Sigilli a beni di lusso, conti correnti, quote societarie e una trentina di immobili per cui è stata chiesta la confisca – fonte: Linda Cappello – www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Fatture false emesse da società cartiere e relative a contratti d’appalto simulati per una frode fiscale di circa dodici milioni di euro.
È questo il fulcro dell’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza di Barletta agli ordini del tenente colonnello Giuseppe Bifero, che ha eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due società di edili a firma del gip Anna Lidia Corvino. Nello specifico, si parla di oltre 2,2 milioni di euro nei confronti della Internazionale Costruzioni srl e 1,5 milioni verso la Nuova Edilizia, entrambe con sede a Barletta.
Sette persone sono finite nel registro degli indagati per la violazione della legge in materia di imposte sui redditi: si tratta di Natalia e Salvatore Marco Castagnaro, Felice Spadaro, Marco Quarticelli, Donato Dinoia, Antonio Dilollo e Leonardo Ruggiero Belgiovine, amministratori di fatto e di diritto delle società coinvolte nell’inchiesta. Si ipotizzano irregolarità fiscali dal 2017 al 2021.
Secondo quanto ricostruito dalla procura di Trani, la Internazionale Costruzioni avrebbe usato le fatture per operazioni inesistenti emesse da società cartiere fra Cerignola e San Ferdinando per creare elementi passivi fittizi da inserire in dichiarazione dei redditi al fine di maturare cospicui crediti d’imposta e compensare il debito delle ritenute fiscali operate a carico dei lavoratori dipendenti, a vantaggio finale della Nuova Edilizia srl, unica società che secondo gli investigatori sarebbe stata realmente operativa.
Tali società – sempre secondo l’accusa – non avevano una sede legale ed operativa, non disponevano delle attrezzature necessarie, né di dipendenti e comunque non risulta abbiano effettuato acquisti di materie prime che possano aver alienato alla Internazionale Costruzioni.
D’altro canto, in base alla ricostruzione dei baschi verdi, anche la ditta in questione non sarebbe stata in possesso di alcun bene strumentale, impianti o attrezzature artigianali idonei a realizzare, anche in minima parte, lavori nel settore dell’edilizia.
Tutto nasce in seguito ad una verifica fiscale intrapresa nei confronti della Internazionale nell’ambito della quale i finanzieri avrebbero riscontrato l’inesistenza di un reale impianto contabile, vista l’assenza di mezzi o strumenti idonei ad effettuare annotazioni contabili: anche sui pc, ad esempio, non vi sarebbe stata l’installazione di software necessario per la gestione amministrativa dell’azienda. Infatti, a fronte della richiesta della polizia giudiziaria, il legale rappresentante avrebbe riferito che si limitava a provvedere alle annotazioni contabili sul sistema informatico dell’Inps, del quale però aveva smarrito le credenziali di accesso.
