Bari, orologi e buoni benzina per appalti delle case popolari: arrestati direttore dell’Arca e 2 imprenditori


fonte: http://bari.repubblica.it

In coda l’aggiornamento al 25.12.2019

“La politica è una giostra e tu devi essere bravo, da grande manager pubblico, a stare al centro” per prendere “il cavallo bianco, vincente” quando passa. E’ in queste parole che si riassume l’idea che Sabino Lupelli, ormai ex direttore Arca Puglia (società regionale che gestisce circa 21mila case popolari), avrebbe avuto del “sistema politico-amministrativo” di cui faceva parte. Nelle intercettazioni contenute nell’ordinanza di arresto per corruzione, Lupelli spiega “quali comportamenti assumere – spiega la magistratura barese – per ricevere un personale tornaconto”.

· L’OROLOGIO DA 20MILA EURO E I BIGLIETTI PER GLI U2
In cambio di un orologio da polso da 20mila euro, biglietti di un concerto degli U2, danaro contante e numerosi buoni carburante, avrebbe favorito alcuni imprenditori nell’aggiudicazione di appalti per case popolari e alloggi universitari in diversi quartieri della città. Oltre a Lupelli sono stati arrestati – tutti con concessione dei domiciliari – il suo avvocato Fabio Mesto; una cancelliera della Procura di Bari, Teresa Antonicelli, e gli imprenditori Antonio Lecce e Massimo Manchisi. A un altro imprenditore, Dante Mazzitelli, è stata notificata la misura interdittiva del divieto di esercitare per un anno attività imprenditoriali. Ci sono anche una decina di indagati a piede libero, fra cui rappresentanti delle forze dell’ordine e funzionari pubblici

· GLI ASSENTEISTI NEL MIRINO
L’inchiesta della guardia di finanza, coordinata dai pm Savina Toscani e Lino Giorgio Bruno, nasce dal sospetto di episodi di assenteismo di alcuni dipendenti Arca. Gli accertamenti rivelano subito un quadro di presunti appalti truccati e, grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali e a videoriprese nell’ufficio di Lupelli, documentano passaggi di denaro e altri favori. Le immagini riprendono, per esempio, l’episodio dell’orologio. Mazzitelli si presenta in ufficio da Lupelli con due orologi ai due polsi e gliene regala uno, rimarcandone il valore economico. “Dopo cerimoniosi convenevoli” – si legge negli atti – Lupelli “simulando un mal celato imbarazzo” prende l’oggetto “inserendolo direttamente nella tasca della giacca”.

· “IL GESTO DELL’OMBRELLO”
In una occasione, immortalato da video, fa anche “il gesto dell’ombrello, parlando delle procedure più idonee da applicare per aggirare il codice degli appalti su trasparenza e anticorruzione. Poi ci sono i buoni benzina da 50 e 100 euro e le buste contenenti denaro, consegnati all’interno del garage dell’abitazione del direttore generale, sempre dietro una colonna per non essere ripresi dalla telecamera condominiale.

· I CONTATTI CON L’EX VICESINDACO
In alcune intercettazioni Lupelli cita anche Michele Emiliano, spiegando al suo interlocutore che “il presidente della Regione mi ha chiesto la cortesia” di cambiare la destinazione di un complesso edilizio da studentato in edilizia residenziale. Aspetto sul quale sono tuttora in corso gli accertamenti dei finanzieri. Quando poi, dal giugno 2017, viene a conoscenza dell’indagine a suo carico, comincia a contattare finanzieri e funzionari pubblici, fra i quali Vincenzo Brandi, l’ex vicesindaco di Bari che all’epoca aveva proprio la delega all’Edilizia popolare, per ottenere informazioni riservate.

· L’APPARTAMENTO PROMESSO ALLA CANCELLIERA
Ci riesce con una cancelliera della Procura di Bari, contattata tramite il suo avvocato. In cambio della promessa di una casa popolare più grande e in un quartiere prestigioso della città, la convince ad accedere abusivamente al sistema informatico della Procura. Nei confronti della cancelliera è stato avviato un procedimento disciplinare, mentre Arca Puglia ha immediatamente revocato l’incarico a Lupelli annunciando che si costituirà parte civile.

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AGGIORNAMENTO dei fatti su richiesta del Legale Rappresentante del Dott. Dario Mazzitelli

Tangenti per appalti case popolari,assolto imprenditore Bari

BARI

(ANSA) – BARI, 18 DIC – Il Tribunale di Bari ha assolto “perché il fatto non costituisce reato” l’imprenditore barese Dante Mazzitelli, imputato con l’accusa di corruzione nel processo su un presunto giro di tangenti in cambio di appalti dell’Arca Puglia, l’Agenzia regionale che gestisce le case popolari, costituita parte civile. Mazzitelli fu destinatario nel dicembre 2017 di una misura cautelare interdittiva nell’ambito dell’inchiesta che portò all’arresto di altre quattro persone, tra le quali l’ex direttore generale generale dell’Arca Puglia, Sabino Lupelli, che nei mesi scorsi ha patteggiato la pena (come tutti gli altri). Mazzitelli, difeso dall’avvocato Nicola Quaranta, era accusato di aver corrotto l’allora dg regalandogli un orologio con l’obiettivo di velocizzare un pagamento relativo ad un appalto per la realizzazione di alloggi di Edilizia residenziale pubblica a Carbonara (Bari). L’episodio dell’orologio, stimato dalla Guardia di Finanza del valore di 20mila euro, fu immortalato da un video e diffuso come prova della presunta corruzione. Mazzitelli, già durante l’udienza preliminare, negò che quell’orologio (“del valore di 95 euro”, disse) servisse ad ottenere favori da Lupelli, perché il pagamento era “legittimamente dovuto e avvenuto con oltre 6 mesi di ritardo”. Per lui l’accusa, rappresentata dal pm Savina Toscani, aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione. “Ho perso due anni di vita – ha commentato Mazzitelli dopo la sentenza – ma sono stato sempre sicuro, come ho detto sin dal primo giorno, che alla fine la verità si sarebbe affermata. Per questo motivo sono stato l’unico degli imputati a scegliere il dibattimento, mentre gli altri hanno optato per il patteggiamento”. (ANSA).

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