voce e a bloccare il centro città. Dopo il presidio ombrelloni e sedie che ieri ha impedito la circolazione sul lungomare dal teatro Margherita al porto, e il blitz serale delle forze dell'ordine, stamattina un gruppo di oltre cinquanta persone hanno protestato sotto il Comune. Barricate in strada, carta e plastica dei cassonetti per la raccolta differenziata dati alle fiamme, copertoni di auto bruciati. Urla e rabbia, ma il sindaco Emilano ha assicurato: "Non faremo un passo indietro".
Un assembramento nel cuore di Bari, con il traffico in tilt per il secondo giorno consecutivo, per il braccio di ferro tra gli abusivi della carne arrosto e del cibo di strada venduto liberamente nelle notti d'estate e l'amministrazione che punta a regolamentare le attività e fermare gli abusi. Palazzo di Città presidiato dalle forze dell'ordine. I manifestanti hanno posizionato i cassonetti per la spazzatura al centro della carreggiata su corso Vittorio Emanuele e diffuso musica caraibica dagli altoparlanti dei furgoncini per la ristorazione finiti nel mirino. I carabinieri in assetto antisommossa si sono schierati davanti all'ingresso del municipio. Il traffico automobilistico è stato deviato sulle strade limitrofe, fino alle 13 quando i cassonetti sono stati rimossi dalle forze dell'ordine e i manifestanti hanno messo fine al blocco per spostarsi e incontrare i rappresentanti dei vigili urbani.
L'assedio al municipio è la risposta all'operazione che l'altra notte ha visto, sull'intero lungomare di Bari, all'opera poliziotti, finanzieri e vigili urbani che hanno sequestrato diverse decine di fornacelle utilizzate per arrostire e vendere la carne, bancarelle per la vendita di angurie, e frigoriferi contenenti bibite, carne e altri generi alimentari. I manifestanti chiedevano un nuovo incontro con Michele Emiliano (oggi impegnato fuori città), per trovare una soluzione concordata sulla vicenda. Ma anche ieri il sindaco aveva ribadito la necessità di una "operazione di legalità nella citta", sfilandosi dalla questione: "Su questa materia non è Palazzo di città a decidere". E' un problema di ordine pubblico e la questura non sembra orientata alla tolleranza.
IL SIT-IN SUL LUNGOMAREI CONTROLLI SERALI
I funzionari di polizia, nel convincere i manifestanti a sgomberare la zona, hanno spiegato che "non è possibile legalizzare l'illegalità, anche perché trattandosi di alimenti, ne va della salute pubblica". Ma Nicola, uno dei manifestanti, ha ribattuto: "Sono disoccupato e arrostire e vendere la carne la sera sul lungomare è per me e la mia famiglia l'unica fonte di guadagno".
"Non faremo un passo indietro – ha detto Emilano informato della rivolta – sono vicino al questore di Bari e alle forze dell'ordine nello sforzo che stanno compiendo di recupero della legalità, fermo restando che abbiamo già più volte tentato, invano, di fare proposte per legalizzare l'operato di quei poveri sventurati sui quali la camorra fa leva, perché il lungomare di Bari è presidiato dai clan".
Secondo Emiliano – fuori per impegni istituzionali – "il lungomare è da molti anni presidiato dalle mogli dei capi del clan Capriati che hanno mantenuto in questi ultimi anni la facoltà di 'assegnare' a loro amici la 'licenza' di vendere sul lungomare. Una situazione, quella determinata dalla presenza di venditori di 'sgagliozze', di carne, di panini e di bevande varie, che provoca nella zona una situazione generale di 'sregolazione' della vita poiché in quell'area si bivacca, ci sono auto in doppia fila, si concentra molta gente".
Emiliano aveva proposto ai commercianti di quella zona di chiudere al traffico per alcune ore, di sera, il lungomare cercando di assumere, con contratti a ore, i venditori abusivi e di andare incontro anche alle esigenze delle persone che di solito si accontentano di mangiare un panino in strada, senza spendere molti soldi. Ma la proposta non è stata accettata: "La circoscrizione, che è guidata dal centrodestra – spiega il sindaco – si è rifiutata" e ora "la situazione è precipitata. Il nuovo questore di Bari – aggiunge il sindaco – ha deciso una azione inevitabile che io non posso che condividere e che ha riguardato altre zone della città come piazza Diaz, nella quale le 'licenze' di vendita vengono concesse dal clan Parisi e il lungomare San Girolamo dove le 'licenze' vengono accordate dal clan Strisciuglio". "E' vero – ha concluso il sindaco – che i clan mafiosi oggi a Bari si sono ridotti in mutande, ridotti a concedere 'licenze' di questo tipo, ma è chiaro che non si può tollerare l'illegalità".
… SPERIAMO CHE LA QUESTURA ESTENDA A TUTTA LA PROVINCIA I CONTROLLI, PERCHE' NON E' UN CASO CHE LE ATTIVITA' AMBULANTI DI QUESTO TIPO, PIU' O MENO ABUSIVE, SONO STATE DA SEMPRE NELLE MANI DI FAMIGLIE CRIMINALI… IL TEMPO E' SCADUTO…
DOPO L'OPERAZIONE "MANI SULLA CITTA'" ATTENDIAMO "MANI SUL MERCATO DIFFUSO"…